Marco Belpoliti, La Stampa 3/5/2010, pagina 29, 3 maggio 2010
LE DUE RUOTE MEGLIO DAVANTI
Davanti o dietro? Dove mettere le due ruote? Sino a qualche tempo fa la risposta era sicura: dietro. L’Apecar, due ruote dietro, nasce nel 1947, in tempi di ricostruzione del paese. Se la inventa Corradino D’Ascanio, il padre della Vespa (1946). Si tratta di un carretto che al posto dell’asino o del cavallo ha un motore a scoppio. Diventa il carro per antonomasia: merci (bombole a gas e arance), passeggeri (taxi e gruppi famigliari), magazzino ambulante e negozio su strada (arrotino e pizzicagnolo). una delle icone del mondo contadino in transizione verso la modernità industriale; tutto prima del boom economico dei Sessanta, come ci ricorda Vanni Pasca in «Apecar» (Italianità, Corraini).
L’economia povera del Bel Paese ha nell’Ape il suo simbolo. E quando in Italia tramonta, l’Apecar invade i Paesi del Terzo Mondo, dall’India al Messico. Oggi si produce in India e in Cina. Pasca lo paragona allo Swatch: trasformato e decorato in mille modi possibili, persino come carretto siciliano ritratto nelle foto di Melo Minnella in «L’Ape. Antropologia su tre ruote» (Eleuthera). Ora la Piaggio ha portato le due ruote del carretto da dietro a davanti. Si chiama Mp3, come il sistema di riproduzione audio: Motion Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3, l’algoritmo di compressione audio di cui ci serviamo per ascoltare musica, e non solo. Si guida come una moto, ma con più sicurezza: le tre ruote assicurano una tenuta di strada maggiore rispetto alle due, dice la pubblicità. Affissa ora su grandi cartelloni pubblicitari la promozione insiste su questo: si guida meglio con la pioggia.
Come mai le due ruote si sono trasferite davanti? A parte l’aspetto tecnico, non secondario, è quello simbolico su cui forse puntare l’attenzione. Dall’animale-carretto dell’Ape all’animale-guidatore dell’Mp3? Le due ruote davanti generano il Centauro. Siamo passati dall’animale-macchina alla macchina-animale, come il posthuman odierno impone. Il Centauro del mito ha la parte animale davanti, e quella animale dietro, come l’Mp3 della Piaggio. Certo alla moto-centauro di oggi manca la quarta gamba, ma con una gamba-ruota in più sarebbe un’auto; con una in meno è ancora una motocicletta. Così conserva la sua natura ibrida, la più adatta a vivere saettando questi nostri tempi.