Frammenti vari, 29 giugno 2010
Tags : Enrico Chiesa
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CHIESA
ENRICO"
Ricordo più bello: «A Teramo, avevo la squadra più giovane dalla A alla C2. C’era Enrico Chiesa, si capiva già chi sarebbe diventato» (dalla scheda di Parrini su Luigi Del Neri)
Enrico Chiesa il mestiere non l´ha cambiato: lui ha sempre segnato, solo che adesso i gol li fa nel Figline, primo nel girone B della Seconda divisione, l´ex C2. A Bassano, domenica, è stata una battaglia: 2-2, rimonta firmata nel finale dai 37enni Robbiati - Spadino, già genietto piuttosto incompreso della Fiorentina - e Chiesa. Che conferma: «Sì, l´emozione del gol è la stessa. I fischi di mille persone fanno male come quelli di 70mila, anzi forse li senti pure di più addosso. E come quando giocavo in A e in nazionale, m´incazzo, anche con gli arbitri, e sono lo stesso di sempre: voglio vincere, non mi basta partecipare. Contano le motivazioni, pure in questi campionati. Io mi diverto e nello stesso tempo do qualcosa agli altri, ai compagni più giovani. Loro sono curiosi, vogliono sapere mille particolari della mia carriera, dei campioni che ho incontrato. Nelle prime settimane mi guardavano come un mito, poi si sono abituati e ora qualcuno già dice "Enrico, hai visto? Calcio come te". Scherzano». Gli amici non hanno capito la sua scelta, all´inizio: «Mi dicevano: ma chi te lo fa fare, dopo tanti anni di grande calcio, a fare brutte figure in C2? Chissenefrega delle brutte figure, rispondevo. A me non va di restare sul divano a guardare la tv. Così invece continuo a vivere emozioni e sono a due passi da casa e dai miei bambini, a Firenze. E poi altro che brutte figure: già 4 gol e 6 o 7 assist. In più, non sei tormentato dalle mille polemiche settimanali: il calcio di serie A sembra proprio che non riesca a farne a meno, è triste. In questa società c´è gente seria, ho due anni di contratto e poi magari mi metto ad allenare». Giulio Cardone, la Repubblica 28/11/2008