Frammenti, 19 maggio 2010
Tags : Giulio Casale
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CASALE
GIULIO"
C’è un erede di Gaber oggi?
[Enzo Iachetti] «No, ci sono diversi suoi interpreti molto bravi. A teatro Giulio Casale per esempio canta e si muove bene: fosse un pochino meno bello potrebbe essere un suo clone. Ma l’eredità è qualcosa di più impegnativo».
(Gian Luigi Paracchini, Corriere della Sera, 20/12/2008)
C’è Giulio Casale che con fedeltà tibetana riporta in scena Polli di allevamento
(Andrea Scanzi, la Stampa 03/03/2009)
Anche di loro parla Giulio Casale nello spettacolo La canzone di Nanda, forse la cosa migliore fatta negli ultimi anni da un musicista under 40 a teatro. Il suicidio diviene, qui, soggiacere alla «grace under pressure». La grazia sotto pressione, per Hemingway, era la corrida: l’unico luogo dove si può comodamente contemplare la morte, circondati dalla più abbagliante bellezza.
«Guardare la corrida - ricorda Casale - è come guardare la guerra da vicino, da spettatori privilegiati, perché la corrida richiede più coraggio, più abilità e di nuovo più coraggio di quanto non richieda qualunque altra cosa. La corrida è l’unica arte in cui l’artista è in pericolo costante di morte». Grazia sotto pressione, come il suicidio: «E come è meglio morire nel periodo felice della giovinezza non ancora disillusa, andarsene in un bagliore di luce, che avere il corpo consunto e vecchio, e le illusioni disperse». Una visione nichilista a cui Kurt Cobain fu fedele fino all’evaporazione: «Meglio bruciare subito che spegnersi lentamente».
(Andrea Scanzi, La Stampa 4/3/2010)