Frammenti, 10 maggio 2010
Tags : Brigitta Boccoli
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BOCCOLI
Brigitta"
Brigitta Boccoli ha iniziato a lavorare a tredici anni, come showgirl. «Successo facile, da giovanissima, senza aver minimamente lottato per ottenerlo. Ero viziata dalla gente, per quella che all’epoca mi pareva una meravigliosa avventura. Ma dopo ”Domenica In” il telefono ha smesso di squillare. Per due anni. Non lavorare dopo quella frenetica attività era scioccante, ma io non facevo nulla per cambiare la situazione, mi limitavo a prendermela con i miei genitori che ritenevo responsabili di una scelta che, pensavo, mi aveva rovinato il futuro. Dopo due anni mi sono resa conto che dovevo risolvere io il mio problema. Per caso, ho saputo che il giorno dopo c’era una riunione in Rai per una nuova trasmissione; mi sono presentata fingendo che mi avessero convocato e ostentando un’assoluta sicurezza. Risultato? Si sono messi a ridere e mi hanno preso. Anni dopo, mi è successo ancora di non avere lavoro, e immediatamente sono andata a vendere macchine nell’autosalone di un mio amico. Psicologicamente è importante fare qualcosa, avere un impegno e degli orari da rispettare. Altrimenti, con tanto tempo per pensare, viene automatico fare la vittima e far ricadere tutte le motivazioni sugli altri: in realtà il problema siamo noi stessi. Il mio consiglio è di reagire, ma soprattutto di non soffermarsi a pensare di chi sia la colpa, non assumere atteggiamenti vittimistici, perché ti chiudono in te stesso e peggiorano solo la situazione. Per quanto mi riguarda, ho scoperto che da quando ho smesso di dare le colpe ai miei genitori la situazione è nettamente migliorata!».
Fonte: Marina Baumgartner, Macchina del Tempo, aprile 2004 (n.4)