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 2010  luglio 21 Mercoledì calendario

ECCO LA MACCHINETTA GONFIABILE

George, come al solito, è in ritardo, per fortuna la signora Jane individua uno spazio libero, atterra e fa scendere il marito, che corre via trafelato. Jane sgonfia l’auto, la mette in borsa e va a fare un po’ di shopping in centro. I non più giovanissimi ricorderanno la strampalata famiglia Jetson, della serie animata «I Pronipoti» (anni 60), con l’inserviente robot, la casa tra le nuvole e l’auto gonfiabile. Il tempo passa, la tecnologia avanza e quello che ieri era solo un sogno, oggi potrebbe divenire realtà. Non siamo ancora all’auto-gommone, ma l’architetto Dario Di Camillo ci è arrivato molto vicino.
Il vulcanico imprenditore abruzzese ha in cantiere un progetto a dir poco rivoluzionario ed estremamente serio: la Blow car. Come si evince dal nome, qualcosa a che fare con l’aria, c’è. L’auto non si chiude in una valigetta come quella dei pronipoti, ma ha la carrozzeria sostituita da rivestimenti esterni, realizzati con cuscini d’aria gonfiabili. La tecnologia è solida e sperimentata, direttamente mediata dalle strutture aerospaziali, denominate «inflatable system», utilizzate per gli airbag di atterraggio delle sonde spaziali e per gli scivoli gonfiabili d’emergenza degli aerei. Questa trovata è un po’ una quadratura del cerchio, per quanto riguarda contenimento dei pesi e resistenza agli urti, soprattutto perché applicata a una tipologia di mezzi sulla cresta dell’onda, proprio per problemi legati alla sicurezza: quella delle microcar. Abitacolo e piattaforma meccanica restano, comunque, protetti da una struttura metallica, ma tutti gli altri componenti della carrozzeria sono sostituiti da gusci semirigidi gonfiabili. Un vestitino che, tra l’altro, consente infinite possibilità di personalizzazione, per riproduzione d’immagini, tatuaggi e colorazioni. Come abbiamo accennato, la «Blow car» è un quadriciclo, proposto in due versioni: la small, lunga 270 cm, a due posti e la medium, lunga 300 cm, capace di ospitare 4 persone (ricordiamo che i quadricicli pesanti, guidabili a 16 anni con la patente A, possono avere anche 4 posti).
Il progetto nasce all’insegna dell’ecologia: su tre motorizzazioni previste, una sola è termica, da 300 cmc per un consumo di 4 litri per 100 km, poi c’è l’elettrica, spinta da un motore da 8-12 Kwatt, per un’autonomia di 160-180 km e un’interessantissima ibrida seriale. Quest’ultima soluzione vede l’utilizzo di un’unità termica, da 50 o 125 cmc, addetta all’esclusiva alimentazione del motore elettrico, per consumi che dovrebbero aggirarsi nell’ordine dei 2 litri per 100 km. Il modello definitivo dovrebbe essere in commercio per il 2011, a prezzi variabili tra gli 11.000 e i 15.500 euro. L’architetto Dario Di Camillo non è nuovo del settore automotive: dal 1978 al 1991 è stato il responsabile del centro stile Fiat, per la progettazione d’interni auto (sono sue, tra l’altro, la Thema, la Tempra, la Y10 e la Punto) e del design dei motori.
L’idea di utilizzare strutture gonfiabili per la carrozzeria, ce l’ha già in testa da qualche anno e ora ha deciso di passare ai fatti. Dario di Camillo da abruzzese nostalgico è tornato a vivere nella sua regione natia, in un mulino perfettamente restaurato. Lei è originario della zona di Pescara, gli chiediamo, pensa di avviare la produzione della Blow car in zona? «Sicuramente in Abruzzo - ci risponde - . Grazie a un gruppo di imprenditori interessati e al sostegno dell’Unione Industriali di Pescara, pensiamo di avviare lo stabilimento nell’area della Valle Vestina e non si tratta di un progetto a lunga scadenza. Già entro la fine dell’anno vorremmo presentare un prototipo definitivo, in occasione di un salone internazionale. Per il momento, lo stabilimento si limiterà a vestire una struttura meccanica preconfezionata, più in là pensiamo di produrre tutto in loco. Comunque, si stima già un’occupazione diretta di 60 addetti, che arriveranno a 200 calcolando l’indotto. A pieno regime, contiamo di arrivare a vendere, solo in Italia, non meno di 1.500 unità l’anno».