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 2010  luglio 21 Mercoledì calendario

KELLY A CONFRONTO CON INGRES

Ellsworth Kelly, settantenne artista americano, a confronto con Jean-Auguste-Dominique Ingres. Il coraggio di proporre un accostamento che farebbe tremare qualunque artista contemporaneo l’ha trovato il neodirettore dell’Accademia di Francia, Eric de Chassey, che fino al 26 settembre presenta a Villa Medici, sede dell’Accademia, otto olii e ventotto disegni di Kelly affiancati a quattro olii e trentadue disegni di Ingres. «L’intenzione in realtà - dice de Chassey - non è quella di mettere a confronto due stili o due generi formali, bensì di comprendere quali siano le relazioni che hanno legato, durante la sua permanenza a Parigi, il lavoro di Kelly, considerato dalla fine degli anni Quaranta uno dei pittori astratti più significativi su scala mondiale, e quello del pittore francese, un tempo direttore di Villa Medici, la cui opera ha nutrito tanto l’arte accademica quanto l’arte moderna più innovativa».
Il percorso comincia con tre opere di Ingres, tra i quali il «Ritratto di Jean-Baptiste Desdéban», realizzato proprio a Villa Medici nel 1810 e proveniente dal museo di Besançon, appesi accanto a una tela di Kelly del 2009, intitolata «Blue Curves». A prima vista non è facile per lo spettatore trovare punti in comune tra i lineamenti elegantemente neoclassici del giovane raffigurato in un varietà di bruni dall’artista francese e quella sorta di grassa B riempita d’azzurro proposta dall’americano. Ma Carter Foster, curatore dei disegni al Whitney Museum of American Art, chiamato a supportare l’iniziativa con un saggio in catalogo, spiega che «una delle più straordinarie qualità dei ritratti di Ingres è il fatto che i suoi modelli spesso hanno un profilo marcato, un contorno ininterrotto, in cui la forma risalta rispetto allo sfondo». E che nei disegni di Kelly «le forme e gli spazi strani e irregolari sono ricavati in modo simile dai contorni di cose raffigurate dal mondo reale». E trova infine l’analogia: «Entrambi gli artisti possiedono ciò che può essere definito come una ipersensibilità al contorno, che dai loro disegni emerge in modo particolarmente eloquente». Al visitatore la libertà di verificare. Il biglietto costa 8 euro.
Lauretta Colonnelli