Frammenti, 28 maggio 2010
Tags : Carlo Cecchi
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CECCHI
CARLO"
L’attore Giulio Scarpati, impegnato in questi giorni nelle riprese di una fiction ispirata al caso Bilancia, non rinuncia a seguire l’Italia: «Abbiamo provveduto con la classica roulotte. Io e Carlo Cecchi, ci giocheremo la pausa così, davanti la tv».
Fonte: Laura Piazzi, TvSetteî, 30/5/2002
[Paolo Rossi]: «Per fare il tipo di teatro che ho cercato io fin dagli inizi dovevo fare una lunga strada. Fare esperienza, incontrare maestri come Fo, Carlo Cecchi, Jannacci, Strehler, lavorare con allievi come quelli della scuola Paolo Grassi a Milano. Tutte strade per trovare un mio modo di comunicare, un mio modo di camminare sulla soglia».
Fonte: Anna Bandettini, ”la Repubblica” 25/7/2001.
[Nicola Piovani] «Fu Elsa Morante, conosciuta grazie a Carlo Cecchi, a liberarmi dal complesso della musica colta».
Fonte: Simonetta Fiori, ”la Repubblica” 22/8/2002
La fortuna di Pinter in Italia deve molto alle interpretazioni dal realismo quasi britannico di Carlo Cecchi negli anni Ottanta in cui trova una grande diffusione specialmente grazie alla generazione giovane, e vede comunque ritornare con insistenza certi lavori, come Tradimenti, dove una storia d’amore a tre si svolge a rovescio, scena per scena, dalla fine all´inizio, per cui l’interesse si sposta dall’azione al modo in cui i diversi protagonisti la vivono.
Fonte: Franco Quadri, ”la Repubblica” 14/10/2005
[Ferza Ozpetek]: «Sono belli il volto di Carlo Cecchi, il naso di Mina, i lineamenti della Mezzogiorno, i colori di Laura Morante».
Fonte: Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 12/4/2003.
Avevo 17 anni e andai a vedere il Woyzeck con Carlo Cecchi. Ne rimasi folgorata. Credo che tutto iniziò in quel momento.
Fonte: Laura Putti, ”la Repubblica” 6/10/2001
Iaia Forte: «Ho avuto la fortuna di lavorare sempre con grandissimi registi che mi hanno fatto crescere: […] Carlo Cecchi che mi ha insegnato a proteggere la mia diversità in un mondo di attori omologati.
Fonte: Michela Tamburrino, ”La Stampa” 18/1/2010
[Cristina Comencini] La regista, al suo quinto film, è tornata a lavorare in Italia dopo 19 anni trascorsi a Parigi, dove ha girato documentari. Tra gli altri, un ritratto di Carlo Cecchi, al lavoro con Shakespeare: "Il lavoro con Cecchi è stato essenziale, un’esperienza esaltante e vitale da cui sono uscita con due impressioni: che volevo tornare in Italia e che ero una regista".
Fonte: Maria Pia Fusco sulla Repubblica del 17/11/2000 a pagina 57
[Arturo Cirillo] La svolta predominante è l’incontro e l’apprendistato con Carlo Cecchi: dieci anni in compagnia con lui si sono rivelati una vera scuola di teatro.
Fonte: Rodolfo Di Giammarco, ”la Repubblica” 27/12/2003
«Gli anni felici di Sandro Lombardi sono quelli della scoperta del bisogno ”di un teatro che parta dal cuore”. […] Sono gli incontri con Carmelo Bene, Carlo Cecchi, Leo e Perla».
Fonte: Leonetta Bentivoglio, ”la Repubblica” 8/11/2004
[Titina Maselli]con Carlo Cecchi s’instaurò una sintonia particolare: il suo Finale di partita si aggiudicò l’Ubu nel 1995 grazie anche all’invenzione di Maselli che cancellava l’ambientazione con una mano di carboncino.
Fonte: Arianna Di genova, ”il manifesto” 23/2/2005
[Valerio Binasco] Un premio Ubu vinto nel ”99 come miglior attor giovane protagonista nell’Amleto di Cecchi.
Fonte: Nico Garrone, ”la Repubblica” 21/2/2005
Carlo Cecchi mi ha raccontato di Eduardo che andava in camerino già nella tarda mattinata se la recita era la sera alle nove. Qualcuno una volta gli chiese: ”Ma maestro, che fa qui a quest’ora?”. E lui rispose: ”Guardo ’e ccartte”"(Adriano Sofri).
Fonte: Adriano Sofri a Franco Montini e Piero Spila, la Repubblica 26/8/2005.
[Dario Cantarelli] esordio nel 73 col Granteatro di Carlo Cecchi.
Fonte: Sch. 125324
[Michele Placido sulla fiction ”Il sangue dei vinti”] «Pansa ha avuto il coraggio di mettersi in discussione e di smuovere le coscienze. Io, forse, ho avuto più coraggio di altri colleghi (Carlo Cecchi si è rifiutato, ndr.) ad accettare il ruolo, anche se quando ho dovuto indossare la camicia nera ho avuto un moto di ripulsa».
Fonte: Cla.P., Corriere della Sera 31/12/2007
«Con Toni [Servillo] siamo cresciuti insieme, dai 16 anni in poi», dice Mario Martone che lo fece debuttare nel primo film Storia di un matematico napoletano insieme a Carlo Cecchi (paghi uno e prendi due), poi in Teatri di guerra.
Fonte: Maurizio Porro, Corriere della Sera 26/5/2008
[Toni Bertorelli] «Debutta nel 1969 con il Bruto secondo di Alfieri, poco dopo collabora con lo Stabile di Torino, ma nello stesso anno inizia a lavorare con Carlo Cecchi».
Fonte: Dizionario dello Spettacolo del ”900, a cura di Felice Cappa e Piero Gelli, Baldini&Castoldi 1998.