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 2010  luglio 07 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "COLOMBO

FURIO"

•1997
Redditi mensili netti di alcuni deputati: Giulio Tremonti 195.774.000; [....] Cesare Previti: 24.703.000; Furio Colombo: 24.717.000;
MF, 21/10/1997

•1998
Furio Colombo (Pds): «Sceneggiatore di fumetti per l’’Avventuroso”. La mia passione erano gli intrecci esotici alla Salgari».
Luca Telese, Sette, 02/04/1998

Il suo mito [di GIANNI RIOTTA, NDR] per dire il tipo, è Furio Colombo.
Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini” 31/10/1998

•1999
La tragedia [VERMICINO, NDR] si trasformò in spettacolo della tragedia e Furio Colombo lo definì ”il gioco dell’orrore”.
Alessandra Comazzi, "Schermi. Le immagini del cinema, della televisione e del computer", Utet, 1999

•2000
Slogan della convention [CONGRESSO DS, NDR] ”I care”, mi impegno, mi preoccupo (secondo Furio Colombo il motto fu usato per la prima volta in America all’inizio del grande movimento sindacale ebreo di New York, poi Emma Goldman, Dorothy Day, Ben Shan, ecc. fino ai 101.349 siti internet, fonte Beppe Severgnini, che si presentano con questa formula).
L’Unità 08/01/2000

•2001
[UMBERTO ECO RACCONTA, NDR] «Era ancora aperto il bando di un concorso per telecronisti e un tale della radio lo segnalò a me, a Furio Colombo, a Gianni Vattimo e a Michele Straniero. Ricordo che tutti rispondemmo che non ce ne importava nulla di diventare telecronisti, ma ci fu fatto osservare che era un modo per entrare in Rai […] Ci presentammo.»
Laura Lilli, ”la Repubblica”, 471/2001

[GIANNI AGNELLI, NDR] Ha anche Furio Colombo tra le sue Panda (telefonata delle diciassette e trenta),
Pietrangelo Buttafuoco, ”Il Foglio” 11/12/2001

•2002
ANTONIO PENNACCHI: «Quando Nanni Moretti ha urlato in Piazza Navona ero perfettamente d’accordo con lui. Ma non mi convincevano i girotondi, i discorsi sulla giustizia, sul regime. Allo Stenditoio ho sentito vecchi tromboni come Ettore Scola, come Asor Rosa, come Giovanni Berlinguer. O come Furio Colombo che viene a di’ che siamo in piena emergenza democratica. Si era portato la claque. Deriva bertinottiana».
Claudio Sabelli Fioretti Sette, 28/03/2002

Dimmi un adulatore.
ANTONIO GHIRELLI: «Furio Colombo. Avevo conosciuto un Furio Colombo diverso. Non perché fosse un funzionario di Agnelli, questo non significa niente. Quello che fa impressione è il cambiamento di stile. Che fine ha fatto la sua grande signorilità?».
è diventato villano?
«è diventato estremista. Vuole conquistare popolarità in quell’aerea in cui Agnelli non è popolare per niente. Mi stupisce anche il passaggio di Renzo Foa a Forza Italia».
Claudio Sabelli Fioretti Sette, 4/04/2002

•2003
 il periodo in cui [LUCIANO BERIO, NDR] conosce Umberto Eco, con il quale lavora a un’ipotesi di Semiologia della Musica, e in cui fonda con Bruno Maderna alla Rai (nel ’54) lo Studio di Fonologia Musicale. Del loro gruppo fanno parte anche Luigi Rognoni, Roberto Leydi, Furio Colombo, Gino Negri, Enza Sampò, Vittorio Gregotti e Giangiacomo Feltrinelli,
Leonetta Bentivoglio, "la Repubblica" 28/5/2003

Se mi ammazzano, ricordatevi che è su mandato linguistico di Antonio Tabucchi e Furio Colombo, in concorso tra loro.
Giuliano Ferrara, Il Foglio, 06/10/2003

Altro titolo per far ridere le persone: «Dalla parte degli umili: Jas Gawronsky. Abita in un sottoscala di casa Agnelli, è perfino più servile di Furio Colombo».
Filippo Facci Il Giornale 29/01/2003

ANTONIO RICCI: «Quelli che mi fanno veramente paura sono gli adulatori di se stessi».
Tipo?
«Furio Colombo, il direttore dell’’Unità”. Da cicisbeo di Casa Agnelli ad Arruffapopolo. Estremismo malattia senile del velinismo, dell’essere velina a tutti i costi».
Claudio Sabelli Fioretti Sette, 15/05/2003

Che metodo userebbe per le notizie sulla congiuntura internazionale il direttore Furio Colombo, già portaborse di Gianni Agnelli dalle parti di Wall Street, nell’ipotesi (sciagurata) che dovesse traslocare dall’’Unità” all’Ansa? [MAGNASCHI, NDR] Non lo dice.
Stefano Lorenzetto il Giornale, 24/05/2003

Domenica Furio Colombo scrive un lungo editoriale per spiegare che c’è un regime in cui la stampa, tutta, tranne ”l’Unità”, è manipolata, che nei confronti degli avversari non si usa ancora il manganello, che non fanno ancora la fine che fece Giovanni Amendola, ma siamo su quella strada.
Emanuele Macaluso il Riformista, 21/10/2003

•2004
GIORDANO BRUNO GUERRI: «Talebani come Franco Cardini, che ormai è diventato musulmano. Come Fede. Paolo Guzzanti è un talebano assoluto. Sono talebani molti direttori di giornali come Curzi. Un caso curioso è Furio Colombo. A New York ci frequentavamo molto. Era duttile, colto, amava le sfumature. E adesso me lo ritrovo talebano».
Claudio Sabelli Fioretti Corriere della Sera magazine, 13/05/2004

Tra gli ospiti della Fiera del Libro di Torino, lo scrittore greco Vassilis Vassilikos (Z): "Ho dei legami molto forti con Torino. Gramsci e Pavese. Da un punto di vista politico io sono gramsciano. Poi Italo Calvino che ho incontrato tante volte all’Einaudi. Il mio amico Furio Colombo che scriveva sulla ”Stampa” da New York e che adesso è direttore dell’’Unità”. Le camicie di Sebastian e poi la cosa più importante: la Juve".
Cesare Martinetti, ”La Stampa” 6/5/2004;

[SIMONE GNAGA, NDR] un fascio-leghista, eppure con Furio Colombo e il forzista Enzo Palmizio è stato il primo firmatario della legge per l’istituzione della ”Giornata delle memoria”, che ricorda la Shoah e le leggi razziali in Italia:
’La Stampa” 19/10/2004

•2005
[CLAUDIO PETRUCCIOLI, NDR] è tra gli scopritori di Capalbio, del paesino dove si raduna un certo mondo di sinistra – spesso radical-chic – e del vicino tratto di costa, dello stabilimento ”L’ultima spiaggia”, dove gli hanno scattato foto mentre gioca a carte con Chicco Testa e Enrico Mentana, con Fabiano Fabiani, Furio Colombo e Claudio Martelli.
Fabrizio Roncone, ”Corriere della Sera” 31/7/2005

Le invettive di Nanni Moretti (’Con questi dirigenti - disse indicando proprio Fassino - non vinceremo mai”), l’esplosione del movimento dei Girotondi, l’ascesa che pareva irresistibile della stella di Cofferati, l’ammutinamento dell’’Unità” di Furio Colombo e il movimentismo esasperato della Cgil di Epifani sembravano preludere ad un definitivo inabissamento della Quercia, e certo alla fine prematura della leadership fassiniana.
Fabrizio Rondolino, ”La Stampa” 2/2/2005

Furio Colombo mi chiese [A VITTORIO SGARBI, NDR] di scrivere sull’ Unità. Ho rifiutato: chissà quanto pagano... Ci ripenserò se mi cacceranno dal Giornale .
Corriere della Sera 14/05/2005, pag.11 Aldo Cazzullo;

Joan Baez. Sapevamo che era amica di Furio Colombo,
Barbara Palombelli, ”Corriere della Sera” 12/11/2005

LUCA BARBARESCHI: «Ho conosciuto Silvio alla fine degli anni Settanta, a New York, io studiavo con Strasberg, finimmo a cena insieme con Furio Colombo e Isabella Rossellini, era negli Usa per valutare la prima tv via cavo»
Corriere della Sera 24/09/2005, pag.43 Barbara Palombelli

EUGENIO SCALFARI: «De Feo decise di traslocare da Canova. Alcuni di noi lo seguirono in Piazza del Popolo. Con una deviazione dalle parti di via Sistina, dove c´era una piano bar animato dal tapeur Amerigo. Qualche tempo dopo Amerigo avrebbe aperto un suo locale in via Brunetti, vicino alla Passeggiata di Ripetta. Una sera Furio Colombo ci impedì di entrare. "Hanno licenziato un cameriere nero", scandì con furore. Non tutti fummo sensibili alla causa».
La Repubblica 30/09/2005, pag.58 Simonetta Fiori

E siamo arrivati a Furio Colombo. Tu l’hai definito: il mio unico nemico.
BRUNO VESPA: «L’ho anche definito ”la guida Michelin dell’avvocato Agnelli”.
Come molti liberali si è travestito da comunista. comodo sai? come quando ti metti un paio di pantofole dopo aver portato delle scarpe strette. A me è capitato soltanto un periodo, durante il compromesso storico. Ero diventato l’alfiere della democrazia. Che meraviglia! Il caso Moro, la tenuta democratica, la linea della fermezza, un orgasmo continuo. Dal ’76 al ’79. Poi sono ritornato lo stronzo di prima».
Corriere della Sera Magazine 24/11/2005, Claudio Sabelli Fioretti

•2006
SANDRA VERUSIO: Frequentavamo il salotto di Luisa Spagnoli che è stata la regina incontrastata della socialità degli anni Settanta. Era una grande donna, statuaria, enorme, intelligentissima. Era un salotto aperto, senza inviti. Insieme ai pittori cominciarono ad arrivare anche i giornalisti, i politici ”Scalfari, Pirani’ [...] C’era un capo riconosciuto, Eugenio Scalfari. Poi De Benedetti, Spadolini, Amato, Gambino, Furio Colombo.
Claudio Sabelli Fioretti, ”Corriere della Sera - Magazine” 16/3/2006

Gianola va d’accordissimo anche con Furio Colombo, anzi, fino ai fatti Unipol, viene indicato come un ”colombiano doc”.
Nunzia Penelope, Il Foglio 3/1/2006

•2007
A favore della discesa in gara di Pannella sono Furio Colombo (uno degli sfidanti), Willer Bordon, Roberto Manzione, Roberto Giachetti, Bruno Laratta.
La Repubblica 25/07/2007, pag.13 Giovanna Casadio

•2008
Così Furio Colombo, appena rieletto con il Pd, ex direttore dell’ Unità, ritiene che sia «stupefacente» l’ elogio di Gentilini: «Non riesco a capire perché possa dire queste cose».
Gianna Fragonara, Corriere della Sera 18/4/2008

CLEMENTE MIMUN: «Io non sono un figlio di papà, a differenza di tanti giornalisti di sinistra, vedi Furio Colombo, che non mi risulta vengano da famiglie operaie, e che mi hanno rinfacciato con disprezzo il mio passato di fattorino. Quello che volevo dire è che entrare in Rai è come entrare in rosticceria: quando esci puzzi di unto, e non dal Signore. Molti anni dopo mi sono accorto che mi era stata messa un’etichetta e non me la sarei più tolta».
Vanity Fair 5 marzo 2008, Sara Faillaci

RENATO SORU: «Penso che non ci lasceremo, spero che lui resti come editorialista. Io sono molto grato a lui e a Furio Colombo per aver riaperto l’Unità e per tutto quello che hanno fatto in questi anni. E’ un giornale a cui sono legato dalla mia storia politica e personale: fu fondato da Antonio Gramsci, che era sardo come me».
La Stampa 20-25 agosto 2008

Direttore dell’Unità era allora Furio Colombo. «Ma non abbiamo mai pubblicato un solo insulto personale – dice ”. Il vittimismo è una delle corde preferite del premier. Non dubito che quel materiale sia autentico: anch’io, che non sono un leader, ricevo "hate mail", cattive, minacciose, volgarissime. Mandare quei messaggi al sito berlusconiano è palesemente un errore: gli si fa un piacere. Così come è un grave errore che loro, anziché lasciarli cadere provocandone la scomparsa, li pubblichino»
Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 24/9/2008, pagina 21

EMILIO FEDE: «Quando Furio Colombo mi dette del ”servo”, gli ricordai di quando lui era veramente il servo della Fiat. Sono siciliano, chi mi pesta i piedi mi dà fastidio».
Andrea Scanzi, 15/10/2008, www.lastampa.it

Furio Colombo lo aveva già chiamato [A BRUNETTA, NDR] «mini-ministro»
Annuario Panorama 2008

«volgarità e sconcezze» [A PROPOSITO DEL NO CAV DAY, 8/7/2009, NDR] (Furio Colombo)
Annuario Panorama 2008

•2009
CERTE PRETESE HANNO IL MARCHIO INCONFONDIBILE dell’antisemitismo, tant’è che vengono sottolineate da gesti simbolici in ogni manifestazione pubblica: bandiere israeliane date alle fiamme (è accaduto alcuni giorni fa in Italia) e accostamento della svastica alla stella di David. Gli ebrei devono morire in massa, preferibilmente in silenzio per non disturbare le conversazioni dei comunisti, dei rifondaroli, dei veltroniani e similari. La posizione politica della sinistra è questa. Con qualche lodevole e rara eccezione: per esempio Furio Colombo. Che però nel Pd viene ascoltato come se parlasse Pinco.
Chi vuole la guerra di Vittorio Feltri, Libero, 6/1/2009, pagg. 1-3

LUXURIA: «Diciamo che quando Furio Colombo diventò direttore dell’Unità contemporaneamente non mi è stata data più la possibilità di scrivere».
Claudio Sabelli Fioretti, La stampa 26/1/2009

Soru è il politico di centrosinistra con più fan su Facebook, riportava ieri un’agenzia. Una notizia che solo un mese fa avrebbe suscitato attenzioni ben diverse da quelle che riceverà sui giornali di oggi, se ne riceverà. ”Ha preso l’Unità come un tassì”, sintetizza l’ex direttore Peppino Caldarola. ”E’ surreale, cosa si aspettava, di passare a cinquecentomila copie in cinque mesi?”, dice un addolorato Sergio Staino. Ora, dopo i primi articoli comparsi sui giornali e dopo il bellicoso comunicato del comitato di redazione, è soprattutto il silenzio di Soru a colpire. ”Con gli azionisti precedenti – dice Furio Colombo – ho discusso spesso e a volte anche litigato, ma sempre faccia a faccia, nella stessa stanza, in un modo umano…”. [...]
Il Foglio 03/03/2009

Troppa mitologia, accompagnata da un’enfasi condita di errori. Per citarne uno, quello che si lesse nel fondo dell’Unità. Il direttore, Furio Colombo, un giornalista da apprezzare per la precisione dei suoi interventi, rievocò la lotta dei partigiani lungo «tre inverni indicibili sulle montagne». Davvero indicibili perché erano stati due e non tre, gli inverni.
Giampaolo Pansa, il Riformista 21/4/2009

Tra le sue [DI GAETANO SAYA, NDR] molteplici attività si se­gnalano le mail minatorie inviate nottetempo a Furio Colombo.
corriere.it, Marco Imarisio, 14 giugno 2009

ANTONIO PADELLARO: «La storia di Furio Colombo, la mia e quella degli altri è una storia professionale dignitosa, di chi non si è mai messo a disposizione del politico di turno»
Fabio Martini, La stampa 20/8/2009

Furio Colombo, in «Salviamo il soldato Obama» addita Berlusconi e Bossi come alleati traditori che rischiano di lasciare Obama in grosse difficoltà sul fronte interno.
Luca Mastrantonio, Il Riformista, 24/09/09

Non sapevo che fosse amico di Furio Colombo.
VITTORIO FELTRI: «Lavoravamo insieme all’Europeo, teneva una rubrica che si chiamava Camera con vista. Amici non so, ma abbiamo buoni rapporti».
Andrea Marcenaro, First ottobre 2009

Ma se Scalfaro traccia il solco, è il 78enne Furio Colombo che lo difende. L’ex direttore dell’Unità è incarognito al punto da far piombare l’Italia, la sua Italia, «in un periodo oscuro e losco». E se rimane costante l’acidezza verso Silvio Berlusconi («Ha trasformato la politica in attentati mediatici, trappole preparate con personale moralmente adatto, minacce e intimazioni di obbedienza»), nuovi rivali s’intravedono nel suo stesso partito, il Pd: Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani. Colpevoli, sia chiaro, di non essere «abbastanza antiberlusconiani»; anzi di professare l’idea malefica «che l’antiberlusconismo non paga».
Carlo Puca, Panorama, 3 dicembre 2009, pag. 177

•2010
Furio Colombo, giornalista e uomo politico, è stato uno dei ragazzi di Adriano Olivetti. Anche a lui, al primo incontro, l’ingegnere di Ivrea ha detto «io voglio che lei conosca il buio del lunedì», all’ingresso in fabbrica alle sei e mezza di mattino, in un’ora fredda come l’ariadellavicina Valle d’Aosta e umida come i laghi e fiumi del Canavese. Insieme allo scrittore Ottiero Ottieri, Colombo si occupava di selezionare i giovani che, pur partendo da posizioni basse, sembravano disporre di notevoli potenzialità. «Ricordo un perito industriale di nome Federico Faggin – dice Colombo – nel 1970, nella Silicon Valley, alla Intel avrebbe inventato il primo microprocessore».
Paolo Bricco, Il Sole-24 Ore 21/2/2010;

«Siamo tutti in pericolo», disse Pier Paolo Pasolini a Furio Colombo, nell’intervista che gli concesse poche ore prima di essere ammazzato all’Idroscalo di Ostia la notte del 2 novembre 1975 e che poi venne pubblicata su La Stampa-Tuttolibri.
Alessandro Leogrande, Il Riformista 26/2/2010

La strategia della minimizzazione, lo sradicamento della parola «boicottaggio» dal lessico della Coop, non hanno retto stavolta alle reazioni che hanno avuto soprattutto sui blog il loro canale di informazione: in modo «trasversale», sia sulla destra che sulla sinistra. Una sinistra che, in un’accorata lettera aperta firmata tra gli altri da Furio Colombo, Emanuele Fiano e Gianni Vernetti, si è interrogata stupefatta sulle ragioni che hanno indotto un’organizzazione «progressista» come la Coop ad assecondare la campagna anti-israeliana, sottovalutando l’impatto emotivo, e il risveglio di memorie orribili, dell’estromissione dei prodotti «ebraici» dagli scaffali di un negozio.
Pierluigi Battista, Corriere della Sera, 29/5/2010

•SENZA DATA
Scoop e dimissioni. Il direttore Giuseppe Caldarola si dimette il 23 agosto scorso dopo che il Tg 1 di Lerner dà la notizia che il giornale tornerà in edicola firmato da Furio Colombo.
Letizia Paolozzi, Alberto Leiss, Il giornale in russo. Chi ha incastrato "L’unità"

Massime uno. "Intanto non si posa mai polvere intorno al danaro" (Furio Colombo, Le donne matte).
Nanni Balestrini-Alfredo Giuliani, "L’avanguardia letteraria degli anni Sessanta. Gruppo 63", testo&immagine

A Milano, Umberto [ECO, NDR] ed Enza [SAMPO’, NDR] escono con Furio Colombo e Luciano Berio. Racconta lei: ”Luciano era molto simpatico. Non capivo la sua musica, e Umberto passava ore a spiegarmela. Aveva una moglie americana che vestiva in modo improbabile, di rosso vivo, di viola. Furio mi metteva un po’ in soggezione: era un bel ragazzo, ma così serio...”
Espressoî n. 20 1997 citazione da Aldo Cazzullo, "I ragazzi di via Po", Mondadori.

Marco Travaglio guida oggi il drappello, che vede Furio Colombo, Gad Lerner, Umberto Eco, Adriano Sofri, Gustavo Zagrebelsky, Walter Veltroni, Davide Bidussa et al., affiancati dell’instancabile lavoro di falsificazione della cronaca di tutti i corrispondenti a Tel Aviv delle maggiori testate italiane.
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=86

LIBRI
DI CARLO Carlo - Professione: reporter. Bibliografia. L’Unità s.d.
Venezia1

TRAVAGLIO Marco - Bananas. Un anno di cronache tragicomiche dallo Stato semilibero di Berlusconia. Prefazione di Furio Colombo. Indice dei nomi. Garzanti, Milano 2007.

Contiene:
Raccolta degli articoli di Marco Travaglio pubblicati sull’Unità
FleetStreet