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 2010  luglio 22 Giovedì calendario

ACQUA DI FOGNA NELLE MOZZARELLE BLU

Nella storia infinita delle mozzarelle blu emerge un dato ancora più inquietante. Per realizzarle sarebbe stata utilizzata acqua di fogna. Avete capito benissimo: acqua sporca contenente germi che proliferano nelle feci e nelle urine.
L’allarmante scoperta arriva dalle analisi eseguite dal consulente del procuratore Raffaele Guariniello, titolare dell’inchiesta sulle mozzarelle tedesche prodotte dalla società Milchwerk Jäger di Haag, in Alta Baviera. I test eseguiti da un ordinario di microbiologia dell’Università di Torino hanno rivelato tracce di pericolosi batteri.
Nome omen: nel loro nome il presagio di ciò che rappresentano. Ecco dunque l’Enterobacter cloacae - Ricordate? La Cloaca Massima dell’antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie - oltre allo Staphylococcus epidermidis, anch’esso prolifico nelle acque nere. Non basta. Nelle mozzarelle puffo, è stata riscontrata anche l’esistenza di altri ceppi del già noto Pseudomonas fluorescens (quello che tende a virare al blu). Si tratta dello Pseudomonas putida, batterio che può scatenare infezioni in varie parti del corpo, dalla pelle e le ossa, ad orecchie, occhi, tratto urinario e valvole cardiache. L’elenco si completa con la Klebsiella oxytoca, un batterio gram negativo che fa parte della normale flora batterica intestinale. Immaginate, quindi, la provenienza.
L’individuazione di questi microrganismi non fa che accrescere la preoccupazione sulla vicenda esplosa dopo la segnalazione delle mozzarelle blu ai carabinieri del Nas. Un fenomeno diffuso un po’ in tutto il Paese, almeno laddove esistono discount che le vendono come Eurospin e Ldl. A preoccupare la procura torinese non c’è solo la notizia che l’azienda tedesca sapesse del problema da 6 mesi (all’ennesimo avviso da parte della Lidl di Verona rispose che escludeva la presenza di batteri), ma il ritardo dell’intervento da parte delle autorità locali tedesche. Finora, infatti, non hanno accolto né le denunce dei clienti, né tanto meno l’invito di Bruxelles a interrompere l’attività.
Un aiuto concreto potrebbe arrivare dall’accoglimento della richiesta di rogatoria internazionale, avanzata da Guariniello. Ma purtroppo per adesso dalla Germania è soltanto giunta la conferma che la domanda è arrivata a destinazione.
L’uso di acqua sporca - come dimostrano gli esami dell’Università di Torino - servirà a sollecitare i tedeschi? Stiamo a vedere.