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 2010  maggio 03 Lunedì calendario

STIPENDI IN ITALIA IL POTERE D’ACQUISTO NON CALATO

Su l’inflazione, ma per ora le retribuzioni riescono a mantenere intatto il loro potere d’acquisto. Ora però la massa salariale, con la crisi, potrebbe scendere». L’affermazione è del ricercatore Mario Vavassori, numero uno di Od&M, società specializzata nelle indagini retributive.
Il Rapporto sulle retribuzioni, basato sull’analisi di quasi 700mila buste paga rappresenta il maggior indicatore delle tendenze remunerative e il valore di mercato delle diverse posizioni professionali. Veniamo così a scoprire che in media i dirigenti percepiscono 104.342 euro lordi l’anno, i quadri 51.804, gli impiegati 26.151 e gli operai 21.723.
Credito e assicurazioni presentano i valori retributivi più alti per dirigenti e quadri, l’industria è invece più generosa con impiegati e gli operai. Le società di servizi presentano invece valori al di sotto della media in tutte le categorie tranne che per gli operai; mentre il commercio e il turismo offrono i valori più bassi per gli impiegati e gli operai. I servizi presentano andamenti leggermente negativi per i dirigenti, il commercio per dirigenti e quadri.
I dirigenti meglio pagati si trovano a Nord-ovest (106.104 euro), seguiti da quelli del Nord-est (104.381), del Centro (102.931) e del Sud (95.377). Lo stesso si può dire per quadri, impiegati e operai. Se il Nord-ovest vince su tutti, il Nord-est batte il Centro, che a sua volta batte il Sud. I trend di crescita più elevati tra il 2008 e il 2009 spettano al Sud e isole per quadri e operai; per gli impiegati la crescita annuale più consistente caratterizza il Nord-est, per i dirigenti la crescita più elevata avviene nel Nord-ovest. Va ricordato che la geografia degli stipendi segue anche quella del costo della vita, che è maggiore nelle aree più favorite dagli stipendi stessi.
Dal punto di vista delle dimensioni, il responso del rapporto è molto chiaro: si guadagna di più nella grande azienda. I dirigenti delle maggiori imprese arrivano a una retribuzione di 112.651 euro lordi, contro i 107.101 della media azienda e i 94.727 della piccola impresa. Le piccole realtà penalizzano anche i quadri, gli impiegati e gli operai, ma non va dimenticato che si tratta di medie retributive, che a loro volta presentano differenze anche notevoli a seconda dei settori e dei mercati.
L’indagine permette anche di mettere ai raggi X le retribuzioni di genere tra uomo e donna. A parità di categoria, le donne sono pagate di meno: 99.267 se dirigenti donne contro i 105.126 degli uomini; 48.748 se donne quadro contro i 52.738 degli uomini; 24.907 se impiegate contro i 27.767 degli uomini; 19.768 se operaie contro i 22.344 degli uomini. Le retribuzioni delle donne crescono anche meno di quelle degli uomini. Gli uomini guadagnano più delle donne dell’11,5% nel caso degli impiegati, del 13,0% nel caso degli operai.
Se il Rapporto conferma una relativa tenuta degli stipendi di fatto degli italiani, si manifestano alcuni punti critici, che sono la tendenza a salire dell’inflazione, il rapporto sperequato tra stipendio lordo e stipendio netto, il gap di genere. «Un aspetto rilevante - afferma Paolo Iacci, Direttore risorse umane di Iccrea Holding (credito cooperativo) - è quello della necessità dell’aumento della quota di stipendio variabile, facendo leva sul merito e sui risultati. Purché questi siano duraturi nel tempo».