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 2010  luglio 21 Mercoledì calendario

DOPO IL CASO BALOTELLI HO PENSATO DI SMETTERE"

Ne ha per tutti, Francesco Totti, alla vigilia della 19esima stagione in serie A con la Roma. E avrebbe potuto fermarsi a 18, rivela: «C´è stato un momento in cui ho pensato di smettere, dopo quello che è successo con Balotelli (fu espulso nella finale di Coppa Italia dopo aver rifilato un calcione all´interista ndr), ma soprattutto per lo strascico che ne è seguito. Poi le persone che mi sono vicine mi hanno aiutato a cambiare idea. Ormai sono forte e resisto a tutto, anche se ancora non ho capito perché sto tanto antipatico a qualcuno».
Ha più parlato con Balotelli?
«Non ho più avuto modo. Gli ho chiesto scusa pubblicamente e sul palco della premiazione gli ho stretto la mano, ma qualcuno non se n´è accorto. Mi sono innervosito quando ha toccato il popolo romano: passino gli insulti personali, quello no. Io non gli ho mai rivolto frasi razziste».
Le è dispiaciuto non andare al Mondiale?
«Avevo dato la mia disponibilità, poi Lippi ha fatto scelte diverse. Se mi chiamasse Prandelli? Lo saluterei e basta. Gli faccio un in bocca al lupo perché un grande allenatore, ma alla nazionale direi di no: se ero vecchio l´anno scorso figuriamoci adesso».
Ha visto la nazionale?
«No. Ero quasi sempre fuori e non sono riuscito a vedere le partite, ma non pensavo che uscisse al primo turno, nessuno se lo sarebbe mai aspettato . Tanti non erano in condizione ottimale. Se anche ci fossi stato io sarebbe stato uguale, però forse avrebbero saputo con chi prendersela»
Il calcio italiano è in crisi?
«Non penso, abbiamo vinto la Champions, anche se nell´Inter non c´era nessun italiano... Vabbè diciamo che c´erano Balotelli e Thiago Motta, quelli che dovrebbero andare in nazionale l´anno prossimo».
 favorevole agli oriundi in azzurro?
«No, da italiano vorrei vedere una squadra solo di italiani».
Dalla Juventus di calciopoli all´Inter cosa è cambiato?
«Niente. Sono d´accordo con chi dice che ci hanno rubato due scudetti, anche se effettivamente l´ultimo l´abbiamo perso anche noi. Ci è mancato il secondo tempo con la Sampdoria e poi qualche fischio arbitrale, ma quello manca sempre».
Quindi vorrebbe la moviola in campo?
«Certo, la tecnologia lo farebbe diventare un altro campionato: forse è per questo che non la mettono».
Mancherà Mourinho al campionato?
«No. Conta la squadra e l´Inter è sempre quella da battere».
Cosa pensa della tessera del tifoso?
«Ognuno la pensa come vuole. Rispetto le parole di De Rossi (si espresse contro dicendo che ci sarebbe voluta anche la tessera del poliziotto ndr): è quello che pensano tutti anche se nessuno lo dice. Lo attaccano perché anche lui è romano».
Cambio di proprietà nella Roma: vorrebbe un romano o davvero uno sceicco?
«Un presidente romanista sarebbe gratificante, ma se arrivasse uno sceicco con 200 milioni sarebbero tutti contenti».
Che stagione sarà?
«Con Adriano ci siamo rinforzati, lui fa vincere le partite da solo. Io mi sento 25 anni e le voglio giocare tutte».