varie, 12 maggio 2010
Tags : Gianni Boncompagni
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BONCOMPAGNI
Gianni" -
«I disc jockey sono logorroici, parlano solo di cose interne: io sento solo perle come Radio Maria» (Gianni Boncompagni) (Luca Telese, il Giornale 12/12/2001).
Soprannome di Gianni Boncompagni: panciera gialla (Michele Anselmi, l’Unità 01/04/2001).
Gianni Boncompagni, a suo dire ”innamorato perso”, le avrebbe fatto trovare un giorno in camerino un collier da 30 milioni: «Io l’ho mandato a quel paese in diretta. Nessuno mi ha comprato, fino a questo momento» (Cristina Quaranta, ex Grande Fratello) (Alessandro Calderoni, il Borghese 17/09/1998).
Gianni Boncompagni considera le discoteche «luoghi di tortura bui, assordanti, tribali e nemici della comunicazione. Posti che ho sempre detestato» (Framm. 57311).
Moltissimi i vip con la passione dei cibi surgelati, ad esempio Gianni Boncompagni, per stipare tutte le buste, s’è comprato due enormi freezer:«Sono la mia biblioteca: sugli scaffali, i primi piatti vicino ai primi, i contorni coi contorni, il pesce col pesce. Vado spesso in una boutique di surgelati a Roma, a Ponte Milvio, dove trovo specialità danesi e olandesi, piatti etnici come pollo al curry e risi pilaf, prodotti tipici italiani come la ribollita» (Monica Bogliardi, "Panorama",19/12/2002 pagina 323).
La volta che Gianni Boncompagni fece da chaperon a Salvatore Quasimodo in Svezia: «Quando Quasimodo venne per l’Oscar lo accompagnai dovunque, musei, gallerie. Alla fine, distrutto, mi disse: "Ma qui non si fotte?"»( Claudio Sabelli Fioretti, "Sette" 31/7/2003, pagina73).
Tra le fidanzate «professionali» di Gianni Boncompagni, Isabella Ferrari, «che è diventata un’attrice famosa. diventata anche colta. Io non c’ero riuscito a farle leggere i libri. Le si chiudevano gli occhi alla prima pagina. C’è riuscito un fidanzato intelligente, Marco Tullio Giordana. Adesso sono vent’anni che Isabella legge un libro al giorno» (Claudio Sabelli Fioretti, "Sette" 31/7/2003, pagina 71.).
A Gianni Boncompagni non piace la «prima serata»: «E’ il momento dei telemorenti. Me li immagino davanti al televisore, con la flebo, il prete pronto per l’estrema unzione, il notaio nel caso vogliano cambiare testamento. Tutti analfabeti. Appena c’è qualche parola diversa non capiscono. Capiscono solo "cane", "pane", "minestrina col dado". Stanno lì col plaid anche d’estate e non comprano mai niente. La prima serata è preda dei format. Io sono un regista-autore. I format li può fare chiunque» (Claudio Sabelli Fioretti, "Sette" 31/7/2003, pagina 71.).
Quando Berlusconi faceva un mucchio di regali: ”Orologi pazzaschi, mozzafiato, con la sua firma dietro. D’oro luccicanti, importabili” (Gianni Boncompagni) (Enrica Brocardo, ”Vanity Fair” 21/10/2004, pagina 28).
La volta che Gianni Boncompagni pranzò con Silvio Berlusconi in pieno agosto nella sua casa di via dell’Anima a Roma: ”Era caldo, dissi al suo cuoco: ’Spegnete il riscaldamento?’. E Berlusconi: ’Come il riscaldamento?’ E’ un gag che faccio sempre. Lui non la capì, risero gli altri. ’Ah!’ Disse. Aveva perso la battuta. Cosa che gli secca molto” (Enrica Brocardo, ”Vanity Fair” 21/10/2004, pagina 28).
Gianni Boncompagni, uno dei protagonisti dell’etere di Stato con trasmissioni come «Bandiera Gialla» e «Alto gradimento», la Rai di allora se la ricorda bene: «Chi telefonava veniva prima registrato e andava in onda in differita, bastavano dieci secondi. Facevano paura le incursioni politiche. Su certe parole poi c’era il veto, non si poteva nemmeno dire inguine. Era una situazione sovietica. Inevitabile che le radio libere bucassero l’etere. Però all’inizio non andavano oltre il pianerottolo» (Fabio Poletti, La Stampa 22/11/2004, pag. 13).
Boncompagni e Bracardi firmarono insieme parecchi successi, per Mirelle Mathieu e per Raffaella Carrà, la celebre Fiesta ma anche E salutala per me e Forte forte forte: ”Notti e notti passate insieme a scrivere canzoni e lunghi pomeriggi trascorsi alla Rca aspettando che qualche disgraziato ce le prendesse”, dice Boncompagni (Scheda biografica BRACARDI Franco).
Irene Ghergo, che per vent’anni è stata al fianco professionale di Gianni Boncompagni, racconta i suoi trascorsi televisivi: «Siamo stati i primi a portare il gossip, la ”froceria”, l’autoreferenzialità, dentro le case degli italiani» (A.A., ”Panorama” 28/4/2005. pag. 265).
Boncompagni aveva elaborato la ”teoria della ragazza raggiungibile”. Diceva: "Se prendessi delle bellezze o ballerine e attrici professioniste, si romperebbe il rapporto di immedesimazione col pubblico". Veline, letterine, reality show alla Grande Fratello e programmi alla Saranno Famosi sono figli di quella intuizione (Vanity Fair 12/05/2005, Candida Morvillo).
Per Gianni Boncompagni l’Auditel è fasulla (Paolo Giordano, "il Giornale" 10/5/2005, pag. 31.).
A Torino, un giornalista ha domandato a un atleta inglese: «Cosa ne pensa della neve delle olimpiadi?». La risposta è stata: «Una cannonata!» (Gianni Boncompagni) (Gianni Boncompagni, ”Il Foglio” 10/2/2006).
La Carrà, Boncompagni e Japino, che sono un pezzo della storia d’Italia e vivono nello stesso residence di Roma, quartiere Vigna Clara, ognuno a casa sua (Giancarlo Dotto, La Stampa 12/2/2007).
A Sanremo 2007 nella "notte" del venerdì ci sono Arbore, Boncompagni e Beatrice Borromeo (Framm 132445).
Gianni Boncompagni scopre Raffaella Carrà al suo ritorno dagli States (dopo l’uscita di Il colonnello Von Ryan), mentre è impegnato nella realizzazione di spot per la promozione del CAP (codice di avviamento postale), girati in un salotto ricreato in piazza di Spagna a Roma (Fabio Canino con Roberto Mancinelli, Raffa, Sperling & Kupfer Editori, 2006, 20 euro.).
Quando il giovane ed efebico Vasco Rossi si presentò a ’Discoring’, un programma domenicale di novità musicali, per presentare la sua canzone ’Albachiara’, Gianni Boncompagni non si trattenne dal prenderlo bonariamente per il naso. Vasco era il classico rocker precipitato a Roma dalla provincia (Edmondo Berselli, L’espresso 12/7/2007).
«Il programma si chiamerà Bombay, un nome che evoca un casino rumorosissimo. Niente a che vedere con Lugano». Ironico, tagliente, sempre sul filo del paradosso e un metro al di qua dell’assurdo. Gianni Boncompagni ricomincia da La7 e riparte da Bombay, una lettura surreale, anarcoide e lunare dei fatti più attuali. Promette «un programma diverso dal solito» Boncompagni che è regista e autore del programma con Giovanni Benincasa: «Ridiamo dalla mattina alla sera, speriamo che il pubblico ci segua. Abbiamo in testa mille cose, trovate, idee». A partire dalla scenografia che, altra promessa, sarà di qualità: «Noto che in genere la grafica e l’estetica vengono tenute in bassa considerazione. Sui canali Mediaset l’estetica è pessima. Alla Rai va un po’ meglio, c’è più tradizione» (Renato Franco, Corriere della Sera 3/9/2007).
Raffaella Carrà: « Io mi sono innamorata di un uomo meraviglioso come Gianni Boncompagni da giovane ed è stato bellissimo perché, dopo il difficile rapporto con mio padre, mi ha ridato la fiducia negli uomini. La nostra è stata una coppia paritaria e mi ha fatto un gran bene: stando vicino all’ aretino si è sviluppata la mia ironia». Dopo undici anni la storia è finita e si è messa con Sergio Japino» (La Repubblica 06/01/2008, pag.44 IRENE MARIA SCALISE).
A proposito di uomini protettivi, la storia inizia con Gianni Boncompagni. «Una cicatrice su cui non voglio tornare. Ero così giovane (Isabella Ferrari) (Giancarlo Dotto, Gioia 20/2/2009).
Bracardi: « una sentenza del tribunale di Milano emessa il 28 giugno 2005 dal giudice Marisa Gisella Nardo a proposito di un’enciclopedia, pubblicata da Franco Maria Ricci, che ometteva i nomi miei e di Marenco come inventori, scrittori e autori dei nostri personaggi presenti nel programma, e non Arbore e Boncompagni, come a loro fa comodo far credere con la complicità di Maurizio Riganti, il dirigente Rai che poi dette ordine di bruciare tutti i nastri di ”Alto Gradimento’” » (Fulvio Abbate, il Fatto Quotidiano 28/1/2010).
Le lolite di Non è la Rai Da Renzo Arbore a Gianni Boncompagni. Sua e di Irene Ghergo la firma di Non è la Rai, format quotidiano di Canale 5 dal 1991 al 1995. Tra le ragazze acqua e sapone che vi hanno preso parte sono uscite delle vere stelle, da Claudia Gerini a Laura Freddi. Ma soprattutto Ambra Angiolini, che confessò come il diavoletto, una creatura computerizzata con la quale condivideva lo schermo, le aveva detto che ”Dio era dalla parte di Berlusconi mentre il diavolo stava con Occhetto”. Era il ”94, in piena campagna elettorale per le elezioni politiche vinte poi da Silvio Berlusconi (Novella 2000, n. 43, 22/10/2009, pp. 80-81).
«Con Pippo Baudo. un siciliano passionale che a me piace molto». Gianni Boncompagni alla domanda "Con chi le piacerebbe tornare a fare la tv? " (Giampiero Mughini Panorama, 24/03/2005).
Quella volta che Irene Ghergo mise insieme Gianni Boncompagni e Carmelo Bene: «Si sono piaciuti molto. Ridevano smodati la sera a guardare Demetra, un’improbabile astrologa che pontificava in romanesco da una tivù locale». Tra gli uomini della sua vita: Gianni Boncompagni, «lavorare con lui è uno spasso. Gli dico sempre: guarda che tu sei frocio» (Giancarlo Dotto, Gioia 17/04/2010).
Ambra Angiolini di Gianni Boncompagni: «Ci mandiamo mail da fuori di testa. Mi chiama la vecchia Ambra: dopo i 30 dice che è ora di ritoccarsi la faccia. Dice di vivere con distacco l’ambiente e di guardare tutto da casa mia, è lì che si torna, è da lì che si va a lavorare. semplice e maledettamente vero. Gianni è un finto cinico. Non dev’essere facile essere lui; è più facile essere me» (Valerio Cappelli, Corriere della Sera 11/05/2010).