ROBERTO ROMBI, la Repubblica 3/5/2010, 3 maggio 2010
POLANSKI - DA TRENTATR ANNI BRACCIO DI FERRO TRA L´ARTISTA E LA LEGGE USA
Sono passati trentatré anni da quando Roman Polanski ebbe rapporti sessuali con una ragazza minorenne, e i conti per il regista sono ancora aperti. Un iter giudiziario, il suo, lunghissimo, un vero e proprio braccio di ferro.
l´estate del 1977. Col miraggio di un servizio fotografico, l´autore di Chinatown convince la tredicenne Samantha Geiger a raggiungerlo nella villa hollywoodiana di Jack Nicholson dove avviene lo stupro. Trascinato l´8 agosto del 1977 davanti al giudice di Santa Monica, Lawrence Rittenband, Polanski ammette lo stupro e accetta - su proposta dell´avvocato della vittima che vuole risparmiare alla sua assistita la deposizione pubblica in tribunale - il patteggiamento. Viene trasferito nella prigione californiana di Chino dove dovrebbe rimanere per 90 giorni. Dopo 42 giorni il regista viene rilasciato anticipatamente con la condizionale. Ma il patteggiamento della pena per stupro non estingue l´accusa di abuso. Uscito di prigione Polanski, prima dell´inizio del processo, fugge in Inghilterra e poi a Parigi dove era nato, nel 1933, da genitori ebrei polacchi. a quel punto che nel 2005 gli Stati Uniti emettono un mandato di cattura internazionale: ma il regista continua a muoversi liberamente in Europa e in Svizzera dove ha una casa a Gstaad. Negli anni scorsi Roman Polanski aveva cercato di raggiungere un accordo con la magistratura americana dicendosi pronto ad ammettere la propria colpevolezza in cambio di una revisione della condanna. Nel maggio 2009 il tribunale di Los Angeles rifiuta la richiesta presentata dagli avvocati del regista in cui si evidenziavano errori giudiziari nel processo del 1977. Lo spettro della giustizia si ripresenta a Polanski il 26 settembre del 2009. Il regista deve ricevere un premio alla carriera al festival di Zurigo. Appena sbarcato dall´aereo viene arrestato dalla polizia svizzera sulla base del mandato di cattura internazionale. Il 25 novembre 2009, il tribunale di Bellinzona accoglie il ricorso del regista e trasforma la detenzione carceraria in arresti domiciliari. L´ultimo atto è di qualche giorno fa. Il tribunale di Los Angeles respinge il ricorso di Polanski che chiede di essere processato in contumacia. Intanto, dopo aver pagato una pesante cauzione, consegnato i documenti di identità e sempre controllato elettronicamente, in attesa dell´estradizione, Polanski è bloccato nel suo chalet di Gstaad.