Frammenti vari, 8 maggio 2010
Tags : Loris Capovilla
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE ”CAPOVILLA
LORIS”
Loreto è l’approdo dei grandi giubilati. Prima di lui sono finiti lì gli ex segretari di Giovanni XXIII, Loris Capovilla, e di Paolo VI, Pasquale Macchi. (Sandro Magister, ”L’espresso” 8/6/2006).
«Considerando che padre Pio è stato prima beatificato e poi canonizzato da Giovanni Paolo II ed oggi è uno dei santi più amati del mondo, mi sembra chiaro che da parte di Papa Roncalli vi sia stato un giudizio sbagliato, condizionato da tutta una serie di circostanze». A commentare così i documenti riportati nel libro di Sergio Luzzatto Padre Pio (Einaudi), e ripresi ieri da Aldo Cazzullo sul Corriere, è l’ex segretario personale di Giovanni XXIII, l’arcivescovo emerito di Loreto, monsignor Loris Capovilla. Da parte del Papa, sostiene, «non c’era alcun pregiudizio» verso il frate di Pietrelcina: «Erano gli uffici a trasmettere notizie negative su quanto avveniva a San Giovanni Rotondo, e il Papa non poteva far altro che prenderne atto». D’altronde, nota Capovilla, Giovanni XXIII «era un uomo e come tale non era infallibile, avrà commesso anche lui i suoi errori» (Antonio Carioti, Corriere della Sera 25/10/2007)
«Erano gli uffici a trasmettere notizie negative su quanto avveniva a San Giovanni Rotondo: il Pontefice non aveva alcun pregiudizio ma non poteva che prenderne atto - spiega l’arcivescovo Loris Capovilla, segretario personale di papa Roncalli -. Il suo timore nasceva dalle informazioni degli incaricati della Santa Sede» (Giacomo Galeazzi, La Stampa 26/10/2007)