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 2010  luglio 09 Venerdì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CARBONI, FLAVIO"


2010
I nuovi sviluppi del caso Orlandi riportano sotto i riflettori un altro protagonista delle pagine più buie degli anni Ottanta della Repubblica. Flavio Carboni, da sempre associato all’etichetta di ”faccendiere”, uomo d’affari al centro di clamorosi casi giudiziari, come quello legato alla morte del banchiere Roberto Calvi, è stato ascoltato in Procura a Roma.
Per oltre quattro ore Carboni ha risposto in qualità di testimone alle domande dal procuratore aggiunto Gian Carlo Capaldo, dal sostituto Simona Maisto e dal capo della squadra mobile della Questura di Roma, Vittorio Rizzi, nell’ambito dell’inchiesta legata alla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma nel 1983.
Secondo quanto si è appreso, gli è stato chiesto se sia a conoscenza di particolari sulla vicenda, soprattutto alla luce dei rapporti che Carboni ha avuto con esponenti del Vaticano e, nell’ambito della sua attività di uomo d’affari, con riferimento a soggetti legati in qualche modo alla Banda della Magliana. Rapporti con il gruppo criminale capitolino che, comunque, l’uomo d’affari ha sempre negato, affermando che si trattava di rapporti con persone di cui ignorava l’appartenenza alla banda. Sulla deposizione di Carboni è stato mantenuto il riserbo.
Carboni è stato coinvolto nella vicenda Orlandi dalla supertestimone Sabrina Minardi, già compagna di Enrico ”Renatino” De Pedis, uno dei capi della banda. In un’ intervista rilasciata alla trasmissione di Rai3 "Chi l’ha visto?", nel 2006, parlando delle conoscenze appunto di De Pedis la Minardi affermò: "(Renatino) conosceva Gelli, Renato era iscritto alla P2, conosceva Pippo Calò ed una volta andammo nella sua casa di Palermo; una volta fummo invitati a cena da Flavio Carboni e lì c’era Roberto Calvi, mi presentarono Marcinkus, Calvi mi mise a disposizione il suo aereo per trasportare a Parigi i miei genitori che si erano ammalati" (Repubblica 5/2/2010)

Era il 14 ottobre 2008, le banche di mezzo mondo tremavano e il piccolo Credito Cooperativo offriva una somma pari a un quinto del suo patrimonio netto: ”Un prestito normale, garantito da ipoteca. Il nostro patrimonio è molto maggiore”, garantisce Rocchi. Gli ispettori della Banca d’Italia che sono piombati nella sede del Credito Cooperativo si stanno occupando anche di questo. ”Una visita prevista da tempo”, per Rocchi. Chissà, la domanda echeggia davanti al bancone del bar, vicino ai quadri di campi e vacche che tirano l’aratro. Un mondo che sta scomparendo. Certo, la banca non punta più solo su coltivatori e artigiani. E i correntisti del paese sfogliano la cronaca con Marcello Dell’Utri avrebbe ”consigliato” a Flavio Carboni di dirottare verso il Credito Cooperativo Fiorentino capitali degli imprenditori alla ricerca di ”contatti” con i politici. Aldo il contadino e Carboni, difficile immaginare due mondi più distanti.
Ferruccio Sansa, il Fatto Quotidiano 14/4/2010;

Cappellacci è l’uomo di fiducia per gli affari sardi di Romano Comincioli, lo zio Romi citato nelle intercettazioni dell’inchiesta Antonveneta. Ma soprattutto il braccio destro di Berlusconi. Ecco, in fondo a tutto, il Cavaliere. Che da decenni ha in progetto di costruire un complesso da 240 mila metri quadrati a Olbia. Il Cavaliere avviò l’operazione proprio con Romano Comincioli e Flavio Carboni, all’epoca suo compagno d’avventura. Lo stesso finanziere oggi indagato con Denis Verdini e Cappellacci per l’affaire eolico.
Ferruccio Sansa, il Fatto Quotidiano 18/5/2010;

Casopoli L’inchiesta perugina che ha costretto alle dimissioni Scajola promette, stando a quanto scrivono i giornali, colpi di scena eclatanti, tali da poter mettere in crisi il governo. Si parla di maneggi che potrebbero riguardare il capo della Protezione civile, il ministro dei Beni culturali, il coordinatore del Pdl Denis Verdini, implicato dai magistrati di Firenze in un imbarazzante rapporto col faccendiere Flavio Carboni. Per ora, solo chiacchiere giornalistiche.
Anno VII – Trecentoventiduesima settimana. Dal 10 al 17 maggio 2010

Chizzos (Pisanu), per ragioni di sardità, era amico del Gran Maestro, Armando Corona, che gli fece conoscere il faccendiere sardo Flavio Carboni lo stesso che ha messo nei guai Denis Verdini nei mesi scorsi - il quale gli presentò Roberto Calvi, presidente dell’Ambrosiano.Costui stava anche tentando di acquistare il Corsera e Beppe sapeva.