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 2010  agosto 28 Sabato calendario

I LEADER NAZIONALI SI DIVIDONO SU ARBAU, ”IL VENDOLA SARDO”

Qualcuno già lo chiama ”il Vendola sardo”, ma nessuno sa dire come andrà a finire la sua storia, se con una vittoria o una sconfitta. Di sicuro la sfida è diventata spettacolare. Se provi ad andare sul suo sito internet ti appare la foto di un arbitro che impugna il fischietto, un cartellino rosso e la scritta: ”Espulsi”. Già, perché lui, Efisio Arbau, e una nutrita pattuglia di dirigenti del Pd nuorese (tutti vicini o appartenenti alla corrente di Renato Soru) sono stati appena cacciati dal loro partito, per avere sfidato i dirigenti della maggioranza, candidandosi alla guida della provincia. Da mesi reclamavano le primarie. Avevano raccolto 800 firme a sostegno della candidatura, chiedevano di misurare il consenso reale del presidente uscente, Roberto Deriu. Ma i dirigenti che sostengono Deriu – politicone navigato, area Margherita - hanno rifiutato, e il conflitto è deflagrato. Alla fine si è arrivati alla clamorosa rottura, condita di epiteti pesanti: ”Sono stalinisti”, dicono gli uomini di Soru. ”Avete comportamenti paramafiosi”, hanno ribattuto quelli di Deriu. Ora, in una delle poche province rosse della Sardegna, decidono le urne. E’ una rottura clamorosa, che riapre la ferita mai cicatrizzata che ha diviso la sinistra sarda nel 2008, la guerra tra le due anime del Pd (quella che fa capo a Soru e quella dell’asse fra Antonello Cabras e gli ex Ppi). Certo è che il nome di Arbau viene proiettato sulla ribalta nazionale, e diventa l’ennesimo banco di prova dei rapporti di forza fra apparati tradizionali e nuove leadership emergenti, proprio come per le primarie in Puglia tra Massimo D’Alema e Nichi Vendola. Ecco perché la scorsa settimana, per sostenere Arbau, sono volati in Sardegna sia Antonio Di Pietro che il governatore della Puglia. Molto netto, come al solito, l’ex pm: ”Il conflitto non riguardava noi dell’Italia dei valori. Ma quando sono andato sul territorio, ho capito che il consenso era tutto per Arbau”. E il leader di Sinistra e libertà: ”Noi abbiamo cercato ovunque l’unità. Ma non potevamo accettare l’imposizione di un candidato che ha rifiutato di misurarsi con le primarie”. Il leader del Pd Pierluigi Bersani – invece - è salito sul palco con Deriu. E così Arbau, nome fino a ieri ignoto al grande pubblico, sindaco di Ollolai, avvocato e leader del ”movimento dei pastor i” è diventato un piccolo caso nazionale, da tenere d’occhio nelle elezioni amministrative che si celebrano in questo week end in Sardegna. Memorabile il duello in codice pastorile: ”Non vi faremo portar via da un abigeatario” (ladro di pecore, ndr.), ha detto Deriu in un comizio. ”Sono orgoglioso di essere considerato tale - ha risposto Arbau - visto che gli abigeatari le rubavano ai colonizzatori romani”. La grinta, di sicuro, non gli manca.