Frammenti, 17 maggio 2010
Tags : Francesco Caruso
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CARUSO
FRANCESCO"
Francesco Caruso, leader di punta del movimento no-global che Rifondazione vuol portare alla Camera, ha intanto fatto sapere che «Prodi può evitare anche di rivolgermi la parola e di sedersi al mio stesso tavolo, nun me ne pò fregà de meno». (Flavia Amabile, La Stampa 8/2/2006)
L’ultrasinistro Francesco Caruso, candidato da Rifondazione, vuole una legge che espropri D’Alema della sua barca e distribuisca i soldi ai disoccupati. Però gli altri ultrasinistri (per esempio, Casarini) gli contestano che si sia fatto integrare nelle liste di Rifondazione: ”Si goda” gli hanno mandato a dire sarcastici ”il suo megastipendio da deputato”.
(Vanity Fair, Anno III, Centocinquesima settimana Dal 6 al 13 febbraio 2006)
Anche per il no global napoletano Francesco Caruso, che voleva una legge per pignorare la barca a D’Alema, non ci sarà un seggio in Parlamento. (Vanity Fair, Anno III, Centoseiesima settimana Dal 13 al 20 febbraio 2006)
Il deputato di Rifondazione Francesco Caruso, che non era a Milano, ha tuttavia trovato il modo di elogiare i contestatori della Moratti ("i fischi sono democratici"). (Vanity Fair, Anno III, Centosedicesima settimana Dal 24 al 29 aprile 2006)
uno dei paparini degli ultras, seduto in Parlamento accanto al no global Francesco Caruso. A sentir lui, la legge Pisanu ha favorito l’esplosione della violenza negli stadi. Gli hanno domandato perché. E Cento ha risposto: "Ha introdotto strumenti come il biglietto nominativo che allontanano dagli stadi le famiglie e le persone perbene" (’La Stampa’, 5 febbraio 2007).
Ecco la lista dei nullatententi: Francesco Caruso e Ali Rashid di Rifondazione Comunista ... (La Stampa 18/4/2007)
Francesco Caruso sbaglia. Ma la legge va cambiata. Anzi «se Marco Biagi fosse vivo la cambierebbe lui». Ne è convinto Beppe Grillo che al precariato ha dedicato un libro dal titolo Schiavi moderni. Un saggio di denuncia inviato anche al Quirinale, con relative polemiche. Grillo non condivide affatto il giudizio del deputato di Rifondazione: «Non ne voglio sapere nulla». (Virginia Piccolillo, Corriere della Sera 10/8/2007)
Le parole «legge Biagi» e «precarietà» sono ormai diventate un binomio inscindibile nell´immaginario comune. Gli ultimi in ordine di tempo a confermarlo sono stati il deputato di Rifondazione Francesco Caruso e il comico Beppe Grillo. Il primo la scorsa settimana ha definito Tiziano Treu e Marco Biagi (ai cui nomi sono legate le più significative leggi sul lavoro dell´ultimo decennio) degli «armatori degli assassini», per aver dato gli strumenti ai datori di lavoro che hanno creato il cosiddetto «precariato». (Stefano Parola, la Repubblica 15/8/2007)
La questione non è essere d’accordo o meno con le dichiarazioni di Francesco Caruso o Heidi Giuliani sulla Legge Biagi. Caruso e la Giuliani non ce li possiamo permettere. Ci costano troppo in termini di incapacità ed improduttività. Ma quali credenziali hanno per stare lì? Per parlare? Ah sì, sono stati votati. Beh non basta più. (Italia Oggi 29/08/2007, Marco Gianni)
[Filippo, celerino]: «[...] Arriva l´onorevole di Rifondazione Francesco Caruso alla testa di un centinaio di ragazzi. Da quello che si capisce, vogliono impedire pacificamente il trasferimento dei rumeni, bloccando l´uscita dei pullman. E la cosa, politicamente, ci sta. Bene, sai che accade? Dopo un po´ si avvicina a noi del reparto e dice: "Ma che ve lo devo insegnare io come si fa? Caricate i rumeni sui vostri mezzi di ordine pubblico e fateli uscire da un altro ingresso. A quel punto noi ce ne andiamo e siamo tutti contenti". Siamo tutti contenti? Chi è contento di partecipare a una farsa? I rumeni? Noi celerini? I ragazzi che sono venuti lì per impedire lo sgombero?». (Carlo Bonini, la Repubblica 25/11/2007)
Oggi la galassia no global è divisa: i gruppi romani che si riconoscono in Action e la rete meridionale di Francesco Caruso gravitano attorno alla lista comunista, Sinistra e Libertà replica con Mauro Palma, presidente dell’associazione Antigone che si occupa dei detenuti, ben inserito tra i movimentisti. (Marco Damilano, L’Espresso, 14 maggio 2009)