MICHELE SERRA, la Repubblica 22/7/2010, 22 luglio 2010
Sensazionale intervista radiofonica di Lele Mora (autore Giuseppe Cruciani), che confida il suo estatico amore "per la persona di Mussolini", poi sfociato in una più misurata passione senile per Silvio Berlusconi
Sensazionale intervista radiofonica di Lele Mora (autore Giuseppe Cruciani), che confida il suo estatico amore "per la persona di Mussolini", poi sfociato in una più misurata passione senile per Silvio Berlusconi. Questo non è uno scoop: il culto di Mora per Faccetta nera e per il Duce, per altro condiviso da legioni di italiani, era già noto. Idem il suo berlusconismo fisiologico. Piuttosto uno scoop (di quelli storici) è il successivo resoconto che il Mora ha offerto di certe "serate culturali" nella sua casa di Lugano, con Marcello Dell´Utri e altri non specificati intellettuali. "Dell´Utri e io leggiamo ad alta voce i diari di Mussolini - racconta - lui ne ha tre, io due". "Ma guardi che sono falsi", mette in guardia l´intervistatore. "Ma sono di altissimo livello culturale", chiosa il Mora. Il fascismo quello vero, e più ancora il nazismo, ebbero un crollo tragico e dai riverberi sanguinosi e fiammeggianti: la Caduta degli Dei meritò la regia di Visconti. Forse nemmeno un Corbucci o un Vanzina saprebbero rendere merito al fascino terminale di questa scena: Dell´Utri e Lele Mora che a Lugano si leggono a vicenda i diari (falsi) di Mussolini. Non ci sono più i fascisti di una volta.