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 2010  luglio 09 Venerdì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "COLANINNO

MATTEO"

Pizzi è stato persino chiamato dai Giovani imprenditori di Confindustria a immortalare le loro smorfie all’annuale convegno di Capri, il che fa supporre che Matteo Colaninno sia in procinto di cedere la presidenza a Giacomo Tafazzi, lo scrotolesionista di Mai dire gol. (Il Giornale, 22 gennaio 2006, pag.16 Stefano Lorenzetto)

Matteo Colaninno, come dire? è uno che di imprese se ne intende. E’ il presidente dei giovani della Confindustria. Ed è esasperato dalla burocrazia. Meglio: affogato.
Dice Colaninno: «Non penso proprio che sia aumentando i pacchi di carte o il numero dei passaggi burocratici che si rende più trasparente l’impresa verso il mercato. Anzi. La burocrazia ha senso se ha obiettivi nobili. E invece in questa maniera tende soltanto ad affaticare le imprese italiane. Soprattutto le imprese piccole. Non possiamo certo non tenere conto che ogni passaggio burocratico è un costo. Spesso un costo impegnativo. Le imprese italiane hanno bisogno di tutela». (Alessandra Arachi, Corriere della Sera 7/1/2008)

[Paolo Mieli] Che ne pensa della discesa in campo di esponenti di spicco di Confindustria, come Matteo Colaninno e Massimo Calearo, nelle file del Pd? «Dal momento che non è sceso in campo Montezemolo, queste mi sembrano candidature fatte a titolo personale, che danno il senso dell’immagine che Veltroni vuole imprimere al Pd: un partito non delle barricate, ma delle compatibilità. (Libero 5 marzo 2008, Barbara Romano)

Federica Guidi è vicepresidente nazionale a fianco di Matteo Colaninno, amico di una vita. ”La sua candidatura con il Pd è una scelta personale e coraggiosa, ma Giovani Imprenditori e politica restano due cose distinte” taglia corto» (Antonella Bersani, ”Panorama” 16/3/2008).

Non è un caso che oggi i più esposti su una linea filoprodiana, da Matteo Colaninno a Massimo Calearo, dopo avere tentato di entrare nella nuova presidenza, siano corsi a rintanarsi sotto la coperta veltroniana. (Il Giornale 14 marzo 2008, Lodovico Festa)

La Confindustria non ha battuto ciglio quando due suoi membri, come Matteo Colaninno e Massimo Calearo, hanno accettato di candidarsi nel Pd. Ha fatto invece - sotto sotto - il diavolo a quattro per impedire la candidatura di D’Amato come capolista in Campania al Senato. (La Gazzetta dello Sport Anno II, numero 398 9 marzo 2008)

Sappiamo oramai che il leghista Roberto Maroni predilige la mutandina in cotone mentre il neo Pd Matteo Colaninno è classico in boxer. (Maria Laura Rodotà, Corriere della Sera 11/4/2008)

GLI ELETTI DI CAMERA E SENATO NELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2008 (prima delle opzioni) [...] CAMERA
Lombardia 1 [...]PD (13): Matteo Colaninno, Walter Veltroni, Linda Lanzillotta, Barbara Pollastrini, Erminio Quartiani, Enrico Farinone, Marco Colombo, Emilia De Biasi, Emanuele Fiano, Vinicio Peluffo, Alessia Mosca, Roberto Zaccaria, Ercolino Duilio. Primo escluso: Pierluigi Mantini. (La Stampa 16/4/2008)

Un fiume in piena, invece, Matteo Colaninno, con 7 proposte di legge presentate come cofirmatario. Il vicepresidente del gruppo Piaggio nonché responsabile dello sviluppo economico nel governo ombra istituito da Veltroni, concede la sua firma agli argomenti più vari: dai segni religiosi all’arte contemporanea; dai congedi parentali all’avvio di attività economiche. (ItaliaOggi 17 giugno 2008, Emilio Gioventù)

Veltroni ha un buon rapporto sia con il mondo confidustriale legato a Matteo Colaninno (deputato del Pd e fino a pochi mesi fa presidente dei giovani di Confindustria) (Claudio Cerasa, Il Foglio 13/11/2008)

Alla Cai arrivano anche gli auguri del ministro ombra del Pd, nonché figlio del presidente Cai, Matteo Colaninno: «Io ho sempre espresso grandi riserve verso opzioni altamente rischiose in un mercato come questo», ma ora la realtà è questa e «faccio tantissimi auguri a Cai e a questo punto tifo per Cai». (Lucio Cillis, la Repubblica 4/12/2008)

il democratico Matteo Colaninno, ad della Omniaholding spa e consigliere di Omniainvest spa (Carmelo Lopapa, Repubblica 18/12/2009)

Matteo Colaninno, responsabile Pd per sviluppo industriale e finanza d’impresa e consigliere in società quotate (Piaggio, Immsi) (Sergio Bocconi, Corriere della Sera 29/1)

Nel campo delle azioni il primato spetta a Matteo Colaninno, Pd,
con un pacchetto da 2 milioni di euro. (Francesca Angeli, il Giornale 16/3/2010)

[Intervista a Nicola Sodano] Altro imprenditore mantovano di livello è Matteo Colaninno, deputato del Pd. «Ha investito in questa campagna elettorale per la Brioni, si è molto speso per far venire i big del Pd. Non è venuto al convegno della Marcegaglia perché ha detto che aveva degli impegni. Secondo me, aveva fiutato che non era aria...».
Vi destate così tanto?
«Affatto. stato uno dei primi a telefonarmi. Mi ha dato il suo numero di cellulare, mi ha fatto i complimenti e mi ha invitato a una sua iniziativa il 23 aprile».

[Filippo Astone] Matteo Colaninno, vicepresidente fino al 2008 e oggi deputato del Pd, come responsabile delle politiche industriali del Partito democratico avrebbe dovuto fare le pulci al salvataggio dell’Alitalia. Invece è azionista al 20% di Omniaholding, società di famiglia da cui dipende Immsi, holding quotata che partecipa a Cai e tiene le fila dell’operazione. In pratica è socio di minoranza del padre Roberto. Se la cordata Cai avrà successo, incasserà plusvalenze di molti milioni di euro».