Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  luglio 22 Giovedì calendario

IL LATINO PER COPIARE ANGELINA JOLIE

All’improvviso, trascinata dal più stupido dei motivi, l’Inghilterra bambina ha capito che la sua nuova irrinunciabile passione è tatuata a chiare lettere sulle braccia e sulla schiena dei divi di Hollywood, del calcio e del rock e per sentirsi parte della meravigliosa giostra delle celebrità è corsa in massa alla scuola secondaria chiedendo gioiosa e implorante di partecipare ai corsi di latino - non francese, russo o spagnolo: latino - strada sicura verso la popolarità e la gloria. «Scusi prof, che cosa c’è scritto sulla schiena della Jolie?».
La pelle dei vip è stata più forte del richiamo del sindaco di Londra Boris Johnson e dei progetti rieducativi per gli istituti di periferia di Lorna Richardson, più efficace dei dati sui test di ingresso all’università (chi lo ha studiato viene ammesso agli atenei più prestigiosi otto volte su dieci).

Il «Quod me nutrit me destruit» («Ciò che mi nutre mi distrugge») stampato sulla pelle della ipnotica Angelina e il gotico «Carpe Diem» del tenebroso Colin Farrell, ostentati sulle passerelle, sulle riviste patinate e a pagina tre del Sun, hanno scatenato la mania tra i teen agers della Gran Bretagna.
Uno studio della Oxford-Cambridge and Rsa examination (Ocr), prodotto allo scopo di integrare i programmi scolastici, rivela che nell’ultimo anno i ragazzi tra i 13 e i 16 anni desiderosi di studiare il latino sono raddoppiati e che gli istituti secondari in grado di garantirne l’insegnamento sono cresciuti dal 4% del 2000 al 20% del 2010, passando da 100 a 600. Il motivo? Per l’Ocr non ci sono dubbi: il «Perfectio in Spiritu» dell’avambraccio di David Beckham e persino lo sgangherato «Quis attero mihi tantum planto mihi validus» della spettacolare modella Danielle Lloyd, che convinta di farsi incidere sulla scapola sinistra un immortale «Chi cerca di farmi più piccola mi fa più forte» («Quod me infirmat modo me fortiorem faciet»), si è trovata addosso una frase di traduzione incerta che ha animato il dibattito dei fan su internet. «Che cosa avrà voluto dirci in verità Danielle?».
L’estroverso Boris Johnson, formazione oxfordiana, inestinguibile passione per i classici («Non possiamo capire il mondo moderno senza studiare il mondo antico. E semplicemente non esiste un modo migliore per abituare una giovane mente a pensare in modo logico e analitico»), ha approfittato del vento favorevole per annunciare l’apertura di corsi di latino in cinque primary school di Westminster perché non solo i teen agers hanno diritto di confrontarsi con Seneca e ha affidato a Barbara Bell il compito di produrre un fumetto-testimonial-acchiappabambini: «Minimus the Mouse» (Topo grassoccio e coraggioso che fa il verso a Massimo Decimo Meridio del Gladiatore), diventato oggetto di culto nelle cartolerie della Londra bene.
«Non voglio che le nuove generazioni perdano questa opportunità facendo restare il latino una esclusiva delle scuole private», spiega la Bell, aggiungendo che «il latino è come il buonumore dei vecchi», che ha impronte leggere e lascia le cose dove stanno, in ordine, precise, con un senso stabilito dai secoli, «ma solo i bambini hanno l’apertura mentale per farlo diventare uno strumento decisivo del proprio sviluppo».
E d’altra parte, diceva Cicerone ignaro della potenza di un messaggio tatuato sulla schiena giusta, in questo mondo «Quid est virtute amabilius?», «Che cosa c’è di più desiderabile della virtù?». Insegnanti in grado di trasmetterla, chiosano le università di Oxford e Cambridge.
In Inghilterra, spiegano con dolore, si contano sulle dita di una mano.