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 2010  luglio 20 Martedì calendario

IL DIAVOLO VESTE MIU MIU. QUANDO LO STESSO ABITO CONQUISTA TRE COPERTINE

Il privilegio riservato alle superstar questa volta è toccato a lui. In entrambe le versioni. Natté di lana o pizzo rebrodé. A riprova del fatto che per guadagnarsi una cover story non è necessario essere «The Body » , basta essere « The Dress».
«Il» vestito che è riuscito laddove Angelina Jolie è arrivata dopo quaranta film e sei figli fa parte della collezione autunno inverno Miu Miu. Che ha appena ottenuto la copertina in contemporanea dell’americana «W» e delle edizioni inglesi di «Elle» e «Vogue». En passant, gli abiti in questione erano indossati da Eva Mendes (attrice), Lily Allen (cantante) e Beha Erichsen (modella).
C’è da scommettere che la coincidenza, fortunatissima per il nostro Made in Italy, abbia fatto andare di traverso il caffè del mattino alle tre direttrici, agguerrite nell’assicurarsi a ogni uscita una sorpresa inedita. E infatti soltanto Lorraine Candy, al timone di Elle, ha voluto commentare asciutta sul Guardian di Londra: «Sono cose da mettere in conto. Ovviamente non vorresti mai che succedesse con il tuo maggior rivale».
L’azienda milanese ha commentato con la consueta sobrietà il gran colpo simultaneo confermando che la scelta delle copertine è a discrezione delle testate e una contemporaneità di questo tipo dimostra il gradimento della collezione. In particolare, dei due modelli scelti: arancio in natté di lana con ricami di fiori e lilla in pizzo rebrodé, prezzi consigliati 1.500 euro e 3.000 euro.
Il triplice sigillo conferma una tendenza ormai assodata. La «piccola» di casa Prada ormai balla da sola, nel 2009 le vendite nei negozi (il famoso retail) sono aumentate del 33,4% rispetto all’anno precedente, e da gennaio sono state aperte dodici nuove boutique (in tutto il mondo sono sessantatré).
In definitiva poco male se il diavolo veste Miu Miu. Ben di peggio se allo stesso ricevimento ci si presentasse con mise fotocopia. Finì a tarallucci e vino quella volta che Alba Parietti e Valeria Mazza, ospiti in prima serata su Rai Uno e Canale 5, discettarono disinvolte con i loro ospiti indossando un identico Versace. Era il 1997. Dieci anni prima reagirono con minor ironia Liz Taylor e Gina Lollobrigida, che si trovarono alla stessa cerimonia in un solenne palazzo moscovita per il Festival del Cinema vestite uguali.
Le più suscettibili generalmente sono le attrici di Hollywood. Pare che Reese Witherspoon abbia giurato odio eterno a Chanel, reo di averle fatto indossare un vintage che tre anni prima aveva messo a Kirsten Dunst.
Reagì con prontezza Grace Kelly quando nel 1958 Vittoria Eugenia di Spagna si presentò al battesimo del piccolo Alberto di Monaco, di cui fu la madrina, con lo stesso abito Lanvin della principessa, che andò subito a cambiarsi. Con stile regale.
Elvira Serra