Giuseppe Matarazzo, Avvenire 26/7/2010, 26 luglio 2010
«HO PORTATO LA RICOTTA IN AUSTRALIA»
Milano - Pitruzzello, cavaliere «contestato»: lavoro con onestà
D a ragazzino, negli anni Cinquanta, coi calzoni sgualciti produceva ricotta a Sortino, in provincia di Siracusa, fra le terre di Pantalica, antica necropoli che l’Unesco nel 2005 avrebbe dichiarato patrimonio dell’Umanità. Sebastiano Pitruzzello, 70 anni, produce ricotta ancora oggi. Ma a Melbourne, in Australia. Non ha più i calzoni rotti ma un’azienda florida con oltre 170 dipendenti, che si chiama - neanche a dirlo - «Pantalica Cheese», le cui redini sono ora in mano ai figli Biagio, Silvio e Antonella. Una storia d’amore e di successo, di chi ce l’ha fatta lasciando il nostro Paese, 47 anni fa, senza dimenticare le proprie origini.
Una straordinaria storia di emigrazione che da giorni fa però discutere. Il 2 giugno il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato Sebastiano Pitruzzello Cavaliere del Lavoro. Pitruzzello fra i 25 che riceveranno al Quirinale a ottobre l’alta onorificenza. L’emigrato diventato il «re dei formaggi» in Australia accanto a nomi del calibro di Alessandro Benetton, Anna Molinari, Aldo Balocco e Gian Domenico Auricchio. Già, Auricchio, anche lui re dei formaggi. In Italia. E proprio sulla via ’lattea’ si è acceso il dibattito. Pitruzzello è finito sotto «accusa » perché fra la ricotta e i suoi tanti prodotti ce ne sono alcuni dal nome equivocabile:
parmesan o mozzabella.
Tanto è bastato a scatenare la polemica. Molte associazioni di categoria impegnate nella difesa del made in Italy hanno storto il naso. Come dire, si fa tanto per difendere le nostre tipicità e poi premiamo un «taroccatore»? «Nessun taroccamento – assicura amareggiato l’imprenditore italo-australiano ad Avvenire ”. Se prendessi in giro la gente, prenderei in giro me stesso. Produco formaggi da 50 anni. Ho portato in Australia l’italian style quando qui non c’era neanche l’idea di cosa fossero i nostri prodotti. Lo faccio nel pieno rispetto delle leggi australiane. L’etichetta lo dice in maniera chiara. Produco con onestà e correttezza, con la forza della tradizione e i macchinari che arrivano dall’Italia». Quella di Pitruzzello è una storia d’altri tempi. «In Australia ho dovuto imparare l’italiano e l’inglese – ricorda Pitruzzello, che a Sortino parlava in ’siciliano stretto’ ”. Ho lavorato 14 ore al giorno per far crescere la mia azienda. L’onorificenza dal Capo dello Stato è un premio a tutta la comunità italiana che tiene alto il nome del nostro Paese».
A garantire la serietà dell’imprenditore è stata l’Ambasciata italiana a Canberra: «I latticini della Pantalica Cheese hanno molto contribuito allo sviluppo del gusto degli australiani per i nostri prodotti tipici che infatti vengono qui importati con successo». «Per lo Stato del Victoria – aggiunge Luca Bottallo, direttore generale della Camera di commercio e industria italiana in Australia di Melbourne – Pitruzzello è una figura rappresentativa. Ha ottenuto ambiti riconoscimenti per la qualità dei suoi prodotti e le sue iniziative imprenditoriali, oltre al supporto dato alla comunità italiana. Il suo impegno è stato senz’altro uno stimolo anche per il made in Italy». L’attività di Pitruzzello è molto varia. «Ad aprile ho aperto un’ala dell’azienda dedicata all’olio d’oliva – dice ”. Ho piantato 20mila alberi e comprato in Italia tutte le attrezzature necessarie». All’inaugurazione c’era persino il premier australiano.
Il ragazzo di Sortino coi pantaloni bucati è cresciuto. La sua ricotta ha fatto boom. Coi colori dell’Italia e senza dimenticare la sua Sortino. Nel comune siciliano ha finanziato un monumento nella piazza dedicata ai sortinesi nel mondo: un giovane con la valigia che parte. « il simbolo di un legame che non si spezza – ricorda l’ex sindaco, Orazio Mezzio ”. la storia dei tanti Pitruzzello che ancora oggi sono costretti a lasciare il Sud per realizzarsi». In quel premio c’è anche questo.