Filippo Timi, Rolling Stone luglio 2010, 21 luglio 2010
Porca puttana caco sangue dal culo! Mai capitato in 36 anni. E adesso che faccio, chiamo mia mamma e le dico che sono diventato signorina o vado da un dottore? Cerco di guardarmi in mezzo alle gambe, ma il culo è davvero nascosto, probabilmente si vergogna
Porca puttana caco sangue dal culo! Mai capitato in 36 anni. E adesso che faccio, chiamo mia mamma e le dico che sono diventato signorina o vado da un dottore? Cerco di guardarmi in mezzo alle gambe, ma il culo è davvero nascosto, probabilmente si vergogna.Tasto con le mani e a momenti mi viene un colpo. Un grappolo di ciccioli di carne pulsano di sangue, sono giganti. Che impressione. Chiamo mia mamma, dopo 30 anni di servizio come infermiera all’ospedale non si spaventa più di nulla, a parte i gatti in calore, di quelli ha il terrore. Mamma, caco sangue dal culo. Quanto? mi chiede lei secca. Abbastanza. Ma ti cola giù per le gambe? No, che schifo... Allora non è niente, c’avrai le emorroidi, anche tuo padre ne soffre. Papa? Non me ne sono mai accorto. (Non è certo un argomento di conversazione ideale.) Anche il nonno e lo zio... Davvero? (Mi si apre un mondo.) I maschi della mia famiglia soffrono di emorroidi, e io non ne sapevo niente. Quasi il 70% degli uomini soffre di emorroidi, riprende lei con tono statistico. Che devo fare? Smetti di mangiare pomodori, cioccolata, di bere cane, bibite gassate, zero alcol, spezie, e via le sigarette. Cosa? Vai in farmacia, ti prendi una crema al cortisone, ce la metti tré volte al giorno, mi raccomando devi tenere pulita la zona, magari prendi della malva, tè la bevi e con le foglie bollite ci fai gli impacchi, mi raccomando non metterci il ghiaccio. Ma ti pare che ci metto il ghiaccio, mica devo fare un cocktail all’emorroidi. Non fare lo stupido, un tempo si credeva che gli impacchi ghiacciati fossero una soluzione, invece così il sangue si raggruma e ci mette più tempo a defluire. Mamma ha cambiato voce, non me lo ricordavo, ogni volta che le chiedo un consiglio medico si trasforma. Hai capito tutto? aggiunge severa. Sì, soccombo, ma adesso dottoressa potrebbe ripassarmi mia mamma? Lei capisce la battuta, ride. Vai in farmacia, e poi richiamami. Va bene, grazie mamma, a dopo, ciao. Esistono due tipi di emorroidi, interne ed esterne, credo che le mie siano esterne. Le vene del culo si gonfiano, creando delle escrescenze piene di sangue, e io elio una trombosi, nel senso che il sangue si è raggrumato e non vuole uscire. E una settimana che mi metto la crema, faccio più bidet di una prostituta nell’ora di punta, mangio come un vecchio, senza vizi, e niente, quelle cazzo di emorroidi non hanno intenzione di andarsene. E me ne vado in giro con un malloppo di carta igienica fra le chiappe per non sporcarmi di sangue le mutande. Basta. Chiamo un’amica, suo marito è medico, chiedo un appuntamento in ospedale. Domani alle undici. Mi presento con una faccia che più mortificata non si può. Da qualche parte mi sento in colpa. Il dottore mi chiede di calarmi i pantaloni, stendermi sul lettino e girarmi su un fianco, si mette i guanti di gomma e m’infila due dita in culo. E’ una settimana che mi metto la crema, faccio più bidet di una prostituta, mangio come un vecchio, e quelle cazzo dì emorroidi non hanno intensione di andarsene. Chiudo gli occhi per nascondermi, ma da chi? Ci siamo solo io e lui. Il culo è un orizzonte straniero. Vìvi tutta la vita come se non ce l’avessi, certo ci devi fare i conti qualche volta, ma lo dai per scontato, e invece adesso, eccolo che rivendica la sua centralità. Il culo è importante. E grazie al culo che le differenzie tra gli uomini si azzerano. Per circostanze frivole mi sono trovato a cena con Sharon Stone, il primo istinto è stato quello di una venerazione assoluta, ma dopo sei minuti di imbambolamento facciale, ho capito che se non mi sbloccavo avrei fatto la figura dello scemoe soprattutto non avrei colto la straordinaria opportunità che il destino mi aveva offerto... Me la sono immaginata seduta sul cesso, Sharon Stone, mutande alle caviglie, giornale di gossip sulle ginocchia, la faccia tesa nello sforzo di... sono scoppiato a ridere. Lei mi ha guardato incuriosita, non le ho detto il motivo della mia risata. Tutti facciamo la cacca, tutti. Per quanto una persona sia importante, deve, come me, andare in bagno e cacare, il Papa, Berlusconi, Obama, la Kidman... Raoul Bova, Valentino, Armani, Robbie Williams, Stevie Wonder... Bush, MickJagger, Renzo Piano, Claudio Abbado, Meryl Streep, Umberto Eco... tutti cacano. E cacando esprimono se stessi, ognuno a propria immagine e somiglianzà, come quando balli. Puoi capire da come uno balla, come fa l’amore, sembra assurdo ma l’ho provato sulla mia pelle. Fare la cacca è uno dei rari momenti per stare soli con se stessi, con le proprie paure, non a caso la stanza delle decisioni è chiamata Gabinetto. Perché è al gabinetto che uno fa i conti con la propria altezza morale, con l’assoluto. Per un attimo sei il tramite puro fra te e il mondo. Al mio caro culo. Scusa se per tanto tempo ti ho dato per scontato. Tu te ne stavi lì, senza dire una parola, e mai hai preteso un mio gesto di affetto, sono stato un egoista, perdonami per tutte quelle uolte che ti ho fatto aspettare, e mai ti sei arrabbiato, e quella volta che una tipa, non ricordo il nome, facendo l’amore ha cercato di coinvolgerti, scorandoti con un dito, io l’ho scacciata bruscamente. Scusami, giuro che d’ora in avanti ti terrò più in considerazione, sei una parte importante della mia vita, senza di te, non sopravvivrei. Con stima, e profonda gratitudine per il duro esporco lavoro che fai, io ti ringrazio infinitamente. Ti giuro, non sarai maipiùsolo, avrò cura di tè, della tua nervosa sensibilità, della tua infiammabile irascibilità, della tua, a volte silenziosa, a volte rumorosa attività. Con affetto. Filippo.