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 2010  luglio 21 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DE BERNARDIS

PAOLO"

•2002
un consorzio internazionale di cosmologi ha mappato con precisione la radiazione cosmica prodotta all’inizio dell’universo. E ha confermato che la maggior parte della massa ed energia presenti nell’universo non sono materia ordinaria.
Lo ha attestato il telescopio Archeops (foto). La mappatura, effettuata da una sonda che ha sorvolato Svezia, Finlandia e Russia a 33 km di altitudine, è stata realizzata con il contributo dell’Italia: Paolo de Bernardis, Armando Iacoangeli, Silvia Masi e Federico Nati dell’Università La Sapienza di Roma, e Andrea Boscaleri dell’Ifac-Cnr di Firenze, hanno costruito la navicella, il sistema che la fa ruotare in volo e il sensore stellare, che ricostruisce le regioni di cielo osservate.
Mdt dicembre 2002

•2006
’Fin da subito - spiega Paolo De Bernardis, che insegna astrofisica e cosmologia all’università romana della Sapienza e con il progetto Boomerang ha proseguito gli esperimenti dei due Nobel - le misurazioni di Mather furono talmente precise che mai a nessuno è venuto in mente di ripeterle per correggerle. A noi che rappresentiamo la generazione successiva di cosmologi spetta risolvere altri misteri: energia e materia oscure, proprietà ultime della materia, dettagli della teoria del Big Bang” [...] Quando [...] alle 2 e 45 è squillato il telefono a casa Smoot, lo scienziato ha pensato a uno scherzo. ”Come avete fatto a trovare il mio numero se non è nell’elenco?” ha chiesto per poi correre su Internet a verificare la notizia. Più tardi ha aggiunto: ”Finalmente i miei studenti staranno attenti a lezione”. Il neo-Nobel non smette di seguire la formazione dei giovani astrofisici. [...]» (Elena Dusi, ”la Repubblica” 4/10/2006

•2009
Che cosa rimane delle stelle ai tempi dell´astronomia dell´invisibile? «Eccole, ci sono sempre. Possiamo guardarle da qui», dice Paolo De Bernardis, l´astrofisico della Sapienza di Roma che nel 1998 ha lanciato dall´Antartide il pallone Boomerang per raggiungere l´esterno dell´atmosfera e raccogliere le microonde che formano la radiazione cosmica di fondo, ovvero l´eco del big bang. Accende uno schermo nero con ascisse, ordinate e grafici che schizzano in su e giù: «Questi sono i dati che il satellite Planck ha appena iniziato a trasmetterci dallo spazio. Nei diciotto mesi in cui resterà in orbita, dovrà scandire l´intero arco del cielo e disegnare una mappa della distribuzione della radiazione cosmica di fondo. Dal suo tracciato otterremo un´immagine dell´universo primordiale».
Elena Dusi, la Repubblica 9/8/2009