Sandra Cesarale, Corriere della Sera 21/07/2010, 21 luglio 2010
IL VINCITORE DEL GRANDE FRATELLO: ERO SCHIZOFRENICO, ENTRAI NELLA CASA
La schizofrenia e il trattamento sanitario obbligatorio, i farmaci e la camicia di forza. Mauro Marin, il vincitore dell’ ultimo «Grande fratello» (sono già iniziati i casting per la nuova edizione del reality, in onda in autunno su Canale 5) ha svelato nel libro «C’ è una cosa che non vi ho detto», il suo personale inferno durato anni. Stralci dell’ autobiografia sono pubblicati in anteprima dal settimanale «Chi», nel numero in edicola oggi. Ma la malattia non ha impedito al ventinovenne di Castelfranco Veneto di partecipare al GF numero dieci. «Facevo i provini per il reality, ma ero domiciliato nella struttura. Il dottor Carlo Alberto Cavallo, psicologo del programma, sapeva tutto. Mi diceva che stavo bene e che ero pronto», racconta Mauro nel libro. Immediata la replica del medico: «Mi è stato chiesto, come sempre da dieci anni, di giudicare se un concorrente può partecipare al gioco del Grande Fratello e alle sue pressioni. Ho detto di sì. Mauro è stato un gran concorrente, tanto abile e capace da vincere il Grande Fratello. L’ edizione più lunga di sempre. Alla faccia del suo passato». Ed Endemol Italia, che produce il reality, sottolinea: «Come tutti sanno, la produzione di GF sottopone tutti i concorrenti di Grande Fratello, prima di entrare nella Casa, a una serie di provini, visite mediche e incontri con psicologi, avvalendosi della consulenza di professionisti del settore. Tutto questo per valutare la loro idoneità a partecipare al programma. Solo se i ragazzi superano tutti questi controlli, hanno la possibilità di prendere parte al reality». E Mauro Marin non si è potuto sottrarre a questo tipo di procedura. «Il suo percorso - spiega in una nota la Endemol -, tra provini, visite e test, è stato uguale a quello di tutti gli altri concorrenti e, alla fine, come loro, è risultato idoneo». Anche se, come ricordato nel volume, la diagnosi stilata all’ epoca del ricovero dal primario dell’ ospedale di Montebelluna parlava di «schizofrenia affettiva con disturbo bipolare, che comporta sbalzi d’ umore che portano a picchi maniacali in stati di agitazione e supereuforia alternati a continui cali depressivi». Marin ha intascato a marzo i 250 mila euro del montepremi del GF («Ci pago il mutuo per il salumificio di famiglia», disse), dopo essere rimasto rinchiuso per quattro mesi nel bunker di Cinecittà, sorvegliato dalle telecamere per 24 ore al giorno. Ma il suo cammino verso la vittoria ha incontrato parecchie difficoltà: i coinquilini non lo sopportavano e hanno provato a escluderlo dal gioco mandandolo ogni settimana in nomination. Ogni volta Marin è stato salvato dal televoto del pubblico che, a differenza dei concorrenti del GF, lo ha sostenuto fino in fondo. Ragioniere, ex cameriere, pizzaiolo fallito («Bruciavo le pizze»), imbianchino, un tentativo (malriuscito) di fare il modello, Marin lascia scorrere sulle pagine della sua «opera prima» sensazioni drammatiche: «Ammetto che la camicia di forza non mi è mai piaciuta. Ricordo che quando mi legavano nel letto di contenzione, non sentivo più il sangue che circolava nelle vene. I farmaci per un lungo periodo mi hanno ucciso. La mia motricità era rallentata». E ammette di aver pensato al suicidio: «In manicomio, anzi nella struttura, perché è così che si chiama, le giornate sono uguali. Ho pensato spesso e volentieri. Mi sarei potuto lanciare dal terzo piano o buttarmi sotto un treno». Marin ha fatto parlare di sé anche dopo la sua vittoria per un malore che lo colpì durante una videochat negli studi Mediaset. La diretta, iniziata da appena dieci minuti, venne sospesa. E il giovane fu portato al San Raffaele. Allora i medici parlarono di un «lieve malore da stress, ma comunque nulla di grave e preoccupante».
Sandra Cesarale