R. F., il Fatto Quotidiano 30/4/2010;, 30 aprile 2010
”UCCIDIMI”, IL FILM CHE VISSE TRE VOLTE
Le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni e quelle del finanziamento statale al cinema, infinite. I giudici di Perugia che indagano sugli affari della ”cr icca” e su un vorticoso giro di assegni volanti, prestanomi e false fatturazioni, sostengono che ”Uccidimi” di Claudio Fragasso non venne mai realizzato. Invece, sorprendentemente, il film vide la luce con un altro titolo: ”Concor so di colpa”. Stesso cast, stessa produzione, la Blu cinematografica srl, medesima partecipazione alle riprese di Lorenzo Balducci, figlio di Angelo, l’ex presidente del consiglio dei lavori pubblici ora in carcere. ”Concorso di colpa” eb - be una genesi laboriosa. Dietro la macchina da presa, per una becera demolizione del ”68 in salsa revisionista, venne convocato lo stesso regista romano, oggi 59enne, autore versatile in grado di passare dai B Movie degli anni ”80 firmati con l’artigiano horror Bruno Mattei a ”Palermo-Milano solo andata”. In sala, a maggio, Fragasso presenterà al pubblico ”Le ultime 56 ore” con Ricky Tognazzi, denuncia delle conseguenze sui soldati italiani dell’uranio impoverito. Il suo motto è ”Low budget, massima spettacolarità”. Fragasso impiegò l’inizio del nuovo millennio per venire a capo di ”Concorso di colpa”. Per vederlo realizzato, meditò per due anni sulla costruzione economica di un’opera che nessuno voleva produrre. Nella mutazione, ”Concorso di colpa”, passò attraverso altri due titoli, uno riecheggiante Truman Capote ”Sangue Freddo”, l’altro più convenzionale ”Uccidi - mi”. ”Concorso di Colpa” finan - ziato infine dalla commissione statale nel 2002-2003, ottenne un emolumento-monstre di quasi tre milioni di euro. La cifra esatta, 2.993.500, produsse al botteghino (con un’improbabile uscita estiva, il 26 luglio del 2005) il risibile incasso di 78.000 euro. Tredicimila spettatori per un rendimento complessivo investimenche ha concesso il denaro pubblico giudicando meritevole un’ag - ghiacciante sceneggiatura di Rossella Drudi (la moglie di Fragasso, ndr). Tutto è inverosimile, qualunquista, pieno di luoghi comuni, con molesti agganci alla realtà”. La commissione gov e r n a t i v a che diede il la al finanziamento, nominata dall’allora ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani, non concesse il denaro all’unani - mità. Ne facevano parte tra gli altri, sotto l’egida dell’allora responsabile della direzione Cinema vai spaventoso il copione di ”Con - corso di colpa’, si capiva a occhio che non doveva diventare un film, e infatti votai contro assieme a Carlo di Carlo. Gli altri membri della commissione però lo fecero passare a maggioranza, sostenendo che bisognava rilanciare il film di genere. In questo caso, il noir. Ma non è con una teoria che si reinventano i generi. Servono registi, sceneggiatori, tecnici”. E attori. In ”Concorso di colpa”, infatti, oltre all’ultima vera interpretazione di Francesco Nuti, coadiuvato da un altro toscano, l’ex dei ”Giancattivi” Alessandro Benvenuti, compare a sorpresa, come detto, Lorenzo Balducci. Nel film interpreta Stefano De Bernardi, figlio di Nuti, al quale il padre riserva una battuta cult: ”Meglio sparare cazzate in tv che proiettili in piazza”. Il film, presentato con flani aggressivi ”La vostra generazione ha fallito adesso tocca a noi”, vinse la Piramide d’a r ge n t o al Festival del cinema del Cairo del 2005. Oggi è un’altra storia.