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 2010  luglio 22 Giovedì calendario

TRANS POLITICA. VIAGGIO NEL TABù FREQUENTATO ANCHE DAI POTENTI


"Posso chiamarti? Sono amico di...". La voce è gentile e calma: "Ha telefonato almeno tre volte, quando era da solo era più spinto, davanti agli altri era pacato. Ha chiamato anche dall’aula", racconta Madame X. Un politico può senza danni frequentare le prostitute o le amiche trans di una sera.

"Succede", dice Regina che ha iniziato a lavorare negli anni ”90 incontrando senatori e deputati. "Negli ultimi tempi le cose sono cambiate. Cadi in un baratro che all’inizio chiami paradiso". "Ho bisogno di incontrare una persona affidabile, devo andarci piano dopo quello che sai. Dai, trova un posto, mi piacciono quelle come te, le pre-op".

Il deputato cerca le persone trans che non hanno fatto l’operazione, che hanno il seno e il pene. Un pomeriggio chiama Madame X. buio quando si incontrano, non troppo lontano da via Palmiro Togliatti, a Roma. Strade grandi. Le saracinesche dei negozi si abbassano, resta aperta una pizzeria a taglio. Lei indossa un tubino rosso e i tacchi alti. Scende dalla macchina e due ragazzi la squadrano dalla testa in giù, puntando gli occhi lì. Sale al primo piano di una specie di bed and breakfast compiacente.
Trans

"I documenti li lascio io, chi gestisce è un mio amico", dice Madame X. Fa caldo, lo guarda: l’accento è del Nord. Ha una polo con le maniche corte, jeans nuovi di zecca, mocassini di cuoio. Entrano in camera. Lei spegne il cellulare. "Gli do l’impressione che nessuno registra la sua voce o filma nulla".

Dietro il letto l’intonaco è scrostato, dal bagno lo sciacquone perde. Il materasso cede, la sovraccoperta è macchiata. "Voglio vederti nuda". Madame X si spoglia. Il suo seno non importa, gli occhi dell’uomo si concentrano sul pene di lei. "Mi chiede pratiche urinarie, cioè il pissing, vuole che gli dia pizzicotti, ma senza lasciargli i lividi".

"Mi piace il lato maschile di voi, fammi male". E poi "che pelle morbida e fresca, profumata, con quel c... lì, mi fa impazzire". Chiede, ma senza sfrontatezza. "Cerca il pene, lo rassicura, siamo simili".

Madame X però non lo fa per mestiere, è nel giro delle conoscenze che non tradiscono. "Prima l’onorevole è andato qualche volta con le brasiliane di strada, ma adesso non si fida più". Con Madame X di coca non se ne parla. Lui vuole essere preso. Poi lei si offre. "Picchia sodo per due, tre volte, alla fine lo aiuto".

Quando decide di andarsene, non ha esitazioni, i gesti sono secchi. "Prima era anche timido, dopo no". "Ti lascio il regalo". Una busta. "La apro, 10 biglietti da 500". troppo. "Mi chiamerà ancora, vuole pratiche sadomaso, di me si fida, sa che non lo metto nei guai". I guai cominciano quando superbia e disperazione si incontrano.

EROTISMO E VERGOGNA - Se non c’è la droga, dopo un rapporto sadomaso, ti rivesti e vai via. "Ho lavorato per molto tempo usando il cervellino, sempre con il preservativo e rifiutando chi non mi va. Siamo in Versilia, qui la gente viene in vacanza. Ho incontrato senatori, altri politici, calciatori. Gli incontri in strada sul mio Mercedes rosso. Poi su da me, come dall’estetista: la salvietta pulita, la saponetta, il telo fresco.
Efe Trans

Quelli che sono noti, che si vedono in tv, che ho incontrato anche a Roma, faccio finta di non conoscerli, è la prima regola". Regina si è attrezzata presto con il fetish. "Il senatore parla di politica, io lascio cadere. A una festa pubblica di un gruppo di centro, tra la gente che discuteva, ne conoscevo una dozzina. Vengono, chiedono, i rapporti sono ragionevolmente sobri. Io sono italiana, la gente sa dove venirmi a trovare, non voglio né posso scappare. Il fatto di sapere che stanno vivendo una situazione non consueta gli permette di essere su di giri. Vieni con me e ti senti un dio, ti senti potente.

Si mette un filmino porno, si prende la sua mano e si poggia sul seno, sui fianchi, fino a fargli sfiorare lo slip, una parte di erotismo è già nella testa. Cercano il contatto da uomo a uomo, chiedono di essere trattati male, come una merda. Dopo che sono stati picchiati, anche con una racchetta da tennis che ha il cuoio nella parte tonda, che non lascia segni e fa male, quando raggiungono l’orgasmo si vergognano. Finito il rapporto si allontanano subito per via del peso che hanno dentro".

Come si fa a non sentire la "vergogna"? "Ho bisogno di fare più soldi possibile, poi parto, ho messo nome e foto su Internet grazie ad amici, un’amica mi ha comperato un paio di schede telefoniche, in casa viviamo in otto". Jessica è brasiliana, lavora e vive a Milano in uno scantinato. Una traversa di una delle grandi vie che da piazza Loreto vanno verso fuori. "Non ho permesso, rischio che mi portano al Cie e le mie amiche pure. Abbiamo il pusher, certo".

"VOGLIONO ESSERE TRATTATI MALE" - Le finestre sono piccole, su in alto. L’odore nauseabondo di rifiuti cotti dal caldo piove giù, in un angolo resti di un cartone della pizza. Il cliente è appena uscito, è montato sul macchinone blu. Lei ha una camicia aperta sui seni enormi. "Ho messo anche olio di oliva dentro per farli più grossi" mi dice Jessica.
La trans Brenda

"Chiedono sadomaso, e vogliono tutto spinto, e sempre cose nuove. Vogliono essere trattati male, più li tratto male, più posso chiedere. Più tu mi puoi pagare, più io lo faccio meglio. Mi chiedi la coca e io te la do. E tu non senti più niente. Lui fa due, tre tiri, ma ormai basta, è fuori, non sente nessuna cosa, vuole essere trattato male. Con la coca non riesce ad avere l’orgasmo, allora dobbiamo andare oltre. Dopo 15 minuti che è qua viene anche un’altra mia amica e facciamo in due e poi ancora".

 adesso che inizia il pericolo. Ci deve essere qualcuno che sa gestire la situazione, il cliente è alla mercé di chi gli sta intorno. Potrebbe succedere di tutto. "Bisogna essere molto brave - spiega Regina - io non ho mai usato droghe, ma i clienti a volte venivano già fatti. Se sono calmi non c’è problema, ma qualcuno va in paranoia, sente rumori che non ci sono e tu devi tenere tutto sotto controllo".

 quello che succede oggi nei luoghi senza speranza dove consumano il loro passaggio in Italia molte immigrate trans che si vendono. "Il politico facoltoso va con la prostituta più squallida di questo mondo, c’è uno sfogo psicologico, lui deve arrivare al fondo, da lei vuole il pene e vuole farsi trattare male. Se ti sfugge di mano, ciao, arrivederci - aggiunge Regina -.

La ragione è persa. Con la coca non sentono la vergogna. Ma la coca fa sì che possono avere un orgasmo solo di testa, cerebrale, allora vogliono sempre di più. Entrano dentro il meccanismo pesante. Chiedono la penetrazione anche con il vibratore, non gli basta, non riescono ad avere l’orgasmo, il masochismo associato alla coca non li fa fermare.

Allora una deve sapere condurre, deve essere brava, e sana, non drogata. Una deve sapere guidare le altre. L’uomo pieno di soldi è nelle mani loro. Si sente un dio, ma è dentro un vortice, che non si può frenare". Il politico "potente" è ormai un dio infernale alla deriva. Nelle mani di chiunque.