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 2010  luglio 20 Martedì calendario

SEDIE, TAVOLI E LUCI: IL MONDO TRASPARENTE

Il primo a nobilitarla si è guadagnato il titolo di più grande designer vivente. Sono passati esattamente dieci anni da quando Philippe Starck realizzava, per Kartell, la prima sedia trasparente in policarbonato. Ed è stato il trionfo della plastica. Ma, quest´anno, la plastica festeggia anche un altro compleanno "tondo": 150 anni fa, infatti, l´inventore statunitense John Wesley Hyatt scopriva la celluloide. E anche il quotidiano Le Monde le ha dedicato un articolo dal titolo Le Plastique c´est chic.
Per alcuni è la vera regina dei nostri anni. Per altri un demonio. Secondo il premio Nobel Paul John Flory: «E´ il materiale che la natura ha dimenticato di creare». I più accaniti ambientalisti la detestano e perdonano solo quella riciclata: appena il 7% del totale. Un giornalista inglese della BBC ha anche creato un blog per dimostrare che si può tranquillamente vivere senza. Ma, per i più irriducibili fan, è una benefattrice del gusto moderno. Grazie al suo uso nell´arredamento, infatti, sarebbe stato sdoganato il design democratico. Oggi si direbbe il design low cost. Negli ultimi anni la plastica ha fatto innamorare progettisti e aziende che l´hanno voluta per computer, telefoni, tavoli e divani. E´ entrata nella storia grazie ad oggetti inimitabili come gli abiti di haute couture ideati da Paco Rabanne e i mattoncini Lego. Ma anche i clarinetti di Renzo Arbore e le poltrone di Gaetano Pesce. E poi i contenitori Tupperware e le scarpe Crocs.
La plastica costa poco perché se ne produce tanta. Ogni anno, solo in Italia, circa 2 milioni di tonnellate. Nel resto del mondo più di 100 milioni. Circa 100 miliardi di sacchetti trasparenti sono consumati, annualmente, in Europa. Per celebrarla con tutti gli onori Milano ha deciso di dedicargli una materioteca. "Benvenuti in un mondo di materie plastica", recita il sito internet che promuove quest´incrocio tra mostra permanente e laboratorio d´idee per creativi. E anche Napoli gli ha riservato un museo. Si chiama Plart e, in mille metri quadri, riesce a fondere magicamente plastica e arte. Un centro polifunzionale dedicato a borse, gioielli, lampade, vasi, giocattoli, radio, pezzi di arredamento e opere d´arte contemporanea (per un totale di circa 2000 oggetti) che raccontano la storia d´Italia.
Ed è ancora la plastica la vera rivoluzionaria negli ultimi saloni del design e delle sfilate dell´alta moda. I progettisti di Milano, New York e Londra l´hanno promossa nuova regina della casa. Poltrone, tavoli e tavolini vivono una second life e le stanze si rallegrano grazie ad oggetti leggeri e divertenti. Spesso, infine, nascono inedite alleanze tra progettisti e griffe del fashion. Il risultato? Scarpe morbide e coloratissime. E poi fermacapelli, occhiali da sole, orologi, infradito, borse leggere come piume. Tutto diventa così plastica per un mondo, si spera, sempre più trasparente.