Frammenti vari, 31 maggio 2010
Tags : Alessio Casimirri
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CASIMIRRI
ALESSIO"
Alessio Casimirri. Roma, 1951. Ex terrorista. Figlio di Maria Ermanzia Labella, cittadina vaticana (il nonno materno, Tommaso ricoprì la carica di segretario della Santa Sede per quasi cinquant’anni, fino al 1957), e di Luciano Casimirri, capo dell’ufficio stampa dell’Osservatore Romano sotto Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI. Alessio stesso prese la prima comunione da Paolo VI. Dopo una militanza in Potop e in altre formazioni della estrema sinistra romana, entrò a far parte delle Brigate Rosse col nome di battaglia ”Camillo”, e tra la fine del 1979 e l’inizio del 1980 abbandonò l’organizzazione con la moglie Rita Algranati (nome in codice ”Marzia”). Tra il 1982 e il 1983, dopo aver vissuto da latitante in Libia e a Cuba, fuggì in Nicaragua dove vive tuttora, a Managua. Non ha mai divorziato dalla moglie (arrestata nel 2004), ma cionostante si è risposato nel 1986 con Raquel Garcia Jarquin, nicaraguense, con cui ha avuto due figli, acquistando così la cittadinanza nicaraguense e sottraendosi all’estradizione nonostante le reiterate richieste da parte dell’Italia. Condannato per il sequestro Moro e per altri attentati terroristici, è stato condannato a sei ergastoli nel processo Moro-ter. Sommozzatore esperto, diplomato Isef, Alessio Casimirri si dedica in Nicaragua alla pesca e alle immersioni. Cooptato dagli uomini di Daniel Ortega nella lotta per respingere l’attacco dei Contras e delle forze controrivoluzionarie, pare che sia diventato anche istruttore degli incursori dell’esercito sandinista. Ha aperto un ristorante in pieno centro di Managua, con l’insegna ”Magica Roma”, in società con l’ex capo della polizia René Vivas e con un altro fuoriuscito, Manlio Grillo – ex militante di Potere Operaio, condannato per la strage di Prima Valle -. Gli affari andavano così bene che ha aperto, da solo, un altro locale, ”La cueva del Buso” (la grotta del sub), al chilometro 13 della Carretta do Sur, sulla strada che dalla capitale porta a El Crucero (Aldo Grandi, L’ultimo brigatista, Bur, 2007, 215 pagine, 9,80 euro.)
Poi ci sono i fuoriclasse, come Alessio Casimirri, nome di battaglia ”Camillo”, curriculum da brigatista con il ”cameo” di essere l’unico del commando di via Fani a non sentire mai l’effetto dell’acciaio delle manette intorno ai polsi. […]Casimirri vive bene pure lui, in Nicaragua: ma si accontenta di fare il ristoratore alla ”Cueva del Buzo”, la Tana del Sub, cioè lui, subacqueo esperto e rispettato dai vertici del regime sandinista. […]La voce di questa ”attenzione” da parte dei nostri segugi della Criminalpol ha fatto il giro del mondo, se è vero che persino il brigatista Alessio Casimirri ha smesso di attraversare in gommone un tratto di fiume perchè così facendo usciva dal confine nicaraguense e ”rischiava” di incontrare qualche connazionale con il distintivo (Massimo Martinelli, Il Messaggero 16/1/2009)