Frammenti, 9 luglio 2010
Tags : Massimo Maria Berruti
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BERRUTI, MASSIMO MARIA"
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Silvio Berlusconi era finito così sotto inchiesta, riuscendo però a cavarsela. Grazie a un interogatorio destinato a fare storia. Il 12 novembre del ’79 il Cavaliere si trova infatti di fronte a Massimo Maria Berruti, un giovane ufficiale delle Fiamme gialle poi diventato avvocato Finivest e parlamentare di Forza Italia. Berruti vuole capire perché un imprenditore italiano presti garanzie personali a società estere. La domanda è insidiosa, ma Berlusconi non si scompone e rifila all’investigatore una balla colossale.
Peter Gomez, ”L’espresso” 18/2/2004
[Clementina Forleo] Ha rinviato a giudizio Marcello Dell’Utri. Ha fatto arrestare il telefinanziere Giorgio Mendella, ha messo in carcere l’ex fiscalista Fininvest Massimo Maria Berruti (attuale deputato di Fi)
Paolo Colonnello, La Stampa 25/7/2007
Alle cattiverie Pasticciotto è abituato. Si racconta che Totò Cuffaro, agrigentino di Raffadali, gli abbia sbarrato la strada nel Centro-destra malgrado il parlamentare siciliano ostenti l’amicizia personale di Silvio Berlusconi e quella di Massimo Maria Berruti, ex capitano della guardia di Finanza, strettissimo collaboratore di Berlusconi, parlamentare di Forza Italia, ma soprattutto proprietario di una villa di fronte a quella di Nuccio-Pasticciotto nella splendida baia della Renella. Pure Berruti è stato condannato per favoreggiamento.
Il Sole 24 Ore 25/01/2008, Mariano Maugeri
GLI ELETTI DI CAMERA E SENATO NELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2008 (prima delle opzioni)
Camera - Lombardia 2
PDL (15): Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Giulio Tremonti, [...] Massimo Maria Berruti.
La Stampa 16/4/2008
Massimo Maria Berruti, Forza Italia, condannato a 8 mesi per favoreggiamento
Guido Ruotolo, La Stampa 19/11/2008
Se Mills avesse detto tutta la verità, Berlusconi avrebbe rischiato una pesante condanna nel processo Guardia di Finanza, che si chiuse invece con la condanna dei manager berlusconiani Salvatore Sciascia (per corruzione) e Massimo Maria Berruti (per favoreggiamento), ma con l’assoluzione del Cavaliere per "insufficienza di prove".
http://www.elpais.com, marco travaglio 6.6.9
Negli uffici dell’ultima Edilnord il 24 ottobre 1979 arriva una visita della Finanza. Dura un attimo. Gli ufficiali sono Massimo Berruti, dal ”94 deputato di Forza Italia, e Salvatore Gallo, tessera 2200 della P2.
Claudia Fusani in "Il labirinto delle società", l’unità.it
Massimo Maria Berruti. Bel tipo, questo Berruti, ormai da tre legislature parlamentare della Repubblica (Forza Italia, PdL). Nel 1978, da capitano della Guardia di Finanza, controlla la Edilnord (azienda del Gruppo Fininvest, all´epoca Edilnord S.a.s. di Umberto Previti & C.). Interroga Silvio Berlusconi. Che, con faccia di cuoio, gli dice di ignorare chi fossero i soci della società: «Io sono un semplice consulente». Berruti beve la frottola. Chiude il controllo. Poco dopo, lascia il Corpo e, come avvocato, prende a curare gli interessi di alcune società della Fininvest.
In quell´estate del 1994, Berruti è attivissimo come il suo telefono. L´uomo ha un problema: sa che i pubblici ministeri di Milano ronzano intorno ai militari del Nucleo tributario della Guardia di Finanza che, nel 1991, si sono messi in tasca 130 milioni di lire per chiudere gli occhi in una verifica fiscale alla Mondadori. L´8 giugno Berruti incontra, a Palazzo Chigi, Berlusconi e, nelle settimane successive, cerca un "contatto" con l´ufficiale corrotto per dirgli di tenere la bocca chiusa sulla Mondadori, se dovesse essere interrogato dai pubblici ministeri. La manovra non sfugge alla procura. Arresta il mediatore (un sottufficiale della Guardia di Finanza). Che racconta delle pressioni. Berruti sente che per lui le ore sono contate. Sarà interrogato, forse arrestato.
Ora è il 10 agosto 1994, sono le 10,29, e i carabinieri di Sciacca intercettano la conversazione di Berruti con Berlusconi. Il documento fonico, raccolto nell´indagine del mafioso Di Ganci, non potrà per legge essere utilizzato in un altro procedimento. Tuttavia, ancora oggi, quel colloquio tra Berruti e il suo Capo rivela e custodisce l´intero catalogo degli argomenti che, in quindici anni, Berlusconi utilizzerà per difendersi dal suo passato, convinto che la menzogna del potere abbia, debba avere più peso della "verità". Per lui, convincere non è altro che ingannare, null´altro.
Dunque, esordisce Berruti (chiama da casa, sa o presume di essere ascoltato): «Sono Massimo, presidente… [I pubblici ministeri] Mi vogliono parlare. Sembra che qualcuno abbia detto che io sono andato a chiedere a qualcuno di non parlare delle cose Fininvest».
GIUSEPPE D´AVANZO, Repubblica 23/11/2009
Proprio come [Berlusconi] spiegava in quella famosa intercettazione del giugno 1994 al telefono con l’amico ex finanziere poi deputato Massimo Maria Berruti («...di’ che i giudici sono pazzi, che vanno contro l’interesse del paese che invece ha bisogno di lavorare con fiducia, che sono dei nemici pubblici»).
Claudia Fusani, l’Unità, 24/1/2010 (terza puntata)
Si chiama Massimo Maria Berruti ed era un brillante ufficiale della Guardia di Finanza prima di diventare avvocato Fininvest e poi deputato. Fu il primo finanziere ad incontrare l’allora emergente costruttore edile milanese per un accertamento fiscale. [...]
Claudia Fusani, l’Unità, 21/1/2010 (seconda puntata)
«[...] Secondo l’accusa, Brambilla e Querci hanno dichiarato il falso negando che l’8 giugno del 1994 ci sia stato un incontro a palazzo Chigi tra Berlusconi e Massimo Maria Berruti, ex legale Fininvest. Al colloquio, secondo i pm, si sarebbe parlato di tangenti alla Guardia di Finanza. [...]»
Corriere della Sera 29/1/2009).
Massimo Maria Berruti in GOMEZ Peter e TRAVAGLIO Marco - Onorevoli wanted. Storie sentenze e scandali di 25 pregiudicati, 26 imputati, 19 indagati e 12 miracolati «eletti» dal Popolo italiano.