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 2010  maggio 01 Sabato calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BITONCI, MASSIMO"


Finisce in tribunale l´ordinanza anti sbandati del sindaco leghista di Cittadella (Padova), Massimo Bitonci, che è stato indagato per «usurpazione di funzione pubblica» dal procuratore di Padova Pietro Calogero. E dal ministro dell´interno Giuliano Amato, che definisce «curiosa» la vicenda, arriva la prima condanna. Pur giudicando l´ordinanza «un riassunto di discipline esistenti», il ministro sostiene che «non si può fare di Cittadella una repubblica diversa dalle altre». Approvano invece, oltre alla Lega, anche esponenti di Forza Italia, An e Udc. Secondo le parlamentari azzurre Elisabetta Casellati e Isabella Bertolini, il sindaco leghista «ha agito nel rispetto della direttiva europea per salvaguardare la sicurezza dei cittadini». […] Ma per la magistratura non si può. Negare la residenza a chi non guadagna almeno 420 euro al mese, non ha una casa decente e ha la fedina penale sporca, come prescrive l´ordinanza, non compete al sindaco, né alla commissione comunale istituita per valutare le richieste. Secondo la magistratura, Bitonci avrebbe «usurpato» i poteri del prefetto e del questore. Il sindaco, sostiene il procuratore, non può infatti sostituirsi alle forze dell´ordine in materia di ordine pubblico. […] Un´ordinanza «ipocrita e razzista», per il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, e che per di più «non servirà a nulla, né a combattere la delinquenza né a regolarizzare il lavoro nero che al Nord è molto esteso». […] «Solo contro i sindaci la giustizia è efficiente», commenta il primo cittadino leghista di Verona Flavio Tosi. […].

Roberto Bianchin, la Repubblica 23/11/2007

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[…] Massimo Bitonci, primo cittadino di Cittadella nel padovano, il sindaco che con l’ordinanza «antisbandati» si è visto recapitare un avviso di garanzia dal procuratore di Padova Pietro Calogero per «usurpazione di funzione pubblica ». Mossa che ha scatenato una bufera politica. Se Flavio Tosi, grazie all’«atto amministrativo », ha già incassato il beneplacito del procuratore di Verona Guido Papalia («È un provvedimento legittimo»), Bitonci ha ricevuto la solidarietà di Gianfranco Fini e Roberto Maroni, che hanno attaccato il procuratore Pietro Calogero: «Alcuni magistrati fanno politica». Intanto, sale il tono della protesta dei sindaci leghisti del Veneto […].

Roberto Rizzo, Corriere della Sera 24/11/2007

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[…] Massimo Bitonci, il sindaco leghista di Cittadella che ha acceso la miccia, fatto il botto e continua a vedere l’effetto che fa pure a sinistra: «Non siamo nè xenofobi, nè razzisti. Applichiamo solo alla lettera il provvedimento del governo del febbraio di quest’anno che prevede la presentazione della documentazione per il rilascio dell’attestazione della regolarità di soggiorno» [...].

Fabio Poletti, La Stampa 25/11/2007

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CITTADELLA (Padova) — [...] La manifestazione in solidarietà di Massimo Bitonci, il sindaco di Cittadella sul quale la Procura di Padova ha aperto un’inchiesta per «usurpazione di funzione pubblica» per aver emanato un’ordinanza «antisbandati » (no alla residenza a stranieri, anche comunitari, senza un reddito e un alloggio certo o «socialmente pericolosi » in applicazione del dl 181/07), inizia con i 40 sindaci leghisti arrivati da tutto il Veneto, più rappresentanti di Udc e An, che appuntano sulla fascia tricolore una coccarda nera «perché lo Stato è morto ed è distante dai bisogni dei cittadini ». [...] Sotto il palco saranno circa in 500. Sventolano tutte le bandiere di quella che una volta era la Casa delle Libertà: Forza Italia, Lega, Alleanza Nazionale, Udc. Ai lati della piazza la gente fa la fila per firmare in sostegno al sindaco Bitonci.
Umberto Bossi non è venuto, anche se la sua presenza era stata annunciata. C’è l’europarlamentare Borghezio con il solito repertorio di «Padania libera- Roma ladrona-secessione» e l’ex ministro delle Riforme Roberto Calderoli che prima fa un gesto eloquente con l’avambraccio: «Oggi Cittadella ha dimostrato di avercelo duro!». [...] Ma il più osannato di tutti è Flavio Tosi, il sindaco di Verona, che ha appena fatto approvare un «atto amministrativo» sulla falsariga dell’ordinanza di Bitonci. [...] A Zanonato e Padova dedica il suo rabbioso intervento Massimo Bitonci, l’eroe del giorno («Santo subito», urlano): «Zanonato, hai trasformato Padova in una pattumiera. A te dovevano inviare l’avviso di garanzia» [...].

Roberto Rizzo, Corriere della Sera 26/11/2007

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[…]Così ora tocca fare i conti con il movimentismo di decine di sindaci del lombardo-veneto, scatenati nella gara a chi s´inventa il provvedimento più spettacolare contro gli stranieri. [...] Ha fatto scuola Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella, con l´ordinanza che prescrive un reddito minimo di residenza. Vale la pena di ricordarne i termini: iscrizione all´anagrafe comunale vietata per chi non dimostri un´entrata minima di cinquemila euro l´anno. [...]

Gad Lerner, la Repubblica 4/12/2007

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[...] Massimo Bitonci, 42 anni, commercialista, rugbista, maratoneta e sindaco leghista di Cittadella. Dietro di lui, il gruppone dei sindaci. […]. Nella sua maratona il sindaco Bitonci continua a tenere la testa. Oggi sarà perfino a Roma, in Senato, presente tra il pubblico quando il capogruppo Roberto Castelli prenderà la parola nel dibattito sul decreto sicurezza. Il testimonial dei sindaci fai da te, dell’arte veneta di arrangiarsi tra leggi e regolamenti, codici e ordinanze. A Cittadella, il suo paese, niente case agli extracomunitari con reddito inferiore ai cinquemila euro all’anno, e pazienza se la Procura della Repubblica di Padova l’ha messo sotto accusa. E’ una medaglia, per il maratoneta. E le tv della chiacchiera ora se lo litigano.
«In Veneto almeno 50 sindaci hanno già annunciato che adotteranno la mia ordinanza - dice -. In Provincia di Milano stanno raccogliendo le adesioni. Qualcosa di grosso si sta muovendo, finalmente. Però bisogna stare attenti a non sbagliare». Ecco, a non spararla sempre più grossa. Come a Belluno, dove il vicesindaco leghista è stato dimissionato dal sindaco Antonio Prade, Forza Italia, «perché qui il problema non esiste». O come il sindaco di Romano d’Ezzelino: «Cosa c’entra? - dice Bitonci - Io le borse di studio agli immigrati caso mai le raddoppierei. Qui si parla di delinquenti, non di razza o religione».
Il rischio, e il sindaco commercialista ha già fatto i suoi conti, è proprio quello, il solito, l’accusa di razzismo. «Io sono stato attentissimo ad evitarlo, anche perché proprio non c’entra. E poi mica li scrivo io i giornali, mica sono io a mettere in fila le notizie che riguardano la nostra sicurezza, o meglio la nostra insicurezza». Bitonci è un leghista dai toni pacati e dalle parole dure: «Come sindaco debbo dire che siamo di fronte ad una sconfitta dello Stato. A Cittadella, per tutelare gli abitanti, abbiamo dovuto organizzare le ronde notturne con 50 volontari. E’ facile far la morale stando in tv o in qualche salotto di città».
Pagina del «Giornale di Vicenza», cronaca di Bassano del Grappa, quattro titoli: «Ottica Ponticello ancora svuotata. E’ il terzo assalto»; «Entrano in casa mentre tutti dormono»; «Rubati alla TecnoItalia computer e contante»; «Case e ditte nel mirino, i ladri si sono scatenati». Non si legge di extracomunitari, o clandestini, o romeni. Ma non importa, anche se non fosse vero la sicurezza e l’insicurezza ormai fanno rima con loro. «Cosa dobbiamo fare, cosa possiamo fare? - continua Bitonci - Arrangiarci da soli. Abbiamo avuto un incontro con il Prefetto di Padova e ci siamo sentiti dire "Prendetevi dei vigilantes"».
[...] «E’ vero - conclude e parte per Roma Massimo Bitonci -. In questi giorni non è successo nulla di particolare, ma l’insicurezza è diventata insopportabile. Quando a Gorgo al Manticano, in agosto, un romeno e due albanesi hanno ammazzato i custodi di una villa, da Roma hanno mandato rinforzi per le Forze dell’ordine: passato un mese sono spariti. Invece, a Roma, un romeno uccide una signora e il governo fa il decreto d’urgenza. A Roma si fa in un modo e qui, nel Nord-Est che lavora, veniamo trattati in modo ben diverso. Dobbiamo arrangiarci da soli? Va bene, lo Stato non c’è e ai cittadini rispondiamo noi. Ma chissà stanotte cosa è successo...».

La Stampa 05/12/2007, pagg.10-11 FULVIO MILONE, ANNA SANDRI, GIOVANNI CERRUTI

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[…] Domenica la Lega si attende centomila persone. Di certo sfileranno 150 sindaci lombardi che hanno imitato il sindaco padovano Massimo Bitonci. In Veneto sono cinquanta, in Piemonte trenta. [...] E Bitonci rivela che «anche un Comune di centrosinistra, Rubano, ha approvato in consiglio una delibera simile alla mia ordinanza». [...].

Stefano Rossi, la Repubblica 11/12/2007

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[…]I piccoli Comuni
A guidare la nuova Lega sono soprattutto i piccoli Comuni. Come [...] Cittadella, dove Massimo Bitonci è diventato famoso per l’ordinanza «anti sbandati», con la quale richiedeva agli immigrati un reddito minimo di 5 mila euro e almeno 14 metri quadrati per abitante in un alloggio. Lo contestarono tutti: oggi incassa il 42 per cento, doppiando il Pdl. Il segreto dell’affermazione della Lega, secondo Francesco Tabladini, ex storico della Lega, «sta proprio nel movimento dei sindaci». Con la sua ordinanza, che gli è valsa anche un’iscrizione al registro degli indagati, ha dato il via a un effetto a catena: «Bossi è stato ancora una volta il più rapido nel capirlo». L’ordinanza di Bitonci fu proposta a modello anche nella Opera incendiata dalla questione dei campi Rom dal capogruppo leghista, allora all’opposizione, Ettore Fusco. Il quale, il 13 aprile, è stato eletto sindaco con il 48% delle preferenze, in un Comune tradizionalmente operaio e popolare […].

Corriere della Sera 16 aprile 2008, Jacopo Tondelli, Alessandro Trocino

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GLI ELETTI DI CAMERA E SENATO NELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2008 (prima delle opzioni)
CAMERA
Veneto 1
LEGA NORD (10): […] Massimo Bitonci, […].

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Cittadella, telecamere e partite Iva.
Qui nella la città murata circondata da uno splendido anello merlato risalente al Milleduecento, interrotto da monumentali porte e torrioni, non si farà il sistema di controllo «brandeggiabile»,[...]. Brandeggiabile? Sì, si chiama proprio così l´intrico di telecamere manovrabili da centrale operativa, capace di controllare ogni centimetro di strada, ogni vicolo, ogni remoto angolo e anche gli autobus cittadini in viaggio per garantire la sicurezza. [...] forse non si farà. Non perché non servirebbe. [...] Ma perché il sindaco, uno degli eroi leghisti del 13 e 14 aprile eletto deputato sull´onda di un 42 per cento, è lui una telecamera vivente. Ne sanno qualcosa quelle due ragazze bulgare che, meschine, alla vigilia delle elezioni, prendono un autobus a Padova, vicino alla Cappella degli Scrovegni, avendo deciso di andare a guadagnarsi la giornata un po´ più a nord, dove c´è meno concorrenza.
Scendono qui a Cittadella sotto Porta Vicenza e mettono generosamente in mostra le grazie. Ma solo per qualche frazione di mezz´ora, il tempo necessario al sindaco brandeggiabile, che passava di lì, per chiamare la polizia municipale, che le ricarica immediatamente sul primo autobus per Padova. «Qui non ci veniamo più», strillano quelle indignate dal finestrino, [...].
Il sindaco della città murata dell´Alta Padovana si chiama Massimo Bitonci, e nulla per la verità ha di medievale. Tutt´altro. Né dio Po, né improbabili icone bossiane. E´ un ragazzone del 1965 che farebbe la sua figura a Milano e anche a New York. E la farà sicuramente a Roma, dove si appresta ad approdare da deputato della Lega. Pizzetto sottile sotto il labbro inferiore, figlio di un dipendente della «Pasquali», che faceva liquori e poi si è messa a produrre l´acqua minerale «Vera», laureato a Ca´ Foscari in Economia e Commercio, ex giocatore di rugby e maratoneta a New York, ha uno studio da commercialista e non sopporta i politici che non hanno un loro mestiere. Fa politica con la Lega da quando era sbarbato, dopo aver votato le prime volte mai Dicci, che qui aveva l´80 per cento, ma - incredibile dictu - per i liberali di Valerio Zanone, un partito che prima di scomparire era già un ectoplasma. Massimo è forse il ritratto perfetto della nuova classe dirigente della Lega, che non allinea più personaggi folcloristici come Giancarlo Gentilini, prosindaco di Treviso che vorrebbe sparare col fucile ai «leprotti neri», ma veri professionisti della politica, sensibili ai bisogni - quali che siano - delle proprie comunità.
Entrare a mezzogiorno da Porta Padova dentro le mura merlate e trovare un lindo borgo «svizzero» di ventimila abitanti, milleseicento immigrati soprattutto romeni che a quest´ora sono a lavorare nelle fabbriche, fiorai, signore in tiro, visagisti all´opera, pelliccerie, «ombre» di ex Tocai nei bar, sarebbe quasi uno shock paradisiaco per un qualunque abitante di Milano, di Roma o di Torino, che fa quaranta minuti di metrò o di macchina per andare, muy incazzato, a lavorare in ufficio o in fabbrica.
[...] Il palazzo municipale di Cittadella, 20 mila abitanti, 3 mila partite Iva, è un gioiello di architettura appena restaurato. Sistemi elettronici governano gli sportelli per i cittadini, la segretaria del sindaco è più professionale di quella dell´amministratore delegato di una grande banca. Il neo-onorevole Bitonci, sindaco della cittadina murata, l´uomo del 42 per cento, appare come un arcangelo con la spada sguainata. Ma contro chi, in questo piccolo Eden? E lui, professional, ci fa pesare che pensavamo di incontrare uno zoticone della Lega prima maniera. Gli zoticoni leghisti non ci sono più. «Con Bobo Maroni - ci annuncia - abbiamo fatto un programma preciso. Eccolo: più poteri ai sindaci contro l´accattonaggio e la prostituzione; più poteri alla polizia locale, esattamente come quelli della polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza; pistola ai poliziotti locali anche fuori dell´orario di lavoro; naturalmente, sfollagente e accesso all´archivio informatico nazionale per verificare la pericolosità sociale delle singole persone e di chi ci chiede la residenza».
Bitonci, uno dei giovani leoni che a Roma difenderanno l´onore dei leghisti veneti vilipesi da quelli «Varesocentrici», tutti occupati nella battaglia per Malpensa, è diventato famoso oltre le sue mura medievali per l´ordinanza «antisbandati», quella che prevedeva un reddito minimo di circa cinquemila euro per ottenere la residenza nel piccolo paradiso oltre le mura. Ma ride di cuore il sindaco-sceriffo di Padova Flavio Zanonato, quello democratico che prima di tutti ha fatto il muro di via Anelli contro gli spacciatori: «Ma di che parliamo? Hanno vinto, lasciamoli divertire. Sono contento per il successo elettorale del collega di Cittadella, ma si dà il caso che la legge dello Stato del febbraio 2007, che prevede un reddito minimo per la cittadinanza di cinquemila euro, diecimila con moglie e quattordicimila con un figlio, io già la applico esattamente da quando è in vigore. Forse il giovane collega di Cittadella, col quale mi compiaccio per i suoi luminosi destini nazionali, non lo sa, ma trattasi di una legge dello Stato. Forse gli sfugge anche che la norma in realtà non vale per gli extracomunitari che abbiano il permesso di soggiorno, ma è applicata per i comunitari che possono risiedere dove vogliono. Salvo, appunto, che non abbiano il reddito previsto. Magari caccerà qualche lord inglese» […].

La Repubblica 20 aprile 2008, ALBERTO STATERA

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[…] Il Papa riceve in udienza privata Berlusconi, sorvolando completamente sull’eticità e moralità dei suoi comportamenti pubblici e privati. In cambio ottiene l’approvazione rapida [...] della proposta di legge costituzionale n. 620 (d’iniziativa dei deputati Caparini, Alessandri, Allasia, Bitonci, Callegari, Consiglio, Cota, Guido Dussin, Fava, Forcolin,B Gidoni, grimoldi, Lanzarin, Laura Molteni, Montagnoli, Munerato, Negro, Pastore, Pini, Polledri, Reguzzoni, Vanalli) inerente la revisione dell’articolo 33 della Costituzione al fine di eliminare, al terzo comma, l’inciso « senza oneri per lo Stato », quanto alla facoltà` di enti e privati di istituire scuole e istituti di educazione […].

Dagospia

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«È una buona idea - dice Massimo Bitonci, parlamentare e sindaco leghista di Cittadella, già autore dell´ordinanza «anti-sbandati» che fissa dei tetti di reddito minimi per gli stranieri che richiedono la residenza - . Ho già emesso un divieto per i ragazzini di bere alcool. Quando li vedo ancora in giro a mezzanotte mi chiedo: ma cosa fanno i genitori?».

Paolo Berizzi, la Repubblica 17/12/09

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Finisce in tribunale l´ordinanza anti sbandati del sindaco leghista di Cittadella (Padova), Massimo Bitonci, che è stato indagato per «usurpazione di funzione pubblica» dal procuratore di Padova Pietro Calogero. E dal ministro dell´interno Giuliano Amato, che definisce «curiosa» la vicenda, arriva la prima condanna. Pur giudicando l´ordinanza «un riassunto di discipline esistenti», il ministro sostiene che «non si può fare di Cittadella una repubblica diversa dalle altre»

(Roberto Bianchin, la Repubblica 23/11/2007).

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[…] Sceso nel 2006 al suo minimo storico, l’11%, il Carroccio non solo va a conquistare oggi per la prima volta il voto di oltre un Veneto su tre (quasi il 35%, fatta la tara, si capisce, all’astensionismo) ma stacca il Popolo della Libertà di 10 punti. Di più, arriva con Luca Zaia a un siderale 60%. […] Quanto basta perché l’onorevole Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella, esulti rivendicando di aver mandato l’altro giorno agli amici un messaggio sms che, al di là dello strumento, pareva scritto intingendo il pennino nel calamaio: «Lunedì Luca Zaia sarà il nostro Doge. E’ dal 1797 (la caduta della serenissima) che aspettiamo. Alla Lega Nord-Liga veneta il compito di guidare la riscossa per la nostra gente! Una buona stella veglia sul nostro cammino e ci guida verso la libertà!» […].

Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 30/03/2010