Varie, 29 giugno 2010
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Landau Jon
• New York (Stati Uniti) 23 luglio 1960. Produttore cinematografico • «[...] è senza dubbio Mr.Hollywood. Basta pensare al fatto che i due film che hanno incassato di più nella storia del cinema, Titanic e Avatar, portano la sua firma come produttore. ”Ma non direi che nel mio destino c’era scritto che avrei fatto il produttore [...] Quando mi si è presentata l’opportunità di farlo l’ho fatto, ci sono riuscito e ho continuato”. In realtà dopo aver cominciato e aver raccolto alcuni successi, Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi nel 1987 e Dick Tracy con Warren Beatty e Madonna nel 1990, Landau ha incontrato James Cameron e si è innamorato del progetto di Titanic, che ha cambiato completamente la sua vita. ”Si, l’incontro con James e la sua amicizia hanno cambiato tutto. Ho seguito il consiglio che mi davano i miei genitori, che avrei dovuto avere passione per ogni progetto, anche piccolissimo. Ho avuto ed ho una straordinaria passione per i progetti di James, che sono anche i miei. E mi sembra di aver avuto ragione”. Landau non è un produttore qualsiasi, non ragiona solo in termini economici, anzi, vede il suo come un lavoro assolutamente creativo: ”Non credo ci sia differenza tra creare e produrre, le due cose marciano completamente insieme e non si possono separare. Perché il film sia davvero quello che vuoi devi capire tutte e due le parti, quella creativa e quella economica, sia che tu sia il produttore o il regista. Se si trattasse solo di soldi non sarei riuscito a fare tutto quello che ho fatto”. La svolta alla sua carriera di produttore l’ha data Titanic nel 1997. ”E pensare che io e Cameron non [...] non immaginavamo le dimensioni che ha avuto poi. Ci siamo resi conto che avevamo qualcosa di importante nelle mani quando abbiamo fatto la prima ”preview’ a Minneapolis, con il pubblico commosso per i personaggi e la storia”. Se Titanic è stato un successo Avatar è stato una rivoluzione, con l’uso della tecnologia e del 3D: ”Si, ma ci tengo a dire che non è un film di animazione, gli attori non si sono limitati al doppiaggio. Gli attori si muovono, recitano, interpretano, e questo rende il film unico. Le tecnologie arricchiscono il racconto, ma sono i personaggi che ti portano in un viaggio fantastico ed emozionante. Volevamo stimolare la fantasia, ma anche il cervello e lo abbiamo fatto con il 3D. [...]”» (Ernesto Assante, ”la Repubblica” 29/6/2010).