Frammenti, 7 luglio 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CALABRÒ
CORRADO"
Il fatto che poche ore dopo la sentenza [del Tar del Lazio, che ha respinto il ricorso di Alternativa Sociale, esclusa dalle regionali] il governo abbia nominato alla presidenza dell’Authority per le Telecomunicazioni quel Corrado Calabrò che, guarda caso, presiedeva proprio il tribunale amministrativo che ha tolto dai piedi della maggioranza un pericoloso elemento di disturbo. (Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport, 21 marzo 2005)
Aspenia, il trimestrale edito dall’associazione (e pubblicato dal Sole 24 ore). Nel cui comitato editoriale siedono fra gli altri Antonio Calabrò [...] (Panorama 19/01/2006, pag.23 Carlo Puca)
Molto buono il suo [di Claudio Cappon] rapporto personale con Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità delle Telecomunicazioni. (P. Co., ”Corriere della Sera” 22/6/2006)
Ecco alcuni stipendi annui lordi di vertici della pubblica amministrazione: [...]; Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le Telecomunicazioni, 440 mila euro; (Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 18/10/2006, pagina 23.)
’Telecom ha un potere di mercato sopra alla media Ue” ha detto il presidente dell’Autorità per le telecomunicazioni, Corrado Calabrò, sostenendo che Telecom ”non è stata discriminata: le quote nelle forniture di servizi di accesso è oltre il 90 per cento”. Secondo Calabrò, ”è stato svantaggioso per Telecom aver dismesso buona parte degli asset internazionali”. Comunque, la nuova organizzazione ”non avrà effetti deprimenti sulla competitività del gruppo”. (varie, uscito su Il Foglio 19/10/2006)
A chiedere l’abolizione dello scatto alla risposta è stato tre giorni fa Corrado Calabrò, presidente dell’Authority per le Comunicazioni (Agcom), che contro quella che ha definito «un’anomalia italiana» ha proposto di introdurre una norma ad hoc nel decreto Bersani sulle liberalizzazioni, attualmente in Parlamento per essere convertito in legge. [...]Ma l’associazione delle imprese di telecomunicazioni contesta anche l’affermazione di Calabrò secondi cui lo «scatto alla risposta» sarebbe «un’anomalia italiana» (Giancarlo Radice, Corriere della Sera 9/3/2007)
Poltrona tanto influente quanto strategica: ex presidenti del Tar del Lazio sono Mario Schinaia, il molto colto e molto stimato presidente del Consiglio di Stato; [...] e Corrado Calabrò, attuale presidente dell’Agcom (Chiara Beria d’Argentine, La Stampa 4/4/2007)
Il ministero delle Comunicazioni e l’Autorità guidata da Corrado Calabrò stanno lavorando da tempo a un progetto simile a quello attuato in Gran Bretagna, dove la rete di British Telecom è stata separata dalle attività commerciali dell’azienda e sottoposta alla gestione dell’authority. (Sergio Rizzo, Corriere della Sera 7/4/2007)
«Telecom Italia è in una situazione di dominanza in tutti i mercati e servizi con una quota al di sopra della media europea». Partendo da questa premessa l’Authority delle comunicazioni (Agcom) ipotizza la creazione di una divisione separata per la gestione della rete sul modello della britannica Openreach e chiede a tutti gli interessati (operatori, consumatori, istituzioni ect) di inviare al sito Agcom entro 60 giorni le loro osservazioni con l’obiettivo di raggiungere la separazione entro la fine dell’anno. «Con questo documento - ha affermato con soddisfazione il presidente di Agcom Corrado Calabrò, che già nel luglio scorso aveva sollevato il problema della dominanza Telecom - l’Italia si conferma uno dei Paesi più avanzati in Europa nella definizione di regole che favoriscano al tempo stesso concorrenza e investimenti». [...]Il documento Calabrò sicuramente è destinato a rafforzare l’emendamento che prevede lo scorporo della rete Telecom presentato in Parlamento dal ministro delle Telecomunicazioni Paolo Gentiloni (Roberto Bagnoli, Corriere della Sera 3/5/2007)
[Bruno Tabacci] facendomi i nomi di Romano Prodi, Mario Monti e Mario Baldassarre», per corroborare uno staff nel quale già lavorava Corrado Calabrò, attuale Autorità per le Comunicazioni. (Fabio Martini, La Stampa 3/5/2007)
Finora c’ era solo la pubblicità che invitava a staccare la spina del telefono. Ma adesso la rivoluzione del «fisso-mobile» può diventare realtà. L’ Autorità delle Comunicazioni, guidata da Corrado Calabrò, ha dato ieri il via libera alla convergenza dei due servizi, prevedendo misure a tutela dell’ utenza, «in particolare l’ obbligo di completa informazione sui prezzi applicati» (Antonella Baccaro, Corriere della Sera 3/8/2007)
Il presidente dell’Autorità delle Comunicazioni si chiama Corrado Calabrò, già collaboratore di Moro e consigliere di Stato, nonché poeta e romanziere. Che aveva da dire il dottor Calabrò sul telefono fisso-mobile? Niente dal punto di vista tecnologico. Molto sulle tariffe e sulla loro comprensibilità. (Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport, 4 agosto 2007)
Con l’improvvisa sortita del presidente Corrado Calabrò sulla separazione delle rete e il lungo stop al progetto fisso-mobile: 30mila allacciamenti sperimentali autorizzati contro una domanda attesa di 2,5 milioni. [...]Prodi vince le elezioni e il presidente dell’Authority Corrado Calabrò nel giugno 2006, dice: «Separazione della rete sul modello inglese di Openreach». [...]Calabrò si è impegnato a trovare una soluzione entro la fine dell’anno. (Il Sole 24 Ore 14/09/2007, pag.13 Orazio Carabini)
Difficilmente la mannaia si abbatterà sui presidenti dell’Agcom Corrado Calabrò, dell’Antitrust Antonio Catricalà, dell’Autorità per l’Energia Alessandro Ortis, o della Consob Lamberto Cardia, le cui retribuzioni (440 mila) sono paragonate allo stipendio del giudice costituzionale. (Sergio Rizzo, Corriere della Sera 7/11/2007)
Gli altri esponenti del pendolarismo amministrativo: Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le telecomunicazioni, (L’espresso 26/12/2007, PRIMO DI NICOLA)
A propria volta, i due garanti devono applicare un castello normativo formato da 6 leggi e da 4 decreti, che peraltro Corrado Calabrò - presidente dell’Agcom - dichiara inadeguato. (La Stampa 11 marzo 2008, Michele Ainis)
al presidente Corrado Calabrò spettano emolumenti per 477mila euro lordi annui. Cifra che il responsabile dell’Authority "ar rotonda" con la busta paga da presidente di sezione del Consiglio di Stato (160mila euro), che continua a percepire. (Libero 1 giugno 2008, SALVATORE DAMA)
Come interpreta l’invito del presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, a collaborare per lo sviluppo della banda larga? [Franco Bernabè] Calabrò si preoccupa giustamente dei ritardi del sistema-Paese a questo riguardo (Il Sole 24 Ore 5 giugno 2008, Antonella Olivieri)
Il presidente Corrado Calabrò ha uno stipendio annuo di 477.752 euro lordi, mentre gli otto membri dell’Au torità percepiscono 398.127 euro. [...]
Autorità garante comunicazioni (Agcom)
componenti 9
durata della carica 7 anni
stipendio presidente 477.752 Corrado Calabrò
stipendio consigliere 398.127
trasferimenti dallo Stato 3,9
dipendenti 273
(Libero 24 maggio 2008, SALVATORE DAMA)
l’allarme sul gap nazionale del presidente dell’Autorità Corrado Calabrò: Italia ferma al 17% di penetrazione della banda larga, tra i dati peggiori in Europa. (Carmine Fotina, Il Sole-24 Ore 22/6/2008, pagina 2)
un rebus che dovrà risolvere il garante Corrado Calabrò. Ci sono da un lato le considerazioni di Telecom sui costi effettivi non adeguatamente riconosciuti, su metodologie di calcolo vecchie e sul confronto europeo che obiettivamente vede l’Italia tra i Paesi meno cari per i canoni mensili dell’unbundling. Dall’altro ci sono le controdeduzioni, ricche di cifre, presentate da Fastweb, Vodafone e gli altri. (Carmine Fotina, Il Sole 24 Ore, 25/10/2008, pag. 23)
Tra l’authority e l’eurocommissaria Viviane Reding si è aperto un disaccordo sulle tariffe di terminazione mobile, quelle che gli operatori incassano per ogni telefonata che termina sulla propria rete. Le posizioni sono distanti: per il triennio 2008-2011 la Reding chiede una riduzione del 70%, l’Agcom del 35%. «L’ispirazione che muove noi e Bruxelles è assolutamente identica’ dice il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò ”: entrambi partiamo da una valutazione attenta e controllata dei costi sostenuti dalle imprese. Quel che diverge è la modulazione dei tempi e dei modi». [...]Attualmente costano 15 centesimi a singolo invio e sopra i 164 caratteri scatta il secondo sms. La questione è stata sollevata dall’autorità francese, secondo la quale i nostri messaggini sono i più cari d’Europa. «Da un primo esame – dice Calabrò – sembrerebbe che non sia esattamente così. Comunque ai risultati dell’indagine conoscitiva seguiranno misure conseguenti. Intanto l’indagine rappresenta già di per sé una moral dissuasion ad applicare prezzi ingiustificati». [...]«20 megabit al secondo », ovvero la velocità di collegamento a Internet reclamizzata dagli operatori. «Troppo spesso – dice Calabrò – non sono 20 mega ma sì e no 6 o 7. Troppo spesso le affermazioni commerciali di alcuni operatori non trovano riscontro nella realtà, come risulta dalle moltissime lamentele che riceviamo. La nostra intenzione è di rendere obbligatoria la comunicazione della reale velocità di accesso al posto di quella di picco». [...] Il problema va esaminato anche nella prospettiva della rete di nuova generazione e dei servizi che saranno introdotti, televisivi e non. «Oggi e nel futuro prossimo – dice Calabrò – non basta più occuparsi dell’esistente, occorre creare le regole per un mercato che ancora non c’è. Il problema che si pone è, ancora una volta, di equilibrio tra interessi contrapposti. Chi investe nella nuova rete dev’essere indubbiamente incoraggiato, ma gli incentivi non devono togliere spazio alla concorrenza». (Edoardo Segantini, Corriere della Sera 11/11/2008)
Se come è probabile l’Autorità, presieduta da Corrado Calabrò, darà l’ok, nascerà Open Access. (Luca Fornovo, la Stampa 17/11/2008)
Open Access, che Corrado Calabrò ha chiesto di integrare in vista del consiglio dell’Authority che l’11 dicembre dovrà deliberare in merito alla separazione funzionale proposta da Telecom. (Paola Caruso, Corriere della Sera 6/12/2008)
Non è frequente vedere a braccetto il regolato e il regolatore, Bernabè e Corrado Calabrò. (Massimo Mucchetti, Corriere della Sera 13/12/2008)
la ritrovata armonia tra Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom, e Corrado Calabrò, presidente AgCom, è stata accolta con diffidenza. (Affari & Finanza, 15/12/2008, pagg. 1-3)
Il garante per le Telecomunicazioni Corrado Calabrò osserva invece che nella copertura informativa che le tv hanno dato alla vicenda di Eluana Englaro «alla quantità di informazione non ha corrisposto la qualità, la capacità dei giornalisti di somministrare conoscenze ancora più stringenti su una questione così delicata, cosa che sarebbe servita a tutti, anche ai parlamentari». (Alberto Guarnieri, Il Messaggero 11/2/2009)
«L’andamento delle quote di mercato del settore vede consolidare la tendenza verso una struttura caratterizzata da un oligopolio simmetrico, dominato dalla presenza di Rai, Rti (la società licenziataria delle concessioni televisive Mediaset, ndr) e Sky Italia» (Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). (varie giornali, framm 173980)
Felice Lioy, presidente di Audiradio, è soddisfatto, ma è anche molto cauto: proprio oggi, infatti, dovrebbe uscire un’importante delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni presieduta da Corrado Calabrò, in seguito a un esposto presentato dalle emittenti minori che contestano la neutralità della governance di Audiradio e delle misurazioni, che penalizzerebbero le radio locali. probabile che la delibera di Calabrò dia ragione alle emittenti locali, imponendo che vengano rappresentate in Audiradio (prima volta). Anche da questa svolta dovrebbe passare il rilancio della pubblicità. (Enrico Grazzini, Corriere Economia 18/5/2009)
«L’editoria risente, più degli altri mezzi, del contesto di crisi finanziaria che ha interessato il mercato della pubblicità». Parole del Garante per le comunicazioni, Corrado Calabrò, che così - nella relazione annuale dell’Agcom presentata martedì scorso alla Camera - ha lanciato il suo allarme sul futuro dell’informazione mezzo stampa. (Gianmaria Pica, il Riformista 9/7/2009)
Ma il punto è che troppo spesso, checché ne dica Telecom, il consenso viene ottenuto in modo subdolo. [...] La sola Autorità presieduta da Corrado Calabrò ogni anno ne riceve 40mila e di queste una su cinque riguarda l’attivazione di servizi non richiesti, tra i quali abbonamenti a loghi e suonerie da parte di cosiddetti content provider. (Edoardo Segantini, Corriere della Sera, 8/8/2009)
Quale che sia la decisione finale, il testo che circolava ieri prevedeva molte deroghe, più delle 25 che la norma dava il potere di disporre al presidente del Consiglio. Niente tetto anzitutto per i vertici delle Authority, ovvero il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, quello dell’Agcom Corrado Calabrò, dell’Autorità per l’Energia Alessandro Ortis. (Alessandro Barbera, La Stampa, 09/09/09)
Corrado Calabrò non è uomo che si faccia coinvolgere in vicende che non riguardino atti già compiuti dall’Agcom (Paolo Conti, Corriere della sera 28/09/2009)
E spiega che gli 800 milioni del piano Romani-Brunetta destinati agli investimenti per assicurare la copertura a banda larga del Paese, che da tempo attendono di essere sbloccati dal Cipe, sono stati sostanzialmente «congelati» in attesa della fine della crisi, «perché il governo ha cambiato l’ordine delle priorità». Ieri, di buon mattino, il presidente dell’AgCom, Corrado Calabrò, intercettato dai giornalisti all’ingresso del Quirinale, è il primo a commentare l’annuncio di Letta con un laconico «purtroppo lo prevedevo». (Gianluca Paolucci, La stampa 6/11/2009)
stanchi della melina di Telecom, stufi dei tentennamenti della politica e, soprattutto, forti del sostegno del presidente dell’Autorità garante delle Comunicazioni, Corrado Calabrò, Vodafone, Wind e Fastweb – secondo la ricostruzione del Foglio – hanno deciso di muoversi. (Il foglio 11/11/2009)
Poche novità per il Qualitel, vecchio organismo già esistente (presieduto da Giuseppe Sangiorgi). Conferma (punto 31) i suoi scarsi poteri di collegio «composto da esperti scelti dall’Autorità d’intesa col ministero e nominati dalla Rai» che dovrà «vigilare sulla qualità» della programmazione (non dell’informazione) senza alcun effetto operativo, tantomeno politico o censorio, come fa sapere con energia il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò. (Paolo Conti, Corriere della sera 12/11/2009)
Non hanno la stessa idea nemmeno i controllori, figurarsi i controllati. Corrado Calabrò, presidente dell’autorità per le comunicazioni preferisce che la rete venga scorporata da Telecom e affidata a un consorzio nel quale partecipino tutti gli operatori e anche altri investitori. (Stefano Cingolani, Il foglio 10/12/2009)
Chiusa la partita sui primi dieci tasti del telecomando, si apriranno poi le danze sulle altre 40 posizioni a cui aspirano in primo luogo una cinquantina di canali regionali e altri a pagamento. L’AgCom concluderà a fine gennaio la sua istruttoria e gli operatori stanno già sfilando di fronte agli uffici di Corrado Calabrò. (Rocco Spinosi, MilanoFinanza 23/12/2009)
Ora sarà proprio l’Autorità presieduta da Corrado Calabrò a prendere le misure italiane di Google. [...]Nella relazione annuale, il presidente Calabrò cita tutti i gruppi più importanti e pure quelli di medio rango, ma non il grande motore di ricerca che si aggiudica la quasi totalità della pubblicità connessa alla funzione search. [...] Nell’audizione di martedì 26 gennaio in Senato, il presidente dell’Agcom ha posto la questione della regolazione internazionale della Rete, da farsi addirittura in sede Onu. questa la vera sfida per il governo, e non, come ha osservato lo stesso Calabrò, l’attribuzione al governo del potere di autorizzare la diffusione delle immagini sul web, pallida imitazione della censura cinese. (Massimo Mucchetti, Corriere della Sera 28/01/2010)
la creazione di una società che possa realizzare la banda ultra larga, ovvero la nuova rete in fibra ottica. Un progetto che è tornato a caldeggiare ieri anche il presidente dell’Autorità di garanzia per le Comunicazioni, Corrado Calabrò. (Il Foglio, 4/2/2010)
L’Agcom, presieduta da Corrado Calabrò, è accusata da qualcuno di essere sdraiata sulle posizioni dell’ex-monopolista (Telecom Italia). [...]sussidio delle authority "ricche" (Energia, Comunicazioni, Lavori pubblici) a quelle che non riescono ad autosostenersi (Antitrust, Privacy, Garanzia sugli scioperi) [...] «Per quest’anno può andar bene così – commenta Calabrò ”, con una specie di circuito della solidarietà tra le authority. Ma a regime le modalità di finanziamento di ciascuna devono essere chiare. Le imprese delle telecomunicazioni, quelle dell’energia o dell’edilizia non possono sussidiare altri settori. Questa è un’ombra che si protende sull’indipendenza delle authority, e può essere vista come l’ombra della mano del governo. Se questo sistema diventasse permanente andrebbe contro il diritto comunitario». (Orazio Carabini, Il Sole-24 Ore 18/2/2010)
Ed ecco il sistema: la ”s t ra t e g i a ” può ruotare intorno a una ”lett e ra ”. Dovrebbe firmarla il capo dell’Agcom, Corrado Calabrò, per poi spedirla al direttore generale della Rai, Mauro Masi. A sua volta, Masi, ricevuta la lettera, potrebbe promuovere dei provvedimenti su Santoro. Serve una ”l e t t e ra ” efficace, però, e a consigliarne il contenuto è proprio Masi. Masi che indica a Innocenzi la strada maestra per intralciare Santoro e Ann o ze ro . [...] il segretario generale dell’Agcom Viola ad accorgersene: parliamo del braccio destro del presidente Calabrò. [...]il presidente Calabrò dovrebbe lasciare il suo posto, insieme con tutta l’Agcom, che dovrebbe dimettersi in blocco, visto che è una sorta di ”b a r ze l l e t t a ”. (Antonio Massari, il Fatto Quotidiano 13/3/2010;)
Al presidente, attualmente il consigliere di Stato Corrado Calabrò, spetta un’ indennità di 477.752 euro lordi l’ anno, mentre ai commissari ne toccano 398.127. (Sergio Rizzo, Corriere della Sera 15/03/2010)
L’unico che ne esce dignitosamente è il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò: non si è lasciato mettere i piedi in testa. Il resto è un paesaggio di rovine padronali. (Aldo Grasso, Corriere della Sera 18/03/2010)
Tv senza frontiere. Il decreto legislativo, il cui schema ha accolto in molte parti i pareri espressi dalle commissioni competenti di Camera e Senato, anche grazie al ruolo di stimolo e d’indirizzo dell’Agcom e del suo presidente Corrado Calabrò, modifica l’attuale Testo Unico sulla radiotelevisione. Quest’ultimo diventa il "Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici". (Marco Mele, Il Sole-24 Ore 31/3/2010;)
«La velocità effettiva della rete in rame non corrisponde a quella dichiarata, perché bisogna guardare alla capacità di banda concreta, non a quella teorica. Nelle ore in cui la rete è condivisa dagli utenti (e non parliamo delle ore di picco) in realtà oltre i 7 megabit non si arriva. Noi riceviamo continue lamentele circa il funzionamento dell’alta velocità». Forse il presidente dell’autorità per le Comunicazioni Corrado Calabrò’ che così parla nel libro intervista con Barbara Corrao ( Reteitalia, la Tv e i nuovi scenari della comunicazione, edito da Rubbettino)’ pecca di qualche ottimismo. (Edoardo Segantini, Corriere della Sera 3/4/2010)
mentre da tempo si chiede al governo di disporre la realizzazione di un catasto della banda larga fissa e mobile, tra fibra, adsl, reti mobili, wimax e reti hyperlan locali e dal governo non si muove nulla, Corrado Calabrò, presidente dellAgCom, ha pensato di andare avanti da solo e ha commissionato una prima rilevazione. [...]come non ha mancato di ricordare lo stesso Calabrò nel suo intervento del 15 aprile sulle pagine del Sole24Ore, l’Italia in termini di accessi a banda larga in fibra sul totale delle connessioni attivate sono scese dal 14 al 6%. (STEFANO CARLI, la Repubblica Affari&finanza 26/4/2010)
Chissà, allora, che dal nuovo tavolo degli operatori alternativi non arrivi, alla fine, un invito formale a Telecom, senza la quale sembra «difficile fare l’Ngn», come ha più volte ripetuto il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, mentre l’anno scorso, proprio in relazione a questi temi, Bernabè disse di «non credere alle logiche di condominio». (Daniele Lepido, Il Sole-24 Ore 5/5/2010)
Antonio Catricalà, presidente autorità antitrust, 512.900 (guadagnano la stessa cifra Corrado Calabrò, presidente Agcom, e Alessandro Ortis, presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas) (Corriere della Sera 12/6/2010)