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 2010  maggio 15 Sabato calendario

IN PRIMA PAGINA IL DISCORSO SULLA «MORALITA’»

Massoneria sì, massoneria no, massoneria forse. Il dibattito sulla compatibilità, in un sistema definibile come democratico, tra l’appartenenza ai liberi muratori e un qualsivoglia ruolo pubblico, ben noto a noi italiani del dopo Gelli, è presente sulle pagine del Corriere fin dalla fine dell’800. Grande spazio viene dato, per esempio, nell’aprile del 1901, al discorso pronunciato da Ernesto Nathan, gran maestro del Grande Oriente d’Italia e futuro sindaco di Roma (dal 1907 al 1913), per l’inaugurazione della nuova sede della loggia a Palazzo Giustiniani. La collocazione è di grande evidenza, subito sotto la testata. Il discorso, una difesa appassionata della società, della sua «moralità» fondata sul mutuo soccorso e sulla fratellanza e delle sue regole (compresa la segretezza), dal tono violentemente anticlericale («La Compagnia di Gesù e altre congreghe siffatte ordiscono le loro trame nel buio»), è dato quasi in versione integrale. Il motivo di tanto interesse si rivela nelle ultime righe, quando il giornale passa dalla notizia al commento: i massoni «morali» descritti da Nathan sono «quali dovrebbero essere e non quali realmente sono: più che del bene altrui, troppi ve ne sono preoccupati dei vantaggi che la loro qualità può loro portare... nella vita politica essi hanno recato un elemento dissolutore: il reciproco appoggio per fini disinteressati ha finito con il diventare mutua assistenza per interessi che giova far prevalere».
Paolo Rastelli