Varie, 3 maggio 2010
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Rahnavard Zahra
• (Zohreh Kazemi) Borujerd (Iran) 31 ottobre 1945. Artista. Politico. Moglie di Hossein Moussavi, candidato riformista che fu sconfitto da Mahmoud Ahmadinejad alle presidenziali 2009 (verdetto molto contestato che scatenò proteste represse con la forza dal regime) • «Della moglie di Mahmoud Ahmadinejad non si conosce né il nome né il volto. Lei è invece l’immagine fiera, progressista, colta ed ”emancipata” del khomeinismo [...] definita la ”Michelle Obama iraniana” da numerosi media occidentali, è la principale teorica del velo islamico in Iran. [...] Per molti anni è stata cancelliere della più grande università iraniana per ”sole donne”. una matrona sciita che ha forgiato un sinistro femminismo islamista. Sostiene che attraverso il velo, paramento consustanziale e simbolo di sottomissione delle donne nel mondo islamico e in Europa, le ragazze dell’islam possano essere ”liberate”. Nel 2000 Zahra portò avanti una campagna perché potessero indossare anche veli fantasiosi, non soltanto neri. ”Non è il nero il colore della rivoluzione, ma i colori divini”. ”Non sono la Michelle Obama dell’Iran”, ha detto [...] unica donna rettore universitario dell’Iran. ”Sono una seguace di Fatimah, la figlia del profeta Maometto. Rispetto tutte le donne attive”. Un incoraggiamento alla repressione di tutte le donne che nei paesi musulmani tentano di sfuggire all’obbligo dell’hidjab a rischio della loro stessa vita. Visto che in Iran è il velo o la morte, Zahra vuole che le donne musulmane lo indossino ”liberamente”. [...] Ha scritto libri su arte, letteratura, poesia, religione e politica. [...] Indossa semplici sandali e a chi le fa presente che in Iran le donne sono oppresse [...] risponde: ”Qui adorano Dio, significa che non adorano gli Stati Uniti, non adorano i cosmetici, non adorano il consumismo. Le donne non sono schiave dei mariti”. diventata famosa prima del marito [...] e si parla anche di suoi presunti addestramenti al terrorismo di molte donne iraniane. Ha scritto [...] libri, fiera di essere ”un esempio di donna islamica rivoluzionaria”. Per Zahra il velo è un simbolo del progresso: ” la più grande cosa che la Rivoluzione islamica ha fatto per le donne, le ha liberate dall’essere oggetti sessuali e le ha rese persone intellettualmente e spiritualmente importanti”. Scultrice e già consigliera del presidente [...] Khatami, Zahra ha visto esporre le proprie opere in molte piazze di Teheran. Sostiene che ”il valore fisico della donna islamica è riservato alla casa e al marito, non ai capitalisti e agli stranieri. Le donne nel mondo islamico sono le più libere del mondo”. Il suo ideale movimentista l’ha appreso dal maestro e ideologo della rivoluzione, Ali Shariati [...] anche [...] l’ayatollah Alì Khamenei, era vicino a Shariati e condivideva molte delle sue idee. Shariati e Zahra, che lei conobbe e seguì quando aveva appena vent’anni e usciva da una famiglia aristocratica, vedono nello sciismo un credo rivoluzionario. [...] Il suo cognome, Rahnavard, significa ”colei che è nel sentiero islamico” [...]» (Giulio Meotti, ”Il Foglio” 19/6/2009).