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 2010  luglio 20 Martedì calendario

UNIVERSITA’ ISTRUZIONI PER L’USO

per Voce Arancio

«L’università sviluppa tutte le doti dell’uomo, tra le quali la stupidità». (Anton Čechov, Quaderni, 1891/1904).

In Italia ci sono 89 università, incluse quelle telematiche e gli istituti superiori a ordinamento speciale. A questi vanno aggiunte le strutture di alta formazione (accademie, conservatori, scuole speciali).

Nel 2007/2008 (ultimi dati disponibili dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Miur) il 65,8% degli studenti diplomati si è iscritto all’università, per un totale di circa 307.500 persone. Maggior numero di immatricolazioni nel settore economico-statistico (14,7%), politico-sociale (11,2%), giuridico (10,5%).

Gli esami di stato, che fino al 1997 si chiamavano esami di maturità, si tengono nel mese di giugno e in alcuni casi si protraggono fino ai primi di luglio. Al momento di affrontare queste prove, pochi studenti già sanno cosa studiare all’università: tre su dieci si preoccupano di quale corso scegliere solo dopo l’esame e quasi il 10% sceglie cosa frequentare proprio all’ultimo.

Fino al 26 maggio è possibile effettuare la preiscrizione all’università, che non ha valore vincolante ma serve, soprattutto al Miur, da orientamento e per predisporre servizi agli studenti da parte delle istituzioni formative.

In Italia non è scontato conseguire un diploma di scuola secondaria superiore: solo il 68% dei 25-34enni lo scorso anno ce l’ha fatta. La media Ocse è del 79%, nell’Unione europea l’81%. (dati Ocse, pubblicazione Education at a Glance 2009)

Solo il 17,4% dei laureati di Giurisprudenza alla Sapienza di Roma risulta occupato a tre anni dalla laureaL’università italiana è cambiata radicalmente con l’introduzione del sistema 3+2, entrato in vigore nel 2000. I corsi di primo livello hanno durata di tre anni, ma la durata non è vincolante e non sono rari i fuori corso. Concluso uno di questi corsi, il laureato può iscriversi a un corso di laurea magistrale (o di secondo livello) che dura due anni, oppure ad altri corsi di specializzazione. Altrimenti può intraprendere percorsi lavorativi o di tirocinio e stage.

La riforma non ha però toccato tutte le discipline. Per Giurisprudenza, Farmacia, Odontoiatria, Architettura e Ingegneria civile, Medicina, Medicina veterinaria, esiste ancora il corso di laurea magistrale a ciclo unico di 5 o 6 anni. Inoltre, in alcuni atenei ci si può iscrivere a un corso di laurea non riformato, come il corso di laurea quadriennale in Scienze della formazione primaria.

Dal 2008/2009 ci sono delle ulteriori nuove regole, definite nel decreto 270. Viene suggerita una riduzione del numero degli esami, cercando, tranne eccezioni, di far svolgere prove da almeno 8 crediti formativi universitari (cfu). Una laurea triennale richiede infatti 180 crediti, una laurea magistrale altri 120. Un cfu corrisponde a 25 ore di impegno complessivo: lezioni, esercitazioni, studio a casa. Il calcolo è naturalmente stimato, nessuno controlla quanto lo studente studia a casa. Sui crediti c’è una convenzione europea, si chiama European Credit Transfer and Accumulation System (Ects): «60 cfu misurano il carico di lavoro di uno studente a tempo pieno nell’arco di un anno accademico, che equivale nella maggioranza dei casi a 36/40 settimane l’anno e in tali casi un credito rappresenta un carico di lavoro variante dalle 25 alle 30 ore settimanali».

Come orientarsi dunque nel dedalo delle università italiane? Quando i consigli delle persone vicine allo studente (famiglia, professori, amici) non bastano, o peggio sono fuorvianti, vengono in aiuto alcuni test di autorientamento. Eccone alcuni:

- AlmaOrièntati. un percorso per individuare le proprie attitudini e i propri punti di forza. Alla fine viene stilato un profilo e una lista di possibili università e corsi di laurea frequentabili, su base nazionale o regionale. Di ogni corso vengono indicate caratteristiche (università di provenienza, requisiti per essere ammessi eccetera) e viene fornito un prospetto sui laureati: quanti anni hanno impiegato a terminare il corso di studi, che percentuale ha trovato un lavoro, a quale stipendio in media;

- Il test di orientamento Simone è diviso in due test: ”Analizza i tuoi interessi” e ”Scegli la tua facoltà”. Il sistema è lo stesso: si risponde a una serie di domande generali e alla fine i profili indicano l’area più pertinente per lo studente;

- IperTesi: un test di 120 domande per esaminare attitudini e mettere a fuoco gli interessi per la scelta della facoltà.

Alcune risorse sono disponibili anche sul sito del Miur, come Cerca università, un servizio che aggrega le ricerche possibili che riguardano l’università, dai corsi di laurea ai finanziamenti, dai docenti agli studenti, dai bandi alle statistiche.

Possono essere di aiuto anche alcuni testi come Quale Università? 2010/2011 edito da Alpha Test o Guida alla scelta del corso di laurea di Simone (ultima edizione 2008).

Nonostante questi aiuti, non sempre si sceglie in maniera adatta. Quasi uno studente universitario su cinque (il 17,6%) cambia infatti il proprio corso di laurea al primo anno di studi.Il campus dell’università di Roma Tre

Per le iscrizioni le procedure sono diverse da ateneo ad ateneo, ma in genere si compila un modulo con i propri dati personali indicando il nome del corso prescelto e il suo codice. In molti atenei ci si può iscrivere online: alla Sapienza di Roma per esempio attraverso il sistema Infostud.

Per i corsi di laurea - come Medicina o Scienze della formazione primaria - a numero chiuso o programmato è previsto un test di ingresso che si tiene in genere nel mese di settembre. Per il prossimo anno accademico le date sono consultabili sul sito del Miur, mentre quelli relativi alle singole università si possono consultare sugli specifici siti.

La data di immatricolazione dipende dall’ateneo e non è la stessa in tutta Italia, anche se in genere si tratta di un periodo compreso tra settembre e dicembre. All’università di Camerino ad esempio lo scorso anno bisognava iscriversi entro il 16 ottobre 2009 (o 31 dicembre 2009, ma pagando una mora). All’università di Catania la prima tassa andava pagata entro il 12 ottobre 2009. Ci sono anche delle differenze da facoltà a facoltà: per quelle umanistiche generalmente si va dalla fine di settembre fino all’inizio di novembre, e spesso sono consentite proroghe; per le facoltà scientifiche le immatricolazioni possono aprirsi anche a luglio e chiudersi a settembre.

Le università organizzano dei percorsi di orientamento diretti agli studenti delle scuole superiori. Federica Martellini, dell’ufficio orientamento di Roma Tre: «Organizziamo prevalentemente tre iniziative: nelle ”giornate di vita universitaria”, da gennaio ad aprile, le singole facoltà ospitano alunni degli ultimi due anni delle secondarie che possono parlare con gli studenti di Roma Tre, incontrare professori e vedere come funzionano biblioteche, le attività sportive e tutti gli aspetti della vita universitaria; l’autorientamento, un progetto pilota per le classi terze e quarte, prevede che il personale universitario vada nelle scuole per fare orientamento formativo; infine ”orientarsi a Roma Tre”, il 21 luglio 2010, dove viene presentata tutta l’offerta formativa dell’ateneo».

Spesa media annua pro-capite per l’iscrizione e la frequenza ai corsi delle università statali nel 2007: 850 euro. Per gli studenti delle università non statali: 3.078 euro.

La laurea è ancora una buona garanzia per trovare lavoro? Secondo i risultati della XI Indagine sulla condizione occupazionale dei laureati condotta nel 2008 da AlmaLaurea, i laureati che risultano occupati cinque anni dopo la fine degli studi sono l’85%. Molti dei non occupati sono ancora impegnati in qualche forma di qualificazione postlaurea.

Studiare conviene: in Italia un laureato guardagna in media il 24% in più di un diplomato. All’estero si va da differenze meno marcate, come la Norvegia, 8%, al 93% in più degli ungheresi.

Luigi Paganetto, ex preside di Economia a Tor Vergata: «Al di là della specializzazione, conta la qualità degli studi. vero, le lauree scientifiche aiutano, Economia in particolare apre molte strade, in genere non ha problemi di occupazione, però quello che dà valore è la qualità degli studi».

Medicina è il corso che garantisce stipendi più generosi. Sempre secondo i dati Almalaurea, gli individui che hanno conseguito una laurea di tipo medico nel 2003 e che attualmente lavorano dichiarano di guadagnare, in media, 2.020 euro al mese, rispetto ai 1.386 dell’area scientifica, ai 1.225 per quella giuridica e ai 1.123 per quella letteraria. Un corso di studi completo di Medicina comprende la laurea di sei anni più una specializzazione di almeno quattro. Nell’area letteraria talvolta possono bastare i tre anni della laurea triennale per completare un percorso di studi che permetta di accedere al mondo del lavoro.

in Italia un laureato guardagna in media il 24% in più di un diplomato

I tassi di occupazione sono particolarmente elevati tra chi ha conseguito la laurea nelle aree di Ingegneria e Architettura (tra il 91 e l’88% nel 2007, tre anni dopo la laurea) e in quelle economico-statistico e politico-sociale, mentre sono al 75% tra chi ha fatto studi di tipo agrario, giuridico, scientifico o letterario. Paolo Bertinetti (Preside della facoltà di Lingue all’Università di Torino): «I laureati in Lingue sono quelli, dopo i laureati in Economia, che tra le facoltà umanistiche più rapidamente trovano un posto di lavoro. Perché ce n’è bisogno».

Tra i dati che colpiscono c’è quello di Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, dove solo il 17,4% dei laureati risulta occupato a tre anni dalla laurea: per Luigi Frati, rettore dell’ateneo «li penalizza il numero sproporzionato di avvocati che ha l’Italia».

Il 95,1% dei laureati del Politecnico di Milano a tre anni dal titolo ha un’occupazione; al Politecnico di Torino sono il 92,4%: si tratta dei due atenei che guidano la classifica delle università con più numeri di occupati a tre anni dalla laurea.

«Noi diciamo agli studenti scegliere quello per cui sono portati, perché devono studiare divertendosi, non essere attratti dal possibile posto di lavoro e magari iscriversi a qualcosa che non gli piace» dice a Voce Arancio Mauro Santomauro, delegato del rettore per l’orientamento e la didattica del Politecnico di Milano. «Naturalmente attraverso il nostro career center aiutiamo poi gli studenti a inserirsi nel mondo del lavoro. Per l’orientamento puntiamo soprattutto sui test, che da marzo a luglio può effettuare chi vuole venire a studiare Ingegneria da noi, mentre quelli di Architettura sono stabiliti dal ministero e si svolgono a settembre. Con un punteggio di 60/100 o più si ha il diritto di scegliere a quale corso di Ingegniera iscriversi. C’è molta attenzione e cura nell’orientamento, preferiamo far fare questi test con calma agli studenti nel corso dell’anno scolastico precedente».

Dopo la laurea, conviene fare stage e lavoretti con bassi stipendi in attesa di trovare il lavoro adatto? Claudio Gentili, direttore Education di Confindustria: «Chi pensa di ottenere subito il lavoro migliore sbaglia. Se uno accetta solo l’occupazione idonea e coerente aspetta due-tre anni, non lavora, e questo indebolisce il curriculum. Meglio fare esperienze e soprattutto stage, anche all’estero».
Solo il 5,5% dei laureati triennali del 2008 ha svolto periodi di studio all’estero.

«La gente va all’università non perché ha predisposizione per gli studi accademici e la cultura, ma per sentirsi socialmente a posto». (Michio Morishima).