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 2010  luglio 20 Martedì calendario

Mattia Signorini, che ha vinto il Premio Tropea con il libro La sinfonia del tempo breve, edito da Salani

Mattia Signorini, che ha vinto il Premio Tropea con il libro La sinfonia del tempo breve, edito da Salani. Ha battuto, con i suoi 131 voti, Scintille di Gad Lerner (Feltrinelli), 128 voti, e Alicia Giménez-Bartlett con Il silenzio dei chiostri (Sellerio), 102. «Per me è stata una vera sorpresa, ero già contentissimo di essere entrato nella terna finalista, considerando che tra i trenta autori in gara c’erano nomi come la Murgia e Falcones. Ho vissuto la serata finale da spettatore, chiedendomi chi avrebbe vinto tra la Bartlett e Lerner: quando ho vinto io, è stata una cosa così inaspettata che non avevo nemmeno preparato un discorso». Il Premio Tropea, organizzato dall’Accademia degli Affaticati, ha una formula mista: un comitato scientifico di dodici membri tra accademici e intellettuali, presieduto da Isabella Bossi Fedrigotti, che seleziona i trenta titoli in gara, e una giuria composta dai 409 sindaci della Calabria e da 41 lettori, studenti e cittadini di Tropea. Nato a Rovigo nel 1980, da un anno milanese d’adozione, dieci anni fa vincitore del Premio Tondelli con alcuni racconti, Signorini si aggiunge nell’albo d’oro del premio’ arrivato alla quarta edizione – a Roberto Saviano, Gianrico Carofiglio e Carmine Abate. E’ al suo secondo libro, l’esordio fu il generazionale Lontano da ogni cosa (Salani). "La sinfonia del tempo breve" è invece una narrazione che unisce elementi di letteratura fantastica al racconto degli avvenimenti del Novecento, dalla Grande Depressione americana al boom economico italiano. Il protagonista del romanzo, Green Talbot, è un uomo che «riesce ad attraversare un secolo perforato da guerre e sofferenza – racconta l’autore – con un’empatia particolare per le persone, scoprendo che la base su cui si fonda la nostra vita, più che i grandi avvenimenti storici, sono proprio le persone». I diritti del romanzo erano già stati venduti in Francia, Germania, Israele, Sud America, e Spagna, dove Elena Ramirez, direttore editoriale di Seix-Barral lo ha talmente apprezzato da rischiare un richiamo «a Saint-Exupery e Italo Calvino».