Simone Filippetti, Il Sole-24 Ore 22/7/2010;, 22 luglio 2010
CASSANO METTE A DIETA I PROFITTI DEI GARRONE
Il fuoriclasse Antonio Cassano e il suo sosia in evidente sovrappeso dilagano in tv, regalando un successo inaspettato a Sky. Ma la Sampdoria non porta altrettanta fortuna alla famiglia Garrone: 21 milioni di euro di perdite della squadra (che hanno comportato altrettante svalutazioni) falcidiano gli utili della holding San Quirico. La cassaforte dei Garrone, che custodisce l’impero petrolifero della Erg , ha visto crollare drasticamente i profitti a 3,4 milioni dal pingue risultato di quasi 60 milioni dell’anno precedente (bilancio d’esercizio della spa capogruppo). Vero è che nel 2008 i Garrone avevano beneficiato della plusvalenza della vendita di asset ai russi della
Lukoil , ma il risultato del 2009 è comunque di molto inferiore anche ai 22 milioni di utile di un anno "normale" come il 2007. E non tanto perché i margini di raffinazione in continuo calo stiano mettendo sotto pressione tutta l’industria petrolifera, o perché Erg non sia abbastanza redditizia. Certo l’ empasse dell’industria ha costretto Erg a ridurre i dividendi, ma la compagnia energetica ha comunque elargito un assegno da 33 milioni alla San Quirico nel 2009 (meno della metà dei 75 milioni del 2008). Ma quella liquidità è stata quasi tutta vanificata, in bilancio, dalla squadra di calcio di Genova, che ha perso quasi 21 milioni nel 2009 continuando la sua serie di bilanci in rosso (8 milioni nel 2008 e 5 nel 2007). Il pallone si conferma dunque un lusso da mecenati: negli ultimi anni i Garrone hanno sempre versato denaro nel team sportivo senza avere ritorni (almeno in termini economici, più difficilmente quantificabili quelli immateriali di immagine e popolarità): l’anno scorso hanno finanziato la squadra per 7 milioni (interamente rimborsati dalla società) più altri 3 milioni. In più la holding ha garantito una fidejussione da 14,5 milioni al Monte dei Paschi a favore della squadra. Infine a inizio anno hanno comprato un 1% della Samp dalla controllante Holding Sampdoria (rilevato per 672mila euro con un’operazione infragruppo dalla Sampdoria Holding), diventando azionisti diretti.
Il magro utile della cassaforte non ha consentito alla famiglia (i fratelli Edoardo e Riccardo) di incassare dividendi, mentre l’anno scorso San Quirico aveva regalato 17 milioni agli azionisti. Ma la dieta non ha frenato le mosse del gruppo che gode di un’invidiabile solidità (571 milioni di patrimonio netto contro debiti per appena 56 milioni in discesa di 95 milioni dall’anno scorso grazie al rimborso anticipato di 30 milioni di debiti bancari): nei primi mesi di quest’anno c’è stato spazio anche un’incursione nella finanza internazionale. I Garrone hanno infatti investito 620mila euro in Trilantic, il fondo di private equity nato dalle ceneri del crack Lehman Brothers e guidato da Vittorio Pignatti Morano e dal miliardario sudafricano Johann Rupert. D’altronde la famiglia genovese ha un pesante atout da giocare: dalle pieghe di bilancio della capogruppo si apprende che il pacchetto di maggioranza di Erg, pari al 56%, è in carico a 434 milioni, ossia valorizza le azioni 5,2 euro ciascuna. Ma in Borsa i titoli prezzano quasi il doppio (10,2 euro alla chiusura di ieri): in soldoni significa una maxi-plusvalenza potenziale di 400 milioni.