il Fatto Quotidiano, il Fatto Quotidiano 30/4/2010;, 30 aprile 2010
SCIABOLETTA STORY: DALLE MEGA-DELEGHE AGLI INSULTI A MARCO BIAGI - ”A
Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre. E poi vi chiedo: nella trattativa di queste settimane sull’ articolo 18 quante persone dovremmo proteggere? Praticamente tutte”. 30 giugno 2002, a Cipro fa caldo, ma le parole di Claudio Scajola, ministro dell’Interno durante il famigerato G8 di Genova, spandono gelo. Si parla di Marco Biagi. Se ne discute davanti a una motovedetta in partenza. Ad ascoltare, anche il cronista del Corriere della Sera. Scajola prosegue: ”Fatevi dire da Maroni se Biagi era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza”. Claudio Scajola, ligure, è fatto così. Arrestato nel 1983 (settanta giorni di carcere) per una oscura vicenda legata alle mani della mafia sul Casinò di Sanremo, Scajola conosce l’arte della risalita. Accorpa deleghe, esterna a ruota libera, crea metafore imbarazzanti, davanti alle quali impallidiscono anche le poesie di Bondi: ”Berlusconi è il sole al cui calore tutti vogliono scaldarsi”. Intanto, per passare vicino al Sole di casa sua, impone la surreale linea aerea diretta Roma-Albenga. Da ministro dell’Attuazione del programma, si può tutto.