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 2010  aprile 30 Venerdì calendario

Karim Rashid l’ha comprata modernista sull’Hudson per passarci i fine settimana. George Bush senior ne ha fatta costruire una in stile New England sulla tenuta di Kennenburkport per il suo medico personale

Karim Rashid l’ha comprata modernista sull’Hudson per passarci i fine settimana. George Bush senior ne ha fatta costruire una in stile New England sulla tenuta di Kennenburkport per il suo medico personale. Se uno dei più famosi designer del mondo e un ex presidente degli Stati Uniti scelgono di dotarsi di una casa prefabbricata, significa che l’abitazione nata sulla catena di montaggio ha perso lo stigma della modestia che si porta dietro dal 1908, quando Sears cominciò a spedire in tutto il paese economici kit contenenti le prime case di proprietà di centinaia di migliaia di americani. Allora era il padre di famiglia che, prontuario in una mano e martello nell’altra, erigeva il proprio tetto. Oggi che si possono ordinare su catalogo anche magioni di 5mila metri quadrati con più piani, portici, taverne, cantine e garage, servono come minimo una gru di 30 metri e una squadra di professionisti guidati da un capocantiere. E non è detto che sia necessario vivere a Cape Cod per abitare in una villa kennediana: alcune ditte particolarmente collaudate consegnano dimore di qualsiasi volume in qualsiasi parte del mondo. Inghilterra, Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Olanda, Ucraina e Giappone sono le nazioni (dopo Canada e Stati Uniti) in cui l’edilizia modulare è più diffusa, ed è proprio da queste zone che arrivano sempre più regolarmente ordini per chalet, bungalow, cottage, case, condomini in stile "americano", scelti e customizzati a colpi di click sui siti delle varie aziende costruttrici. «I clienti stranieri si distinguono per l’impegno sul piano energetico, per la voglia di provare nuove tecnologie, per la pazienza e la persistenza», dice Dave Wrocklage, 57 anni, direttore del marketing di Epoch Homes, impresa del New Hampshire tra le più rodate nell’export internazionale. Particolarmente all’avanguardia sui piani del risparmio energetico e della sostenibilità dei materiali, e convenienti sul piano economico (la produzione "di massa" permette un risparmio che va dal 10 al 35% rispetto agli edifici costruiti direttamente in loco), le case prefabbricate viaggiano in container e arrivano al committente sottoforma di stanze finite da incastrare l’una con l’altra, oppure (per le metrature più ampie e le finiture di alta gamma) in sezioni di pareti, pavimenti, solai; l’impiantistica è in ogni caso sempre completa. Alla signora giapponese che si fantastica Rossella O’Hara e desidera vivere in una riproduzione di Tara non resta che comprare un terreno e far trovare le fondamenta pronte per la consegna della sua villa coloniale in scatola. 30 aprile 2010