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 2010  maggio 14 Venerdì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE ”BOERI

Stefano”

Sul mensile di architettura della Rcs, che è stato ripensato e riconfezionato per avvicinare anche i non addetti ai lavori, spazi, interni e progetti vengono raccontati con le immagini e le storie da grandi firme internazionali. Da Bruce Sterling a Gianni Celati, Tiziano Scarpa, Antonio Scurati, Chiara Zocchi. Ma anche commentati e valutati dai protagonisti veri degli spazi, fino a ieri senza nome e volto: le persone che li vivono. Come Guadalupe Acedo, la florida donna (delle pulizie) che il direttore-architetto Stefano Boeri ha voluto sulla copertina del nuovo Abitare: «E’ la colf di un celebre edificio, la casa Lemoine a Bordeaux. Ci dirà pregi e difetti di un capolavoro dell’architettura contemporanea. Abbiamo voluto introdurre un punto di vista inconsueto, quello di chi gli spazi li vive».
Fonte: F.C., Corriere della Sera 15/9/2007

Secondo l’architetto Stefano Boeri (direttore di Abitare) è un bel paradosso il fatto che questo provvedimento [l’Ecopass] vada di pari passo con il proliferare dei parcheggi e che sia limitato alla cerchia dei bastioni e non arrivi alle tangenziali (secondo un suo calcolo l’ecopass alle tangenziali potrebbe fruttare ogni anno una cifra utile per costruire due chilometri di metropolitana).
Fonte: Maria Luisa Agnese, Corriere della Sera 18/12

Per Stefano Boeri, architetto e direttore di ’Abitare’, costruire per i single è quasi contraddizione in termini. "Assistiamo invece a una mono-localizzazione delle nostre case, dove ogni stanza tende sempre più a ricoprire le funzioni di un intero appartamento". Una single-sindrome, dove i legami di elezione sostituiscono quelli di sangue e il confine fra vivere soli e vivere insieme diventa incerto. Vale per gruppi di studenti e gruppi di colleghi, famiglie con figli adulti che non schiodano di casa, anziani che tornano dai figli e baby sitter o badanti a tempo pieno, single per professione. Vale per una società incerta come quella di tutto l’Occidente. "Ciò di cui abbiamo bisogno", conclude Boeri, "non sono cellule abitative per singoli, ma case flessibili. Perché una rivoluzione degli stili di abitare è in atto e sta già bussando alle nostre porte". Lui la rivoluzione l’ha presa di petto e la sta mettendo in piedi in un quartiere ad alto tasso di co-housing a Seregno, vicino Milano, pronto per il 2009. Appartamenti mutevoli e mossi in altezza e larghezza, predisposti per ospitare soppalcature e pareti mobili, divisi da corti e cortili che possono essere comuni o privati, coperti o scoperti. Le ha definite ’residenze a geometrie variabili’, progettate per una società a geometria variabile. Dove tutti, ma proprio tutti, vorrebbero i loro 40 metri quadri di solitudine. Ma nessuno, proprio nessuno, vuole restare isolato.

Fonte: Alessandra Mammì, L’Espresso, 4/12/2008

Gibellina è un esempio di ricostruzio¬ne, ma per Stefano Boeri (architetto e direttore di «Abitare») è un esempio in ne¬gativo: « il simbolo della presunzione di cui può essere capace l’architettura italiana ».
Fonte: Stefano Bucci, Corriere della sera 8/4/2009

 passato un anno e mezzo da quando la città del sindaco Letizia Moratti vinse l´Expo del 2015. Un anno e mezzo di liti nel centrodestra sulla gestione di appalti e opere. Adesso la ripartenza con la presentazione, ieri, del masterplan generale per l´area espositiva, firmato da una cinquina internazionale di archistar: il milanese Stefano Boeri, l´inglese Richard Burdett, lo svizzero Jacques Herzog, lo spagnolo Joan Busquets, l´americano William McDonough.
Fonte: Alessia Gallone e Giuseppina Piano, la Repubblica, 09/09/09

Accanto alla hall [nell’area dove ci sarebbe dovuto essere il G8 della Maddalena] c´è un edificio che doveva essere un teatro. Le porte sono scardinate, così come quelle della "Casa sull´acqua" - o sala conferenze - la strabiliante scatola di vetro posata sul mare progettata dall´architetto Stefano Boeri. Il vero gioiello dell´ex Arsenale, costo, comprensivo dell´area delegati, 52 milioni e 100. «Gli edifici vanno usati, altrimenti deperiscono», ragiona Boeri. Dice di aver lavorato - assieme a 1600 operai impiegati giorno e notte - «per garantire una doppia vita a queste strutture: per il G8 e per il dopo G8. Ma io non ci vado da un mese... Com´è la situazione adesso?».
Fonte: PAOLO BERIZZI, FABIO TONACCI, La Repubblica 28/1/2010

 un film in 3D questa Maddalena a tempo di record. Un bel kolossal messo su dall’ingegner Della Giovampaola. Ad accompagnarlo nel giro che facciamo tra vecchie caserme recuperate e giganti di vetro c’è Stefano Boeri, l’architetto che ha disegnato il progetto generale dell’ex arsenale. un’archistar, un fuoriclasse del pennarello, ma è furibondo perché non controlla più la situazione. […]Avranno risparmiato sui materiali per far lievitare i costi o è il frutto dell’abbandono? Boeri è drastico: ”Quelle immagini sono fuorvianti: pochi metri quadri a fronte di 35 mila in ottime condizioni. La verità è che il G8 alla Maddalena si poteva fare e che esistono ragioni anche poco nobili per le quali non si è fatto”.
Fonte: Corrado Formigli, il Fatto Quotidiano 14/2/2010;

L’architetto fiorentino Marco Casamonti lavora per la «Giafi Costruzioni» di Valerio Carducci, una impresa che ha vinto un appalto per i lavori a La Maddalena. Casamonti è al telefono con l’architetto Stefano Boeri al quale riporta il colloquio avuto con Della Giovampaola sul ruolo dell’architetto Giovanni Facchini. Casamonti: «Ho parlato con Mauro Della Giovampaola, che è una persona in gamba...il quale mi ha detto... "guarda Marco tu sei venuto qui portato dall’impresa ...noi abbiamo questo albergo fatto da questi Facchini che sono dei cani ...però non li possiamo mandare via perchè son quelli di Berlusconi" ...uno lavora per Berlusconi uno per il Vaticano ... "l’unico problema è che se noi diamo retta a questi"… mi ha fatto vedere i disegni ..."noi qui non finiamo ...e siccome poi il culo ce lo rimette Bertolaso e Balducci abbiamo chiesto a Giafi di intervenire e Giafi ci presenta voi ...quindi voi in questo momento fate i progetti ma state sotto tono ...non dite niente ...noi sarà Balducci ...a fare in modo che voi facciate questo pezzo e che Facchini lo concentra sulla parte alberghiera delle camere"». Boeri: «Eh, fantastico ...tieni anche conto che ...Soru (Renato, all’epoca governatore della Sardegna, ndr) ha fatto di tutto per farglielo cambiare questo progetto». Casamonti: «Lo so ...me lo ha detto, è una cosa oscena: ha due conchiglioni dalle parti...». Boeri: «...(inc. a causa dei rumori di cantiere) io ho ...anch’io fatto un progetto in segreto ...l’ho dato a Soru che ...(inc) per ... (inc) ... quelle due cazzo di granchiate». Casamonti: «... ma due cagate mortali sono ...(omissis)».
Fonte: Guido Ruotolo Fulvio Milone, La Stampa 16/2/2010, pagina 6