varie, 12 maggio 2010
Tags : Gianfranco Boni
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BONI
Gianfranco" -
Gianfranco Boni, l’ex direttore della Popolare di Lodi, ”una mente finanziaria fuori dal comune”, uno che magari faceva scelte discutibili, ma ci metteva sopra la sua firma (dalla scheda biografica BERNARDINELLO Alberto).
Fiorani Gianpiero Fiorani, già presidente della Banca popolare italiana (ex Lodi), è stato trasferito da San Vittore a casa sua, dove resterà agli arresti domiciliari fino a nuovo ordine. Il gip Clementina Forleo ha premiato con la scarcerazione sua e di Gianfranco Boni (ex direttore generale della banca) importanti rivelazioni che Fiorani avrebbe fatto in ordine non solo ai movimenti della Popolare nella scalata Antonveneta, ma anche (e soprattutto) all’attività di Giovanni Consorte nella tentata scalata Unipol a Bnl (varie-Framm. 120700).
Gianfranco Boni è nato a Lodi nel 1958. Direttore finanziario della Banca Popolare Italiana, era di fatto il braccio destro di Fiorani, quello che curava i clienti privilegiati e creava le strutture off-shore. [1] Dopo il rinnovo dei vertici, il nuovo cda Bpi ha presentato un’azione legale contro di lui per aver commesso «fatti ai danni della banca». Il 17 ottobre è stato interrogato negli uffici della procura di Milano. Martedì è finito in prigione (Il Messaggero 14/12/2005).
Silvano Spinelli, ex consulente della Bpl, era «l’uomo di fiducia» di Fiorani che lavorava sui conti esteri da utilizzare per il riciclaggio. [1] Adesso agli arresti domiciliari, è stato iscritto nel registro degli indagati per aggiotaggio, insider trading e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza. [2] Quando gli hanno chiesto se era vero che gestiva le posizioni di alcuni clienti Bpi per farsi dare parte dei guadagni derivanti da speculazioni ha risposto: «Sì è vero, con alcuni clienti mi ero accordato perché questi mi retrocedessero in contanti parte dei guadagni che Boni faceva conseguire investendo in titoli. In particolare tali clienti mi retrocedevano almeno il 40 per cento del guadagno, consegnandomi il denaro contante che spartivo con Fiorani e Boni. I clienti prelevavano il denaro contante e me lo consegnavano in ufficio. Era stato Fiorani a suggerire di sondare questi clienti per verificare se fossero disposti a dividere gli eventuali guadagni che noi potevamo fare avere loro. Posso dire solo che quello che noi abbiamo guadagnato era utilizzato per arricchimenti personali» [24] ([1]Morya Longo, Giovanni Negri, Il Sole-24 Ore 15/12/2005; [2] Il Messaggero 14/12/2005; [24] Luca Fazzo, Marco Mensurati, la Repubblica 16/12/2005).
Il gip Clementina Forleo ha firmato ieri sera l’ordine di arresto dell’ex numero 1 della Popolare di Lodi, poi Popolare italiana (Bpi), Giampiero Fiorani, e di altre tre persone – Gianfranco Boni (ex direttore finanziario Bpi), Silvano Spinelli e Giuseppe Besozzi – con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’aggiotaggio, all’appropriazione indebita e ad altri reati [...].Prima della clamorosa decisione presa ieri, sua era stata la firma dell’atto di interdizione dai pubblici uffici dello stesso Fiorani, di Stefano Ricucci, di Emilio Gnutti e di Gianfranco Boni, e sua anche la richiesta di sequestro delle azioni della banca padovana (Il Foglio 14/12/2005).