VINCENZO NIGRO , la Repubblica 22/7/2010, 22 luglio 2010
DISCORSI, PARATE, BANCHETTI CHE FATICA FARE LA REGINA
Ci sono vari modi per guardare alla monarchia britannica. Il più semplice è quello di comprare un biglietto per Buckingham Palace o per uno dei vari siti reali, visitarli intruppati fra le centinaia di turisti che respirano gli odori e il caldo delle scuderie reali o accarezzano sognanti abiti in seta e damasco di regine e principesse (quelli di Diana non si toccano). Partecipare insomma a un rito di massa sospeso tra la favola e il circo.
Un altro modo è quello di vedere la monarchia e il suo re, anzi la sua Regina Elisabetta, come una professione molto specializzata, con un ruolo definito e produttivo in un sistema moderno ed efficiente - quello britannico - che ha mantenuto vera sostanza attorno al glamour e anche al kitch che avvolgono i Windsor. La Regina come fonte di coesione politica e sociale, fonte di reddito, moltiplicatore di efficienza politica. Il tutto circondato da un armamentario di scettri, corone e carrozze che dal 1952 vengono utilizzati da una professionista coi fiocchi, una dirigente con un mestiere ben chiaro. Un mestiere che ha le sue fatiche e i suoi impegni, persino le sue noiose routine.
Mancano pochi giorni, e la possibilità di guardare al mestiere di regina verrà offerta con un´operazione di marketing politico commerciale. La mostra «L´Anno della Regina» apre i battenti martedì prossimo, in coincidenza con l´avvio della stagione estiva di Buckingham Palace (www.royalcollection.org.uk: i biglietti si prenotano anche online). Sarà naturalmente un Luna park scientificamente organizzato e commercialmente orientato, un´esibizione di tutto quanto la regina può offrire a sudditi e turisti. Ma a un elenco delle cose, degli oggetti esposti, corrisponde una lista di impegni, di incarichi, di responsabilità che stroncherebbe il più nevrotico dei manager della City.
Primo oggetto, bellissimo e suggestivo, mai in una esibizione: ancora odorosa di grasso di foca, la sella con cui la Regina cavalca all´amazzone il giorno del "Trooping the color". E´ la parata militare che Elisabetta passa in rassegna il giorno del suo compleanno, giorno della festa nazionale britannica. Da qualche anno l´età (84 anni) impone la carrozza, ma l´amore, la passione di Elisabetta per i cavalli sono una parte totale del suo essere una Windsor ma anche del mestiere di sovrana.
Un altro pezzo raro in esposizione sarà il "Robe the State", il ricco mantello di 6 metri che la Regina indossa il giorno dello "State opening" del Parlamento agli inizi di novembre, il discorso con cui apre la sessione delle camere. Quel giorno la regina viene preceduta in parlamento dalle sue guardie, gli Yeoman che nei meandri del palazzo cercano simbolicamente con le lanterne i traditori pronti a colpire il sovrano come provarono a fare nel "Gunpowder plot" del 1605. Le lanterne saranno in mostra, accanto allo scettro, alla mazza e alla spada reale usate per farsi aprire i portoni del parlamento e parlare alla nazione.
Dal 1952 Elisabetta ha fatto 352 viaggi di stato all´estero, ha conferito 400 mila onorificenze, ospitato 100 banchetti di Stato. David Oakey, uno dei curatori della mostra, dice che «la lista degli impegni della regina sarebbe faticosa per un ventenne, immaginiamo per una donna oltre gli ottanta». «Una monarchia inevitabilmente viene associata con gli eventi che produce e organizza», dice Edward Griffiths, il deputy-master della cara reale: i banchetti, la nomina di cavalieri e baronetti, gli incontri col governo, i tè con le personalità e le semplici persone, sono tutti tessere di un puzzle che ha un disegno chiaro: regnare nel Ventunesimo secolo, ovvero guidare un paese senza governarlo.
Elisabetta è capo di stato del Regno Unito, capo del Commonwealth, capo delle forze armate, capo della Chiesa d´Inghilterra: la "macchina" che gestisce il potere attorno a questi incarichi utilizza luci, suoni, colori, diamanti e armature che potrebbero essere di plastica. Falsi. Ma il potere che c´è dentro è tutto perfettamente vero, come la professionista che lo gestisce.