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 2010  luglio 14 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CORDELLI

FRANCO"

Maestri del «rimorchio culturale» sarebbero Massimo Cacciari, Franco Cordelli, Giacomo Marramao, il trio di scrittori ex cannibali Aldo Nove, Enrico Brizzi, Niccolò Ammanniti. Pierluigi Battista su La Stampa del 19/3/2001 a pagina 14.

Nella bella stagione Zeichen invita nel suo giardino Eraldo Affinati, Franco Cordelli e Claudio Damiani, altrimenti va da Nico Garrone, critico teatrale de ”la Repubblica”. Camillo Longone, il Giornale 19 e 26 marzo 2000

Franco Cordelli denuncia dalle colonne del Corriere il rifiuto dello Struzzo di pubblicare i versi postumi di Giovanni Raboni (ora usciti da Garzanti) Il Sole 24 Ore 26/02/2006, pag.31

9) Rifarsi al classico Manganelli: «Non l’ho letto e non mi piace» (con la variazione di Franco Cordelli, che nella sua rubrica teatrale di anni fa esercitava la «critica presuppositiva»: spettacoli non visti e stroncati, come ben sa Memè Perlini). Ranieri Polese, Corriere della Sera, 02/03/2006

Trovai su una bancarella il Diario di Bobby Sands, pubblicato dal Sinn Féin Publicity Department a Dublino. Un librino dalla copertina rosa scuro con caratteri e fregi celtici. Veniva diffuso clandestinamente. Feci un’offerta e ne ebbi una copia. La portai poi in Italia, dove uscì sull’Illustrazione Italiana, per interessamento di Franco Cordelli. Il Giornale 04/05/2006, pag.35 Giuseppe Conte

Del resto un altro intellettuale, Franco Cordelli, ha confessato nel romanzo «Il duca di Mantova» (Rizzoli, 2004) di aver avuto come fidanzata una signora che era stata l´amante di Previti: «Questo fatto mi attraeva enormemente». Una volta con gli amici si mise in cerca della famosa torre all´Argentario; individuatala presero a guardare il panorama, ma dal bosco come una furia sortì una donna bionda «con una vestaglia di seta e un costume da bagno». E cominciò a litigare con la comitiva di Cordelli: qui non si può stare, è proprietà privata, no, sì, no, e così via, come succede quando la realtà fa cortocircuito con l´immaginazione. Filippo Ceccarelli, La Repubblica 05/05/2006

«C’è effettivamente una nuova generazione di autori, nati dopo il 1960, molto unita» spiega Franco Cordelli, scrittore e critico sempre attento a ciò che si muove sulla scena editoriale. «Appannato il gruppo Einaudi, dove è ormai difficile rintracciare una fisionomia riconoscibile sia nella collana maggiore sia in Stile Libero, tanto che i nomi di rilievo sono rimasti Pincio e Trevisan, il gruppo più attivo è quello romano di "Nuovi Argomenti". Isolatosi Emanuele Trevi, ora c’è un quartetto composto da Alessandro Piperno, Mario Desiati, Leonardo Colombati cui, più recentemente, si è aggiunto Roberto Saviano. All’interno ci sono due poetiche diverse, una che unisce Piperno e Colombati, l’altra Saviano e Desiati. Poi ci sono "solitari" di valore, come Antonio Pascale o Andrea Di Consoli, oppure gruppi "critici", come quello di "Alias"». […] «Scurati, che è un eccellente comunicatore – dice Cordelli – ha fatto un’alleanza strategica con Baricco, e aperture che potrebbero lasciare perplessi, come quella a Pietrangelo Buttafuoco». Cristina Taglietti, Corriere della Sera 3/5/2007 – Lettere

C’è chi non l’ha presa bene. Per esempio, critici come Franco Cordelli e Antonio Debenedetti (più sfumato Raffaele Manica), che si sono affrettati a gridare al delitto di lesa maestà davanti all’ipotesi d’un Moravia «copione». Panorama 27/12/2007, ROBERTO BARBOLINI

Il libro più profetico: Il duca di Mantova di Franco Cordelli (Rizzoli, 2004). Il duca del titolo è Silvio Berlusconi, intrattenitore di una grande balera chiamata Italia. Il romanzo ha cinque anni, ma Cordelli ha appena vinto la causa per diffamazione intentatagli da Cesare Previti per queste pagine (primo grado). Gabriele Pedullà, Il Sole-24 Ore 12/8/2009;