Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 28 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CELANT

Germano"

Ha curato una grande mostra per Armani.
Fonte: Sara Ricotta Voza, La Stampa 20 febbraio 2007

Marina Abramovic nella sua performance più pericolosa, The house with the ocean view. Tre stanze aperte e senza via d’uscita, ricreate nella galleria di Sean Kelly. Ha vissuto 12 giorni senza cibo, in silenzio e alla completa mercé del pubblico, che la guardava mentre dormiva, si faceva la doccia, si spogliava e pettinava, piangeva e faceva pipì. «A sostenermi con il loro sguardo e la loro presenza sono venuti amici come Nancy Spero, Haim Steinbach, Thomas McEvilly, Germano Celant, Susan Sontag e Salman Rushdie».
Fonte: Panorama 15/03/2007, Terry Marocco

Curatore della mostra che il Museo Madre di Napoli dedica a Piero Manzoni.
Fonte: Alessandro Cannavò, Corriere della Sera 2/6/2007

Abbiamo, per la verità, un passato straordinario dove si incrociano l´Arte Povera di Germano Celant, la Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, un passato che ha lentamente portato alla formazione di un pubblico di massa.
Fonte: Paolo Vagheggi, la Repubblica 6/12/2007

Massimiliano Gioni ha come modelli Germano Celant e Francesco Bonami
Fonte: (Elena Molinari, ”Panorama” 10/1/2008).

Germano Celant, nome caro alla sinistra culturale italiana, critico de L’Espresso, teorico proprio dell’Arte povera e direttore della Biennale di Arti visive nel 1997.
Fonte: Paolo Conti, Corriere della Sera 24/10/2008

Nella classifica 2009 dei Power 100 stilata ogni anno dall’ArtReview è 68°.
Fonte: Marilena Pirrelli, Il Sole-24 Ore 15/10;

Luca Beatrice: Stupisce aver visto in platea critici avanti con l’età plaudere al faraonico mausoleo di Celant, lui che agli altri non lascia neppure le briciole, ossequianti un maestro senza neppure lo straccio di un allievo.
Fonte: Luca Beatrice, il Giornale 24/1/2010, pagina 19

Giosetta Fioroni: «Celant ha saputo cogliere il complesso intreccio tra la realizzazione delle mie opere e gli stati emotivi della mia esperienza di vita, così come il forte rapporto tra la mia produzione e la letteratura o la poesia, e non solo per via di Goffredo».
Fonte: Paolo Conti, Corriere della Sera 24/01/2010

La passione di Bertelli e Prada per l’arte moderna e contemporanea ha inizio nel 1993, quando la coppia è volata in new Mexico col critico d’arte Germano Celant per vedere ”The Lighting Field”, installazione di 400 pali in acciaio inossidabile creata dallo scultore americano Walter de Maria. La Fondazione Prada, creata nel 1993 per ospitare artisti affermati ed emergenti come Anish Kapoor e nathalie Djurberg, e che adesso è condotta da Celant, è uno degli spazi più importanti per l’arte contemporanea in Italia.
Fonte: WSJ Magazine, 11 marzo 2010