Frammenti, 9 luglio 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CORDERO DI MONTEZEMOLO
LUCA"
Luca Cordero di Montezemolo va spesso con la famiglia a Villa Glory, quartiere Parioli di Roma, poi entra in un vicino supermercato a comprare «le pappe» per la figlia Guia e ogni volta che esce da solo compra margherite e rose alla moglie Ludovica. Rossella Martina, "Il Giorno", 5/6/2002 a pagina 35
Confindustria. Il prossimo presidente della Confinudustria sarà Luca Cordero di Montezemolo. Il suo avversario, Nicola Tognana, si è ritirato. L’elezione avverrà l’11 marzo. Montezemolo è molto stimato da Berlusconi, ma la sua elezione deve essere considerata una sconfitta del presidente uscente, Antonio D’Amato. Altra novità: è un manager, non un imprenditore. Se qualcuno non ha chiaro che cos’è la Confindustria, si accontenti di questa semplice definizione: è il sindacato degli industriali. Sì, anche i padroni hanno il loro sindacato. Vanity Fair 11/3/2004
«Hai un quarto d’ora di ritardo. Ma che hai preso, una McLaren?» (Gianni Letta a Luca Cordero di Montezemolo). M. Sen., "Corriere della Sera" 27/7/2004;
Luca Cordero di Montezemolo (7,06 milioni) (Ettore Livini, ”La Repubblica” 1/4/2005. pag. 43; Gianni Dragoni, ”Il Sole - 24 Ore” 1/4/2005. pag. 32)
la Enzo numero 400 che il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha offerto per beneficenza al Vaticano per le vittime dello Tsunami, con una dedica del numero 1 Ferrari scritta all’interno del cofano anteriore (un milione) Giancarlo Falletti, ”Corriere della Sera” 24/6/2005;
Luca Cordero di MONTEZEMOLO. Nato a Bologna nel 1947. Presidente di Confindustria e della Fiat. Dopo essere stato giovanissimo responsabile della squadra corse Ferrari, compì i primi passi nella Fiat accanto a Gianni e Umberto Agnelli. Direttore generale del comitato organizzatore dei mondiali di calcio 1990, una disastrosa stagione alla Juventus, nel 1991 divenne presidente della Ferrari. «Adesso sono curioso di vedere cosa farà da grande», commentò l’Avvocato. «E da grande ha collezionato successi su successi». [44] Quando è iniziata la scalata a Rcs quasi tutti gli osservatori sostenevano che il punto debole era la Fiat (nel patto di sindacato col 17,7%) che, si diceva, non si sarebbe potuta permettere, nelle sue condizioni, di rifiutare la cessione di una partecipazione estranea al core business. Adesso le cose sono cambiate, i conti della Fiat sono migliorati e Montezemolo si è molto sbilanciato contro gli scalatori. B. Pe., ”il manifesto” 11/8/2005
Al vetriolo il botta e risposta con Luca Cordero di Montezemolo. «La norma è l’opposto di quello che dovrebbe avvenire in un paese serio» attacca il presidente della Ferrari. E Carraro: «Non accetto moralismi da persone che nella loro vita non sempre hanno avuto comportamenti etici» Riccardo Luna Corriere dello Sport, 05/05/2003
Luca Cordero di Montezemolo, che qui presiede la Fiera, disse che per i bolognesi la scelta del Cinese equivaleva a comprare i tortellini in Svezia. Edmondo Berselli la Repubblica 05/03/2004
La coreografia è sempre la stessa, da campione vincente. A festeggiare il suo ventiseiesimo compleanno da papa è arrivato da Mosca il coro dell’Armata Russa, l’ex Rossa dell’ex impero del male. Luca Cordero di Montezemolo gli ha promesso in regalo una Ferrari Formula Uno che farà bella mostra di sé nei Musei Vaticani. Sandro Magister L’espresso, 28/10/2004
Gianni Agnelli. Quando s’accorgeva d’essere pedinato, prendeva i lungotevere contromano ai 120 all’ora pur di seminarmi. Una sera lo incastrai all’uscita del Jackie O’. Era in compagnia di una giovane modella americana, Ramona Ridge. L’indomani alle 7 mi svegliò Luca Cordero di Montezemolo e chiese di comprare il servizio fotografico. Mi dispiace, ma io vendo solo ai giornali, gli risposi". Il Giornale, 22 gennaio 2006, pag.16 Stefano Lorenzetto
Montezemolo: «Rispetto troppo le istituzioni» è stata questa l’unica, fino ad ora, dichiarazione del presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, dopo la sortita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Vicenza. Montezemolo non ha voluto neppure commentare il fatto che Diego Della Valle, chiamato sul palco dal moderatore - il direttore di Sole-24 Ore Ferruccio De Bortoli - per replicare al presidente del Consiglio, non sia riuscito a parlare perché il suo brevissimio intervento è stato sovrastato dai fischi e dalle urla della platea degli industriali. Rainews 24, 18/03/2006
Per smorzare le polemiche successive allo show di Berlusconi a Vicenza (vedi il numero scorso), il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo ha imposto il silenzio stampa ai suoi. Vanity fair Dal 20 al 27 marzo 2006
Poi c’è l’amministratore delegato della Fiat Luca Cordero di Montezemolo che ha guadagnato 7 milioni e 29 euro (compreso anche lo stipendio Ferrari) Roberto Rossi, l’Unità 26/9/2006.
insoddisfattissimo il suo presidente, Luca Cordero di Montezemolo: «Vedere, il giorno dopo il varo della legge Finanziaria, esultare i sindacati, e alcuni in particolare, e i partiti della spesa, è qualcosa che preoccupa fortemente». Mattia Feltri, La Stampa 5/10/2006, pagina 3
Ed è anche possibile: nel campo dei nemici dichiarati di Prodi s’è appena iscritto Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria in scadenza, fino ad oggi piuttosto comprensivo col centro-sinistra e oggi invece fortemente critico e iscritto quindi subito da Vittorio Feltri a possibile premier del Polo. (Vanity Fair Dal 16 al 23 ottobre 2006).
La stock option su Ferrari ha regalato a Luca Cordero di Montezemolo un guadagno di 10 milioni, un quarto dei profitti annuali del Cavallino. Ettore Livini, la Repubblica 4/1/2007, pagina 36.
A favore di questa ipotesi si è pronunciato il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo: «Mi pare che le osservazioni del presidente dell´Antitrust siano condivisibili perché di buon senso. Dobbiamo tenere conto in particolare di cosa dice l´Europa e di quanto accade negli altri paesi europei, nel frattempo è chiaro, però, che l´Eni deve sempre più impegnarsi a fornire alle imprese, soprattutto quelle energivore, il gas a prezzi competitivi». Luca Iezzi, la Repubblica - 30/1/2007
Fiat si prepara a uscire da Mediobanca. Lo hanno confermato ieri il presidente del Lingotto Luca Cordero di Montezemolo e l’amministratore delegato Sergio Marchionne. Sergio Bocconi, 10/2/2007
Poi ci sono Sergio Marchionne e Luca Cordero di Montezemolo fermi a 7 milioni. Ettore Livini, repubblica.it 31/3./2007
Danilo Coppola diceva sempre che un borgataro di Finocchio non poteva che essere guardato male, credeva che Luca Cordero di Montezemolo ce l’avesse con lui Claudio Cerasa, Il Foglio 21/4/2007
Il 27 maggio muore Umberto Agnelli. A succedergli alla presidenza della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo, nominato nel 2004 anche presidente di Confindustria. Corriere della Sera Magazine 26/04/2007, Aldo Grasso
La fiducia espressa in questo sistema dal presidente della società Luca Cordero di Montezemolo è tale da averlo spinto a dichiarare con orgoglio, nel 1999, che la Ferrari non produrrà mai più di 5000 vetture l’anno Gabriel Kahn, MF 8/5/2007
il presidente Luca Cordero di Montezemolo striglia la classe politica, mettendone a nudo non solo le (costose) degenerazioni ma anche le (costosissime) non-decisioni. Luca Ricolfi, La Stampa 26/5/2007
All’assemblea annuale di Confindustria, il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha esposto quello che è stato definito il «Manifesto Politico dell’Antipolitica» («Da 15 anni l’Italia è prigioniera di una transizione che non accenna a finire» ecc.) Raffaella Polato, la Repubblica 25/5/2007
Luca Cordero di Montezemolo, agli studenti dell’università Luiss di Roma, ha raccontato che a scuola era «campione mondiale di copiatura e questo dimostra che anche chi copia ha speranza». Forse scherzava, visto che s’è laureato in Legge alla Sapienza di Roma con 110 e lode, tuttavia il presidente di Confindustria non è il primo a nobilitare l’arte della copiatura. Roberto Rizzo, Corriere della Sera 30/5/2007
Grande impressione ha suscitato il discorso pronunciato l’altro giorno dal presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo.
Che cosa ha detto?
Un mucchio di cose, tanto più significative perché parlava all’assemblea degli industriali e stavano ad ascoltarlo un sacco di uomini politici, tra cui 14 ministri. Il passaggio più significativo è forse questo: «La politica è la prima azienda italiana con quasi 180 mila eletti. Il costo della rappresentanza politica nel suo complesso in Italia è pari a quello di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna messi insieme. Il solo sistema dei partiti costa al contribuente 200 milioni di euro l’anno, contro i 73 milioni della Francia. E mi riferisco ai contributi diretti. Stime recenti parlano di un costo complessivo della politica vicino ai 4 miliardi di euro». La Gazzetta dello Sport 25 maggio 2007
Luca Cordero di Montezemolo si limita invece a ricordare che la posizione dell’Ocse coincide con quella di Confindustria sul rinvio delle norme previste dalla Dini. Corriere della Sera 8/6/2007
Sistema che è stato usato per conoscere la reazione al discorso del presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo (si scopre così che la fiducia nel numero uno degli industriali come imprenditore è molto alta, 63 per cento, ma quella come ipotetico premier e’ al 36, anche se il 60 per cento lo vede pronto alla discesa in campo) LiberoMercato 26/05/2007, pag.10 Camilla Conti
Tra i nemici famosi dell’aglio ci sono Marco Tronchetti Provera e Luca Cordero di Montezemolo Mariolina Iossa, Corriere della Sera 19/06/2007, pag.25
Luca Cordero di Montezemolo ha definito uno «scandalo» il numero esiguo di contribuenti che dichiarano un reddito superiore ai 100 mila euro. Corriere della Sera 21/6/2007
Luca Cordero di Montezemolo, che negli anni della vicepresidenza Veltroni invitava a casa a vedere la loro Juve Diario 02/03/2007, Giacomo Papi
E’ dalla sua parte Luca Cordero di Montezemolo con le batterie pesanti della Fiat e del quotidiano "La Stampa" che trova nel direttore Giulio Anselmi un corifeo sicuro. A questi Montezuma può aggiungere il "Sole 24 Ore" di Confindustria dove la coscienza critica di Flebuccio De Bortoli non potrà certamente intralciare il percorso di rinnovamento e la rivoluzione generazionale del leader romano. Roberto D’Agostino, Dagospia 30/7/2007
La Consob ha sanzionato due società del gruppo Unicredit con una multa complessiva di 779.700 euro per irregolarità sul fronte dei derivati. Tra i multati «finali», ai vertici o nel collegio sindacale delle due società tra il 2003 e il 2005, ci sono nomi importanti della finanza italiana di oggi. il numero uno di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo (10.900 euro), (G. Str., Corriere della Sera 31/8/2007)
Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria, dei ghostwriter è invece un grande estimatore. Pochi sanno che il suo pool è stato stravolto dopo lo show di Silvio Berlusconi al congresso del 2006. Prima del big bang di Vicenza chi allestiva le messe cantate di Montezemolo era Innocenzo Cipolletta. Dopo l’attacco del Cavaliere e le urla di consenso della base la linea di Montezemolo cambia, e così i suoi riferimenti intellettuali. Cipolletta viene estromesso dal ”Sole 24Ore” e passa alle Ferrovie (ma i rapporti con Montezemolo oggi sono buoni) e la fattura dei discorsi viene affidata direttamente a Maurizio Beretta, direttore generale di Viale dell’Astronomia. (Emiliano Fittipaldi, L’espresso 11/10/2007)
Quando però si rischia di superare il limite, il alcuni casi il buon senso suggerisce di alleggerire gli impegni: come ha fatto il presidente della Fiat e della Ferrari (oltre che della Fiera di Bologna e della Luiss) Luca Cordero di Montezemolo, che dopo essere diventato presidente di Confindustria ha lasciato la guida della Federazione editori ed il Cda di Rcs e più di recente quello di Indesit, mantenendo incarichi nelle società che gli stanno più a cuore come la «sua» Poltrona Frau, Tod’s e l’Editrice la Stampa. (Paolo Baroni, La Stampa 21/10(2007)
Il presidente, Luca Cordero di Montezemolo, ha parlato di una legge «all’amatriciana», aggiungendo: « come se presentassi la 500 dicendo che è una buonissima macchina, ma che va modificata». Peccato che guidare un’impresa sia molto diverso, per tempi e modi, dal guidare un governo. Qui bisogna intendersi: una cosa sono i dettagli, essenziali in un testo che regola materie così delicate, altra cosa i principi generali, su cui va prima fatta chiarezza. (Corriere della Sera 18/11/2007, pag.28 SALVATORE BRAGANTINI)
Contro i fannulloni di nuovo si scaglia il presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. Per lui l’inefficienza del settore pubblico è la vera palla al piede dell’economia italiana; ed «emblema dell’inefficienza» è l’assenteismo. Se si riuscisse ad «azzerare le assenze diverse dalle ferie» e in quei giorni gli impiegati pubblici lavorassero, si avrebbe «un risparmio di quasi un punto di Pil, 14,1 miliardi di euro»; riducendo la somma di ferie e assenze al livello del settore privato si avrebbe «un risparmio di 11,1 miliardi».
Montezemolo parla di istruzione e di freni allo sviluppo, di come evitare che l’Italia «cada indietro» nella competizione internazionale; perché si tratta dell’inaugurazione dell’anno accademico alla Luiss, l’università romana che appartiene alla Confindustria. Propone di premiare il merito e la produttività, anche per consentire l’ascesa sociale di chi non è figlio di ricchi. Ma a sollevare un vespaio è l’atto d’accusa contro il pubblico impiego: «tra ferie e permessi vari un pubblico dipendente è fuori ufficio mediamente un giorno su 5». Tra ferie malattie e permessi, appunto, secondo il presidente della Confindustria «l’assenteismo è del 30% superiore rispetto alle grandi imprese industriali»; «il top si raggiunge al ministero della Difesa, con 65 giorni di assenza in un anno, seguito dal ministero dell’Economia e da quello dell’Ambiente, entrambi con oltre 60 giorni. Altrettanto elevato è l’assenteismo nell’Agenzia delle Entrate. All’Inpdap si sfondano i 67 giorni». Ribatte il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani: «L’assenteismo va combattuto perché danneggia i lavoratori onesti ma Montezemolo ha fatto confusione, i suoi dati non corrispondono al vero». Va oltre Luigi Angeletti della Uil: «Montezemolo si dovrebbe preoccupare in primo luogo del fatto che i lavoratori italiani, sia pubblici che privati, hanno bassi salari. Questa è la vera emergenza» (La Stampa 5 Dicembre 2007)
creatore della «Città della Fiction» di Lamezia; architetto di «Pegasus», un nascente consorzio di piccoli produttori televisivi progettato da Luca Cordero di Montezemolo che ne era stato sollecitato da alcuni imprenditori indiani. (LA REPUBBLICA 14/12/2007 GIUSEPPE D’AVANZO)
L’annuncio arriva direttamente dal presidente Luca Cordero di Montezemolo, che ha avuto l’idea: «Alcuni tra i nostri nuovi ingegneri faranno dai due ai tre mesi a contatto con gli operai. Perseguire l’innovazione per noi significa anche questo». Corriere della Sera 08/01/2008, Arianna Ravelli
Luca Cordero di Montezemolo è un nonno: del figlio appena nato di suo figlio Matteo e Ludovica. Nel momento stesso in cui deve decidere che cosa fare della sua vita di splendido sessantunenne - la politica, il governo, la Ferrari, la poltrona Frau, le Ferrovie private, le figlie piccole, le aziende familiari? - si trova a dover fare i conti col pur lontano trapasso, naturalmente generazionale. ALBERTO STATERA, La repubblica 5 febbraio 2008
Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fiat e della Ferrari, paragona il governo italiano a "una vettura così pesante, così costosa, così difficile da manovrare, così obsoleta, che per quanto bravo possa essere il pilota non riesce a vincere". La Repubblica 18 febbraio 2008, JACOPO BARIGAZZI - BARBIE NADEAU
«Speravo di arrivare alla successione senza liti e invece c’è una contrapposizione fortissima. Tra Emma e... Marcegaglia. Vinca il migliore», ha scherzato Luca Cordero di Montezemolo. Il Giornale 24 febbraio 2008, Stefano Lorenzetto
Ma c’è di più, ovviamente. Dietro tanta rigidità c’è la preoccupazione per il nuovo scenario che attende le Ferrovie dello Stato Spa: sta per scatenarsi una guerra dell’Alta Velocità sulla lucrosa linea Milano-Roma con i privati di NTV (tra cui Luca Cordero di Montezemolo). Roberto Giovannini, La Stampa 17/8/2008
Il servizio sarà aperto alla concorrenza dal 2011 quando decollerà anche il convoglio Italo della Ntv di Luca Cordero di Montezemolo e Diego della Valle alleati alla francese Sncf, i padroni di quel Tgv francese che detiene il record mondiale di velocità su rotaia con una punta di 574 km./h. Ettore Livini, la Repubblica 14/12/2008
Poteva andare diversamente? Poteva, se il ragionevole appello che aveva lanciato l’ex presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo quando ancora governava Romano Prodi («abbiamo o no il diritto di dire basta alle cariche pubbliche che con i soldi dei contribuenti fanno da discarica dei politici trombati?») non fosse caduto anche questa volta nel vuoto. Sergio Rizzo, Corriere della Sera 29/12/2008, pagina 11.
I dati indicano che è sempre forte la stima degli italiani. Infatti Luca Cordero di Montezemolo è sopra quota 50, come l’ex ministro del governo Prodi Pierluigi Bersani. Francesca Basso, Corriere della sera 14/1/2009
L’impegno a una revisione tornò forte solo nel 2004, quando Luca Cordero di Montezemolo divenne presidente di Confindustria. Già nel discorso di investitura lui dichiarò la volontà di trovare assieme al sindacato un accordo che desse nuova forza alla contrattazione, superando i contrasti e le difficoltà che nei quattro anni precedenti avevano caratterizzato i rapporti con le rappresentanze sindacali Massimo Bordignon, Giorgio Pogliotti, Roberto Turno e Massimo Mascini, Il sole 24 ore 23/1/2009
E Montezemolo? «Lui aveva una visione più politica del rapporto tra sindacato e impresa». (intervista a luigi Angeletti ) Barbara Romano 1/3/2009
Nel gruppo Fiat sono dimezzati gli stipendi di Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne (circa 3,4 milioni ciascuno). Gianni Dragoni per "Il Sole 24 Ore"- 1/4/2009
«Faremo il punto con Marchionne» ha detto ieri il presidente di Fiat, Luca Cordero di Montezemolo. ottimista? «Sono realista» ha risposto il presidente, che parlando di eventuali piani in caso di esito negativo, ha risposto ai giornalisti che «Noi guardiamo con attenzione tutto».
L’ipotesi Opel e le smentite di Montezemolo
Nonostante le smentite dello stesso Montezemolo, ieri si è tornati a parlare dell’ipotesi che il Lingotto partecipi all’asta per l’ex alleata tedesca Opel. andrea malan, www.ilsole24Ore.it 22/2/2009
Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne, presidente e amministratore delegato della Fiat, si sono dimezzati i compensi per il 2008. Stefano Livadiotti e Maurizio Maggi, L’Espresso, 30 aprile 2009
Lo slogan, inventato da un manager di fama e animal spirit mediatico come Luca Cordero di Montezemolo, recita "Formula Uomo", al posto, ovviamente, di Formula Uno Alessandra Carini, Affari & Finanza 18/05/2009
Sul fronte Fiat, le ultime dichiarazioni ufficiali sono quelle del presidente della società Luca Cordero di Montezemolo: «Nessuna novità», ha detto giovedì a Milano. Beda Romano, ”Il Sole-24 Ore” 20/6/2009;
Luca Badoer, 38 anni, collaudatore Ferrari chiamato da Luca Cordero di Montezemolo a correre in Formula 1 al posto di Felipe Massa, infortunato, e Michael Schumacher, che non può guidare per il mal di collo. (Roberto Ungaro, Riders luglio 2008; Enrico Sisti, la Repubblica 12/8/2009)
Luca di Montezemolo e il suo modo di utilizzare la Ferrari come vetrina è la prova che lo sport, specie attraverso "marchi" famosi, può apre prospettive amplissime in ogni campo. […] "Credo sia ora passato abbastanza tempo per poterne parlare. Quando scoppiò lo scandalo, nel 2006, Luca di Montezemolo svolse un importantissimo ruolo di moderatore. E’ in gran parte merito suo se la Juventus non si rivolse ai tribunali ordinari dopo le sanzioni conseguenti allo scandalo". Ma che c’entra Montezemolo? In una intervista a "Panorama", l’ex capo della security Telecom, Giuliano Tavaroli, racconta che "durante la "campagna elettorale" per la presidenza di Confindustria, si preoccupò di proteggere il candidato favorito, Luca Cordero di Montezemolo, da eventuali attacchi di un gruppo di industriali contrari alla sua elezione". Ecco quali erano quali e quanto "affettuosi" erano i rapporti tra Montezemolo e Tronchetti Provera e quanto probabilmente si sono riflessi anche nel mondo del calcio. Tutte coincidenze?". Gigi Moncalvo, Libero 24/08/2009
A Venezia, dove hanno studiato tra gli altri Amedeo d’Aosta e Luca Cordero di Montezemolo. Eleonora Barbieri e Rolla Scolari, Il Giornale, 09/09/09
Gianni Campagna è considerato il sarto dei vip: veste celebrità come Jack Nicholson, Sharon Stone, Luca Cordero di Montezemolo, Lapo Elkann. Eleonora Barbieri, Il Giornale, 14/09/09
"L’importante è evitare false partenze", hanno scherzato durante l’ultimo incontro gli emissari centristi con Luca Cordero di Montezemolo, un esperto del ramo. Il presidente della Fiat e della Ferrari, infatti, per ora resta ben nascosto nei box, si limita a far rombare il motore. Si consulta con un ristretto gruppo di amici legati all’Udc di Pier Ferdinando Casini. E con il presidente della Confcooperative Luigi Marino e l’ex segretario della Cisl Savino Pezzotta, due esponenti del mondo cattolico legati all’ala della Conferenza episcopale più vicina al cardinale Camillo Ruini, oggi furiosa con Berlusconi dopo la ferita delle dimissioni del direttore di ’Avvenire’ Dino Boffo e alla ricerca di nuovi interlocutori politici. Sono loro a fare da mediatori tra i vertici della Chiesa italiana e l’ex presidente di Confindustria voglioso di scendere in pista. Intanto, si prepara con cura la prima uscita pubblica del think tank montezemoliano Italia Futura, sede in viale Parioli, il quartiere simbolo dell’alta borghesia romana, affidato ad Andrea Romano, storico e editorialista del ’Sole 24 Ore’ con un passato nella fondazione dalemiana Italianieuropei: esordio il 7 ottobre nelle sale di palazzo Colonna, relatori il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi (uomo di punta della stagione ruiniana) e, chi altrimenti?, il presidente della Camera Fini. Con cui l’uomo del cavallino rampante intrattiene lunghe e amichevoli conversazioni. Marco Damilano, l’Espresso 14/09/2009
ItaliaFutura, il pensatoio (advocacy group, per gli intimi) diretto da Andrea Romano e creato da Luca Cordero di Montezemolo (Il foglio 25/09/2009)
A La Spezia era presente anche il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, che, parlando della crisi economica, ha avvertito che «la discesa è finita, non c’è più il panico, ma la caduta è stata molto rapida e penso che la risalita sarà molto lenta», smentendo una possibile entrata in politica. «Non posso parlare di una cosa che non c’è», ha detto Montezemolo. Luciano Mondellini, Milano Finanza 30/09/09
Sarebbe un avversario non meno perfetto, se mai ci provasse, anche Luca Cordero di Montezemolo, col suo charme falso-progressista da nemico del popolo. Diego Gabutti, ItaliaOggi 07/10/2009
Italia Futura, l’associazione creata da Luca Cordero di Montezemolo con l’obiettivo di promuovere il dibattito sul futuro del Paese «andando finalmente oltre le patologie di una transizione politica infinita e ripetitiva Lorenzo Salvia, Corriere della sera 7/10/2009».
stato davvero l’anno nero per gli italiani in Lussemburgo. Dopo Carlo De Benedetti (in rosso per più di 200 milioni di euro) e Luca Cordero di Montezemolo (perdite per 8,4 milioni di euro) Franco Bechis, Libero 15/10/2009
A proposito di queste voci o scenari, il ministro Brunetta ha parlato in una sua dichiarazione di ”partito del golpe” alla cui testa sarebbe Luca Cordero di Montezemolo e la sua fondazione ItaliaFutura (che hanno smentito). Vanity Fair Dal 14 al 21 settembre 2009
«Siamo pronti a dare il massimo supporto a Bersani», disse Luca Cordero di Montezemolo quando arrivò la prima lenzuolata.
Nel marzo 2008, quando il governo di centrosinistra stava esalando gli ultimi respiri, i due rievocarono così i due anni trascorsi dai lati opposti della barricata. Bersani: «Ringrazio Montezemolo del confronto, spesso animato, ma sempre civile. Abbiamo cercato di fare ciascuno qualcosa di buono». Montezemolo: «Posso contare sulle dita le volte in cui non mi sono trovato d’accordo con Bersani».
Va detto che l’ex presidente degli industriali non è l’unico imprenditore con cui il segretario del Pd ha un rapporto speciale. Sergio Rizzo, CorrierEconomia 9/11/2009
I Ministri della attività produttive Gianni Scaiola e del Welfare, Maurizio Sacconi hanno ragione di essere irritati da un comportamento che ha l’aspetto di una pressione nei loro confronti . E Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne che hanno preso questa decisione hanno commesso un errore. Infatti come ha osservato Sacconi, in questo modo hanno interrotto il dialogo con la Fiat del governo e hanno rafforzato, incautamente, le proteste e le agitazioni dei sindacati riguardanti la loro impresa. Francesco Forte, il Giornale 28/1/2010, pagina 21
Non un cent proveniente dalle casse dello Stato figura nel bilancio consolidato di Fiat group di questo ultimo triennio, come ha sostenuto ieri chi la presiede, Luca Cordero di Montezemolo. Fosca Binker, Libero 6/2/2010
Rcs Mediagroup chiude il bilancio 2009 in perdita di quasi 130 milioni. E i suoi azionisti stringono la presa sulla Quotidiani, la più strategica tra le controllate, editrice di Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport. Il suo cda, di prossima scadenza, ospiterà il gotha degli azionisti, spesso già presenti nel patto Rcs o nel consiglio della holding. Si tratta di Giovanni Bazoli per Intesa Sanpaolo, Luca Cordero di Montezemolo (Fiat), Diego Della Valle (Dorint), Cesare Geronzi (Mediobanca), Giampiero Pesenti (Italcementi), Marco Tronchetti Provera (Pirelli). ANDREA GRECO, la Repubblica 19/3/2010
In rialzo, dopo il quasi dimezzamento del 2008, gli stipendi dei vertici Fiat. Luca Cordero di Montezemolo ha ricevuto 5,09 milioni (+55%) Gianni Dragoni, Il Sole-24 Ore 14/4/2010
Nella classifica dei Paperoni d’Europa 2009 Paolo Scaroni, numero uno dell’Eni, con 4,2 milioni di paga si ritaglia un posto sul podio dietro Rex Tllerson di Exxon (20 milioni), lasciandosi alle spalle i vertici di Shell e Total. Bene anche il tandem Fiat Luca Cordero di Montezemolo-Sergio Marchionne, che grazie ai cospicui aumenti (oltre il 40%) dell’anno scorso vengono battuti nel vecchio continente solo da Martin Winterkon (Vw). ETTORE LIVINI, la Repubblica 15/4/2010
«Non solo per presentare qualcuno all’Avvocato: anche per presentare qualcuno a me. Vede il mondo? incredibile...».
L’altro, quello finito alla Cinzano, ammise: « vero, ho sbagliato, per favorire il contatto con Gianni Agnelli mi sono fatto dare 80 milioni nel cofanetto vuoto di un libro di Enzo Biagi». Si tratta di Luca Cordero di Montezemolo, attuale presidente della Fiat. (intervista ad Angelo Rizzoli) Stefano Lorenzetto, il Giornale, 18/4/2010
Luca Cordero di Montezemolo annuncia l’abbandono della presidenza Fiat e al suo posto sale John ”Yaki” Elkann Rosario Dimito, Il Messaggero 21/4/2010
Con l’uscita di Luca Cordero di Montezemolo, l’uomo che con le sue relazioni teneva ancora in piedi un simulacro di quello che fu il «partito Fiat», e prima ancora di Gianluigi Gabetti, il saggio consigliere di sempre, si ritirano gli ulti mi esponenti della cerchia dell’Avvocato. Massimo Mucchetti, Corriere della Sera 22/04/2010
Il simbolo dell’era Montezemolo resterà la 500, lanciata nel 2007 con un’operazione v i n t a ge che voleva ricollegare la Fiat risanata (con il titolo in Borsa che viaggiava sopra i 20 euro) con quella del boom, facendo dimenticare quello che c’era in mezzo. Stefano Feltri, il Fatto Quotidiano 23/4/2010;
Mi ricorda la vicenda di Riello, penalizzato per avermi dichiarato cinque anni fa, a proposito di Montezemolo: «Non è un imprenditore vero. Sarebbe ora che qualcuno tornasse a rischiare il proprio culo invece di fare ingegneria finanziaria con i soldi degli altri». […]«Da quando noi siamo alla Fiat, la Fiat non ha mai ricevuto un euro dallo Stato», ha smentito Montezemolo al Tg1.
«E io smentisco Montezemolo. Quando lui era già presidente, la Commissione europea autorizzò l’Italia a concedere 44 milioni di euro alla Fiat. Il favore allo stabilimento di Termini Imerese fu rubricato alla voce ”programma di formazione triennale” perché la Ue vieta gli aiuti di Stato. Per carità, Montezemolo può continuare a fare come Bill Clinton, che sosteneva che non c’era stato rapporto sessuale con la stagista Monica Lewinsky in quanto la fellatio non è assimilabile al coito».
Dove vuol arrivare Montezemolo?
«Vuol fare politica, ma la farà solo da vincente. Per ora ha messo sul tavolo da gioco una fiche, che è la Fondazione Italia Futura. Certo fa sorridere leggere quello che ha scritto sul suo sito: ”Siamo una nazione che troppo spesso tende a cedere alla leggenda consolatoria secondo cui tutti rubano alla stessa maniera. Non è così e lo sappiamo bene”. Sta parlando un manager che fu cacciato dalla Fiat perché accettava denaro ogni volta che presentava il finanziere Gianfranco Maiocco a uno dei grandi capi del gruppo torinese e che davanti al giudice Gian Giacomo Sandrelli si giustificò dicendo: ”Ero giovane e ingenuo”».
Ma per fare politica serve un partito.
«Montezemolo può contare su un parterre di amici che vanno da Diego Della Valle a Luigi Abete. Intanto traffica col Grande centro. Non dimentichiamo che quando stava in Confindustria i suoi interlocutori erano Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli. Abete è vicinissimo a Rutelli. Caso da manuale, quello dei fratelli Abete, due dei 2.000 imprenditori che vivono a tempo pieno in Confindustria. Con una tipografia che fattura appena 80 milioni di euro, dagli anni Settanta riescono a controllare l’Unione degli industriali di Roma. Si trasmettono le cariche di generazione in generazione. C’era Mariano Rumor presidente del Consiglio quando comandava il loro padre, Antonio».
Lei teorizza che Montezemolo si sia servito del libro La Casta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo per imporre il «pensiero unico castale», azzerando quel poco di fiducia nella politica che restava in Italia.
«L’ha cavalcato, l’ha diffuso, ci ha fatto convegni. Per questi signori la casta sono sempre gli altri. Ma che cos’è Confindustria, con la sua macchina organizzativa barocca guidata da una classe di mandarini che hanno fatto dell’attività associativa una professione, se non una casta? Presidente, consiglio direttivo, comitato di presidenza, giunta di 220 membri, assemblea di 600 delegati, comitati, sottocomitati, direttivi... E la struttura nazionale è replicata a livello regionale, provinciale, settoriale. Il partito comunista cinese, al confronto, è più snello. Eppure della parola Confindustria non v’è traccia nella Casta».
Perché nessuno prima di lei aveva osato indagare su Confindustria?
«Uno ci fu: Ernesto Rossi, nel 1955, col libro I padroni del vapore. Lo spirito del tempo vuole che Confindustria sia depositaria del bene e che la politica incarni il male. Intendiamoci, anch’io penso che l’imprenditore sia indispensabile al progresso sociale, ma bisognerebbe tornare alla definizione che l’economista austriaco Joseph Schumpeter dava di questa figura: un individuo avventuroso che scommette i suoi capitali in progetti innovativi. Non uno specialista in scatole cinesi e aiuti di Stato. Paradossalmente, e glielo dice uno che non s’identifica col centrodestra, è più imprenditore Berlusconi che non gioca con le scatole cinesi, detiene la maggioranza di tutte le sue società, rischia i suoi capitali, è corretto con gli azionisti, non dà stock option eccessive ai suoi manager, non saccheggia le sue aziende per esigenze personali».
Ma se Confindustria fosse il carrozzone che lei descrive, sarebbe già finita a gambe all’aria da un bel pezzo.
«Nonostante rappresenti soltanto il 35% degli imprenditori italiani, è dal 1910 che Confindustria si comporta come un partito, tant’è che Giovanni Giolitti voleva scioglierla. In piena Tangentopoli ha rivendicato la propria diversità rispetto alla politica, ma nessuno ricorda che nel 1992 l’Assolombarda, l’associazione territoriale più potente, disponeva di fondi neri per finanziare Dc, Pri e Pli. Adesso sta tesserando persino i parrucchieri e gli stabilimenti balneari, ma dovrà sempre di più fare i conti con la rivolta degli associati del Nordest e con le altre 38 organizzazioni concorrenti: 2 per i commercianti, 4 per gli agricoltori, 3 per gli artigiani, addirittura 8 per gli autotrasportatori. E soprattutto con Imprese Italia, una federazione tra Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani, nata da pochi giorni, che ha dimensioni superiori alle sue: 2,3 milioni di aziende per un totale di 11 milioni di addetti».
Nel libro se la prende financo col «palazzo di specchi, non di vetro» di viale dell’Astronomia, sede di Confindustria.
«Chi lo frequenta ama presentarsi come difensore dell’interesse collettivo. Poi vai a controllare e scopri conflitti d’interesse personale. Matteo Colaninno, vicepresidente fino al 2008 e oggi deputato del Pd, come responsabile delle politiche industriali del Partito democratico avrebbe dovuto fare le pulci al salvataggio dell’Alitalia. Invece è azionista al 20% di Omniaholding, società di famiglia da cui dipende Immsi, holding quotata che partecipa a Cai e tiene le fila dell’operazione. In pratica è socio di minoranza del padre Roberto. Se la cordata Cai avrà successo, incasserà plusvalenze di molti milioni di euro».
Un merito ce l’avrà pure Confindustria.
«Aver rotto i ponti con Cosa nostra. Ma sono dovuto scendere fino in Sicilia per avere la lista, mai resa nota, delle aziende espulse per collusioni con la mafia o per aver pagato il pizzo: 3 a Caltanissetta, 9 ad Agrigento, una a Palermo. Aggiunga 20 dimissioni spontanee a Messina, che hanno anticipato altrettante radiazioni». Stefano Lorenzetto, il Giornale, 23/5/2010
Retribuzioni 2009: Luca Cordero di Montezemolo, presidente Fiat, 5.177.000. Corriere della Sera, 12/6/2010
Nel 1996 stava per accadere. Era settembre, mi pare. Una domenica Luca Cordero di Montezemolo venne a trovarmi a Bergamo. Fra di noi non c’era frequentazione. Andammo a pranzo al Pianone, un ristorante in città alta. E lì mi fece la proposta. Credo che avesse avuto un preciso mandato, perché entrammo nei dettagli. Avrei dovuto essere nominato agli inizi del 1997, quando in effetti Paolo Mieli se ne andò. Poi qualcuno del giro dell’Avvocato mi riferì che la Fiat ci aveva ripensato: in quel momento non potevano permettersi un direttore che non fosse appiattito sulle Procure». Stefano Lorenzetto, Il Giornale 20/6/2010
La tela che si tesse al primo piano di Montecitorio, in questa vigilia da resa dei conti, è una rete fitta di telefonate e incontri, con gli interlocutori più interessati. I contatti con Rutelli e i convegni con Montezemolo. […]Scetticismo che i centristi coltivano da qualche tempo anche nei confronti di Luca Cordero di Montezemolo e del suo «passo del gambero». Anche se il presidente Ferrari, proprio con un´intervista al Financial Times di sabato ha rilanciato: «Voglio fare qualcosa di positivo per il futuro del mio Paese, questo non significa diventare leader di un partito. Almeno per il momento». Perché è chiaro che il leader della fondazione ItaliaFutura non immagina per sé un impegno diretto che non sia di prima linea. Convegni e seminari alla presenza di Montezemolo e Fini si sono sprecati, da un anno a questa parte. I due si stimano e si studiano a distanza. CARMELO LOPAPA, la Repubblica 5/7/2010