IlPost.it, 20 luglio 2010, 20 luglio 2010
Per mesi i musulmani dell’Indonesia hanno pregato non verso la Mecca ma verso Somalia e Kenya, 1600 chilometri più a sud
Per mesi i musulmani dell’Indonesia hanno pregato non verso la Mecca ma verso Somalia e Kenya, 1600 chilometri più a sud. Un membro del MUI, il Consiglio degli ulema indonesiani (i dotti musulmani che studiano la religione), ha ammesso lo sbaglio dovuto a un errore di calcolo compiuto lo scorso marzo quando le autorità religiose fornirono indicazioni ai fedeli sull’orientamento da assumere per pregare verso la Mecca.I membri del MUI si sono accorti dell’errore dopo una serie di studi, condotti in collaborazione con alcuni astronomi. L’errore non ha comunque compromesso l’efficacia delle preghiere, precisa uno dei membri del MUI al Guardian: «Allah comprende gli errori degli umani. Allah ascolta sempre le loro preghiere». Per evitare episodi simili in futuro, il sito web del MUI invita i fedeli a consultare Qibla Locator, un sito che fornisce la giusta direzione verso cui pregare in base alla propria posizione geografica. In Indonesia sono del resto molto sensibili al problema del corretto orientamento per la preghiera anche a causa di alcuni altri precedenti verificatisi lo scorso gennaio. All’inizio dell’anno, l’esperto di Islam Mutoha Arkanuddin sostenne che almeno metà delle moschee del paese segnalavano una direzione scorretta per rivolgere le preghiere verso la Mecca. MUI e governo indonesiano bollarono come irresponsabili le affermazioni di Arkanuddin, ricordando che le autorità religiose controllano con frequenza la correttezza delle indicazioni per pregare verso la Mecca nelle moschee. Un’informazione preziosa per i 200 milioni di musulmani che ogni giorno inviano le loro preghiere dallo stato del sud-est asiatico.