CARLO GRANDE, La Stampa 21/7/2010, pagina 22, 21 luglio 2010
PICCOLI VAMPIRI FAMELICI E ASTUTI
Un tempo riuscivano persino a volare, infatti mantengono ancora due ali abbozzate sul dorso. Poi le «bed bugs», le cimici del letto, «dei materassi», dal nome latino Cimex lectularius, si sono specializzate nel parassitare l’uomo con altri ingegnosi agguati: sono in grado di camminare su muri e sui soffitti e di lasciarsi cadere in verticale sulle vittime dormienti.
Se questa specie di acari giganti, lunghi 4-5 millimetri, infesta le stanze e le case (colonizzano molto volentieri letti e materassi ma si infilano ovunque, nelle fessure del legno, nelle nicchie di viti e bulloni, in cuciture, bottoni, etichette) diventano una iattura. Bisogna chiamare gli «sterminatori» per disinfestare il locale, o l’alloggio, addirittura la palazzina. E la lotta ha da essere lunga e meticolosa (non basta agire a colpi di insetticida, anzi spesso è controproducente), perché i piccoli vampiri di forma ovale, con un corpo bruno rossiccio e lucido, sono difficili da vedere e si moltiplicano volentieri, quando trovano la temperatura ideale, che è di circa 35 gradi. Una femmina depone fino a cinque uova al giorno in due o tre mesi, dando alla luce circa trecento figli nella vita.
Le cimici non gradiscono l’odore di tutti gli umani (alcuni gli risultano «repellenti») ma ai prescelti iniettano un po’ di saliva tramite due tubicini che non solo narcotizza la parte colpita e rende il sangue non coagulabile, ma richiama una certa quantità di liquido circolante. La vittima se ne accorge dopo un paio di minuti, quando l’insetto ha finito il «prelievo» e con il ventre gonfio (sono aumentate fino a 6-8 millimetri), fugge verso il nascondiglio. Per qualche tempo rimarrà tranquilla, poi (preferibilmente la notte) tornerà a far vittime.
Le bed bugs hanno iniziato a diffondersi negli Usa intorno al 1940, il Ddt le aveva sterminate ma ormai da vari decenni riappaiono a intervalli regolari. Sono una vecchia conoscenza dei vari Chandler ed Henry Miller, che in «Tropico del cancro» abbonda in risse, sbornie e stanze infestate dalle cimici in alberghi di quint’ordine. Anche Majakovskij se n’era occupato, con una commedia, «La cimice», che prendeva di mira i piccolo-borghesi e i burocrati, categorie che proprio non gli andavano giù.
Ma è ovviamente un altro discorso, e poco importa che i «bugs» veri, quelli del terzo millennio, questa volta abbiano colpito i quartieri ricchi e snob dell’Upper East Side, diventando «politically correct»: loro vanno «a pelle», non badano alle carte di credito.