Frammenti, 2 luglio 2010
Tags : Giucas Casella
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CASELLA
GIUCAS"
Ci tocca anche di vedere il Casella Giucas che squittisce come un grosso topone spelacchiato e se la sbaciucchia, la sua cuocona, tutto contento di averlo tra i suoi ”dipendenti”. (Als Ob, ”Il Sole-24 Ore” 2/1/2005)
«Facendo la trasmissione ”Odiens” nel 1988 mi accorsi che la punta d’ascolto era sempre alle 21.20. A quell’ora, qualsiasi cosa mettessi (un balletto, un cane parlante, un monologo comico, il mago Otelma ecc.), veniva sempre visto dal maggior numero di telespettatori. Sfruttando questa ”meccanicità”, Giucas Casella, nella puntata di ”Domenica in” del 12 novembre 1995, previde che i telespettatori alle 19.30 sarebbero stati 6 milioni e 800 mila. Azzeccò e venne invitato con tutti gli onori al Tg1, dove spiegò di essere entrato in trance nelle case degli italiani e di averli contati [...] ”Striscia” dimostrò poi, dati Auditel alla mano, che da cinque settimane ”Domenica in”, alle 19.30, faceva 6 milioni e 800 mila spettatori». (Antonio Ricci, "Striscia la tiv¼", Einaudi 1998)
A "Domenica in" con Mara Venier Giampiero Galeazzi si travestì più volte e in diversi modi, ma rifiutò sempre di vestirsi da donna («Giucas Casella invece lo faceva, anche con i tacchi alti. E pure Luca Giurato»). (Claudio Sabelli Fioretti, "Sette" n.17/2004)
[Silvan] Che cosa pensa di Giucas Casella?
"L’ipnosi teatrale esiste da tantissimo tempo. Il suo è un divertissement". (Andrea Scarpa, Vanity Fair 20/12/2007)
[il professor Giorgio Gagliardi, direttore del Centro ricerche e studi sugli stati di coscienza che ha sede a Milano] Allora che differenza c’è fra lei e Giucas Casella?
«Agli inizi del ”900 il medico francese Jean-Martin Charcot sperimentò l’ipnosi sulle suore. Ma quando provava a sollevare la loro veste, le religiose uscivano subito dalla trance. Non si può costringere una persona ipnotizzata ad agire contro la propria morale. I maghi che negli spettacoli "addormentano" la gente con un semplice tocco sono aiutati da complici tra il pubblico più che da poteri magnetici. Gli ipnotisti da piazza comunque sono sempre esistiti e possono effettivamente esercitare la loro influenza su persone predisposte». (Stefano Lorenzetto, Il Giornale 1/12/2002)