ANGELO ALLEGRI, il Giornale 30/4/2010, 30 aprile 2010
DA SISTEMARE
MANCA LA TRASPARENZA -
Il sito internet creato appositamente dalla Rai (www.contrattidiconsulenza. rai.it) è di una povertà francescana: un’unica pagina bianca con il logo della televisione di Stato. Più in basso due righe in carattere minuscolo: «Lavori in corso Contratti di consulenza Rai. A breve sarà disponibile la documentazione relativa». «A breve», naturalmente, è un concetto del tutto relativo, visto che la pagina è identica dal 2007. In questi tre anni e con quel sito la Rai avrebbe dovuto applicare una legge, la numero 244, approvata per l’appunto 36 mesi fa, che doveva, una volta per tutte, rendere trasparenti i contratti della tv di Stato con fornitori esterni. Contratti di tutti i tipi. E tanto per capirci anche quellil egati agli incarichi affidati da Raiuno alle società che fanno capo (per il 51%) a Francesca Frau, madre di Elisabetta Tulliani, compagna di Gianfranco Fini. Come capita sempre nel Paese delle grida manzoniane le norme sono nella loro formulazione severissime: ogni contratto di consulenza stipulato con enti pubblici o equiparati dovràesserepubblico.Nonsolo:«Nessunattocomportantespesa,aisensi deiprecedentiperiodi,potràricevere attuazionesenonsiastatopreviamenteresonoto, conl’indicazione nominativadeidestinatariedell’ammontaredelcompensoattraversola pubblicazionesulsitowebdell’amministrazioneodelsoggettointeressato,nonchécomunicatoalgovernoe alParlamento». Durissimelesanzioni:incasodiviolazione, tutti gli enti pubblici, Rai compresa,eglistessiconsulentisono tenutial rimborso, atitolodidanno erariale,diunasommaparia10volte l’ammontaredellasommaillegittimamenteerogata». Ricapitolando:illegislatoreritiene cheiconsulentidellaRaielesomme daessiricevutedebbanoesserepubblici;chesenonresipubbliciicontrattinonpossanoessereattuati; chese attuatiesponganoiconsulentiauna multaparia10volteicompensiincassati.Tuttomoltochiaroeammirevole.Senonfosseche,approvatalalegge,creatoilsito,tuttoèrimastoletteramorta. All’iniziodel 2008l’Aduc, un’associazionedi consumatori, ha presentatounespostoallaCortedei conti.Quest’ultimahaapertounadoverosaindagine(dicui,peraltro,sisonoperseletracce). Qualchetempo dopoDonatellaPoretti,senatriceradicaleelettanel Pd, hapresentato un’interrogazioneincuicitaval’imbarazzatarispostadiNinoRizzoNervo,consiglieredellaRai,aungiornalistadiRadio24chegliricordaval’obbligodileggeel’inadempienzadella tvpubblica: «Lei mi dàunanotizia chenonconoscevo, iocredevoche avessegiàmesso…francamentenon losapevo,mitrovoimpreparato,possoinformarmi…». Il colloquioèdel 25febbraio2008.Daalloranullaèaccaduto. Capitacosì chequandonei giorni scorsièemerso,primagrazieaDagospia,poialGiornale,chelasocietàdellasignoraFrau,«suocera»diFini,ha uncontrattodaunmilioneemezzodi euroconilprimocanaleRai,diretto dall’exgiornalistaMauroMazzaevicinoalpresidentedelCamera,l’indignazionesièsprecata.ControilGiornale, naturalmente. Intanti hanno parlatodiattaccoallafamigliadell’ex leaderdiAn,distrumentalizzazione, di killeraggio. Nessuno(salvolagià menzionatasenatricePorettichecon uninterventoaPalazzoMadamaha ricordatolasuainterrogazionedidue anniprima),hacitatoleragioniditrasparenzacheavevanomotivatouninterventodel legislatore. Nessunoha provatoaimmaginarecosasarebbe successose,peresempio,alpostodella«suocera»diFini,cifossestataquelladiSchifani.OcosasarebbesuccessoselaRaiavesseobbeditoallalegge, conilnomedella«suocera»diFiniautomaticamentepubblicizzatoviainternet.Lalegge,però,c’è.Ebisognerebbepureapplicarla.Senevedrebberodellebelle.